"FAMILY"

 

                                                                       

Ricordo la prima volta che incontrai Lou. Inizialmente mi spaventai, ma presto il suo sorrisino dolce mi conquistò. Dopo appena una settimana, già lo sentivo come figlio mio. Fu merito suo, se potei rimanere qui. Se Lou non fosse piombato nelle nostre vite, io sarei andata via da questa casa e, probabilmente, non avrei più visto Kanata. Invece, così, ho potuto conoscerlo bene e capire che in realtà è un ragazzo gentile. Se ora mia madre venisse a prendermi per portarmi in America, sicuramente mi dispiacerebbe molto separarmi da lui. Per non parlare poi di Lou. Ormai è passato oltre un anno da quando è arrivato con Baumiao sulla Terra. Non ci vorrà molto perché i genitori del piccolo arrivino a riprenderli. E io? Che farò quando se ne andranno? Rimarrò sola con Kanata?
"Ehi, Miyu! Sei sveglia? Vieni, è pronta la colazione!"
Ecco Baumiao che mi chiama. Oggi è domenica e abbiamo deciso di andare tutti insieme al luna park. Visto che potrebbero andarsene da un giorno all'altro, vogliamo fare il pieno di ricordi.
Andando verso la cucina, incrocio Kanata.
"Allora, sei pronta? Subito dopo colazione andiamo."
"Sì, non preoccuparti. E tu?"
"Io non sono lento come te, sono pronto da un pezzo. Dai, andiamo a mangiare."
Quando mi volta la schiena gli faccio una boccaccia. Poi lo guardo meglio. Kanata indossa un paio di jeans ed una felpa rossa.
"Un momento. Come mai ti sei messo quella felpa? Quando te l'ho regalata mi hai detto che non ti piaceva e che non l'avresti mai messa."
"Beh, una volta tanto ho voluto provarla. A guardarla bene, non è poi così brutta, in fondo. Ed è anche piuttosto comoda."
"Capisco…Mi fa piacere!"
Kanata sembra leggermente imbarazzato. Non è da lui comportarsi gentilmente con me. Probabilmente anche lui sente la tensione per l'imminente separazione.
Mangiamo tranquillamente, poi ci prepariamo per partire. Baumiao diventa una spilla. Dice che per lui è troppo faticoso stare trasformato tutto il giorno. Preferisce diventare umano solo quando ce n'è veramente bisogno. Tutto è pronto. Si parte!

Finalmente siamo arrivati. Decidiamo che per prima cosa faremo un giro per decidere dove andare. Poi iniziamo a salire sulle giostre. All'improvviso, Kanata dice di voler salire sulle montagne russe. Per fortuna c'è Lou, e io dico di dover badare a lui. Ma Baumiao si trasforma e dichiara che sarà lui a occuparsi di Lou, quindi Kanata mi trascina con lui. Saliamo ed io sono terrorizzata. Kanata continua a prendermi in giro. Partiamo. Percorriamo lentamente la salita mentre la mia paura aumenta a ogni secondo. Arriviamo in cima e sta per cominciare la discesa. Un istante prima della partenza Kanata mi afferra la mano e me la stringe forte, per darmi coraggio. Comincia la discesa. E' terribile, urlo con tutto il fiato che ho in corpo. Quando finalmente finisce, le gambe non mi reggono. Provo a mettermi in piedi, ma le gambe cedono e rischio di cadere. Per fortuna c'è Kanata che mi sostiene. Appoggiandomi a lui mi dirigo verso una panchina. Ci sediamo.
"Accidenti a te, Kanata! Giuro che non ti seguirò mai più su una giostra che non mi convince!"
"Scusa, scusa! Non pensavo che tu fossi così fifona e delicata!"
"Io non sono fifona! Sei un insensibile!"
"Parla Miss Sensibilità…Sei solo una ragazzina senza fascino!"
"Smettila, stupido!"
"Ora basta, diamoci un taglio. Sai bene che se Lou ci vede litigare diventa triste."
"A proposito, dove sono finiti Lou e Baumiao? Avevano detto che ci avrebbero aspettato qui."
"Forse Lou è stato attirato da qualcosa e Baumiao l'ha accompagnato."
"Sarebbe meglio che non si allontanassero troppo. Potrebbero perdersi."
"Stai tranquilla, Baumiao si prende perfettamente cura del piccolo…"
"Hai ragione."
Restiamo un po' in silenzio. In questi ultimi giorni è sempre presente nella mia mente il pensiero che Lou se ne andrà. Chissà se Kanata ci pensa come me. Decido di scoprirlo.
"Ormai non mancherà molto…"
"A cosa ti riferisci?"
"Alla partenza di Lou e Baumiao. Penso che i veri genitori di Lou potrebbero arrivare da un giorno all'altro."
"Già."
"…"
Non riesco a sostenere il dialogo. Kanata non collabora. Possibile che non gli importi nulla di Lou? Eppure abbiamo passato con lui lo stesso periodo di tempo…
"Senti, Miyu…"
"Cosa c'è?"
"Papà mi ha chiamato. Ha detto che presto tornerà a casa."
"Davvero?"
"Quindi non devi preoccuparti troppo. Probabilmente passeremo solo qualche giorno da soli."
"Non era certo questo a preoccuparmi."
"E allora cos'è che ti preoccupa?"
"A parte il fatto che ormai considero Lou come uno di famiglia, ero preoccupata perché pensavo che, una volta rimasti soli, mi avresti cacciata da casa tua."
Kanata mi guarda negli occhi. Non riesco a sostenere il suo sguardo e mi volto di scatto.
"E' mio padre ad ospitarti, non io. E' lui che deve decidere."
Queste sue parole mi rendono molto triste. La delusione è forte. Forse mi aspettavo che mi dicesse di restare con lui. Che sciocca. Lui è Kanata e non mi sopporta. Mi ospita a casa sua solo perché non ce la farebbe ad occuparsi di Lou e Baumiao da solo. Chissà cosa mi ero illusa di essere per lui…
"Mamma…Papà…!"
"Lou! Eccoti, finalmente! Baumiao, ma dove eravate finiti?"
"Scusa, Miyu. Il signorino Lou ha visto una giostra per bambini piccoli ed ha tentato di scappare. Così l'ho portato a vederla. Però ora vuole salirci."
"E perché non sei salito tu, con lui?"
"Ehm…non mi piacciono troppo queste giostre…"
"Non mi dire che hai paura?! Ma che razza di alien-sitter sei? Dai, Lou, vieni qui. Ti ci porta la mamma. Allora, qual è questa giostra?"
"Lascia stare, meglio che tu non vada. Non ti sei ancora ripresa dalle montagne russe."
"Kanata…"
"Dai, Lou, vieni con papà. Adesso andiamo a divertirci, ti va?"
"Tah!"
Kanata si allontana con Lou in braccio e sale sulla giostra assieme a lui. A vederli così sembrano davvero padre e figlio. Lou si diverte moltissimo e Kanata gli sorride dolcemente. Il suo sguardo è quello di un uomo che guarda il suo bene più prezioso. Prima pensavo che a Kanata non importasse nulla di Lou. Ora ho cambiato idea. Però un po' mi sento triste, perché lui, al contrario di me, non mi considera parte della sua famiglia.
"Kanata ormai considera il signorino Lou uno di famiglia. Si capisce da come lo guarda."
"Già…"
"Anche prima, quando siete saliti sulla giostra, aveva lo stesso sguardo, mentre ti guardava."
"Come?"
"Certo. Tu forse non te ne sei accorta, perché tenevi gli occhi chiusi, però lui non ti ha tolto gli occhi di dosso per un momento. Probabilmente era preoccupato di averti costretta a fare una cosa che ti spaventava troppo."
"La mano! Mi ha stretto la mano per darmi coraggio…"
"Siete fortunati. Anche quando ce ne andremo, voi due rimarrete una famiglia."
"Lo spero, Baumiao. Lo spero davvero di tutto cuore."
Continuo a guardare quei due sulla giostra e mi ricordo di mia madre quando guardava, nello stesso modo, me e papà che giocavamo, molti anni prima.

Ormai la giornata è finita e ci dirigiamo verso casa. Baumiao è di nuovo spilla, mentre Lou sta dormendo in braccio a Kanata.
"Se vuoi ora lo tengo un po' io. Sarai stanco."
"No, sto bene. Comunque, se vuoi, tienilo tu."
"Si è divertito molto, ma si è anche stancato. Anche Baumiao si è addormentato. Penso che dormiranno entrambi fino a domattina."
"Non dovremmo svegliarlo per dargli da mangiare?"
"No, meglio di no. Piuttosto, cosa mangiamo stasera?"
"Non lo so. Il frigo è vuoto. Potremmo fermarci a mangiare qualcosa, che ne dici?"
"E Lou?"
"Svegliamo Baumiao e lo facciamo trasformare in passeggino. In fondo, non è che abbia fatto poi molto, oggi."
"Ok. Ci pensi tu?"
"Certo. Baumiao! Ehi, Baumiao, svegliati!"
Baumiao torna umano. Sbadiglia.
"Che succede? E' già mattina?"
"No. Baumiao, trasformati in passeggino. Lou si è addormentato e vogliamo andare a mangiare qualcosa."
"Ma così io non potrò mangiare! Non è giusto, Kanata!"
"Come sarebbe a dire? Sei tu l'alien-sitter!"
"Kanata, calmati. Senti, Baumiao. Se ti trasformi in passeggino e fai il bravo prometto che chiedo di poter portare a casa una porzione per te. Allora?"
"Davvero Miyu? Ok. Io sono un bravo alien-sitter e lo dimostrerò!"
Baumiao si trasforma e noi mettiamo Lou nel passeggino. Poi andiamo a mangiare gli okonomiyaki.
Tornati a casa andiamo subito a dormire. Però non ho sonno e nel buio continuo a pensare a Lou e a Kanata. Il bambino sta dormendo accanto a me. Mi chiedo quante notti ancora potrò passare vicino a lui. E la mia mente ritorna al pomeriggio e alle parole di Baumiao. Ha detto che anche quando lui e Lou se ne saranno andati io e Kanata rimarremo una famiglia. Io ne dubito. Lou è l'unica cosa che ci lega. Il suo arrivo ha impedito che io me ne andassi da questa casa. Ha avvicinato me e Kanata. La sua presenza placa i nostri litigi. E' da un po' che ci penso. Lou non è un alieno. E' un angelo mandato sulla Terra per alleviare la nostra solitudine. Ci ha insegnato a convivere tra noi. Ed ora che abbiamo un po' più di confidenza, sta per andarsene.
"Non voglio."
Pronuncio questa frase ad alta voce. Le lacrime cominciano a sgorgarmi dagli occhi. Non riesco a trattenermi e scoppio in un pianto dirotto. Corro fuori per non svegliare Lou. Se lui se ne andrà, io e Kanata diverremo due semplici conoscenti. E non voglio. Perché lui è l'unico che mi fa provare certe sensazioni. In certi casi, la sua dolcezza mi rende felicissima. Senza contare che lo stesso Lou mi dava gioia. Sentendo la mancanza dei miei genitori avevo cercato di formare una famiglia mia. Con il mio bambino e...il mio uomo. Un uomo da amare. Mi sembra di tornare a quando mamma e papà se ne andarono. Continuo a piangere come una bambina.
"Che ci fai in piedi? Pensavo dormissi da un pezzo."
E' Kanata. A quanto pare anche lui non riesce a dormire. O forse l'ho svegliato io.
"E tu? Pensavo fossi stanco."
Cerco di mantenere la mia voce normale, ho il terrore che lui si accorga che sto piangendo.
"Sì, effettivamente sono a pezzi, però non riesco a dormire."
"Già, nemmeno io."
Tra noi piomba il silenzio. Sicuramente la sua insonnia non è dovuta al mio stesso motivo. Mi chiedo cosa non lo faccia dormire. Lui, come se mi avesse letto nel pensiero, improvvisamente dice:
"Ormai manca poco. Avevi ragione. I genitori…i veri genitori di Lou potrebbero arrivare da un momento all'altro. Magari proprio stanotte."
"Sinceramente, spero che accada il più tardi possibile. Potrà sembrare un discorso egoistico, il mio, ma non voglio che se ne vada troppo presto. Mi mancherà moltissimo."
"Dopo tutto il tempo passato ad occuparci di lui, è ovvio che ci siamo affezionati. Però non dobbiamo dimenticare che i suoi veri genitori sono loro."
"Già…"
Di nuovo silenzio. Finalmente Kanata ha detto apertamente di essere affezionato a Lou. Si è aperto un po'. Ma questo non cambia le cose.
"Ehi, Kanata, senti…"
"Dimmi."
"Secondo te Lou sentirà la nostra mancanza, quando se ne sarà andato?"
"Lou è un bambino piccolo. Inizialmente sentirà il cambiamento. Ma penso che crescendo si scorderà di noi. Può sembrare una cosa crudele, ma così va la vita."
Sentendo queste sue parole, ricomincio a piangere. E' terribile pensare che tutti i momenti che abbiamo condiviso saranno presto dimenticati…Improvvisamente sono scossa da un violento tremito e comincio a singhiozzare. Col pensiero maledico me stessa. In questo modo sicuramente Kanata si accorgerà che sto piangendo. E allora? Che farà poi? Mi consolerà? Mi darà della stupida? O forse mi ignorerà o, peggio ancora, mi lascerà sola? Ma, soprattutto, cosa mi aspetto che faccia? Certo non quello che sta facendo ora. L'ho sperato, certo, ma non l'ho mai considerata una possibilità concreta. Si avvicina a me e con un braccio mi cinge le spalle. Sfiorandogli con il braccio il petto sento il suo cuore battere ad una velocità pazzesca. La stessa a cui batte il mio. Sto sognando? E' davvero Kanata? Non sarà per caso Seiya Yaboshi che vuole di nuovo farmi uno scherzo? No, è Kanata. Lo prova il rossore dipinto sul suo volto. Non ho mai visto Kanata così imbarazzato. Eppure non molla la presa e mi stringe a sé con sempre più forza.
"Dai, non piangere. Anche se lui si scorderà di noi, noi conserveremo per sempre il suo ricordo nei nostri cuori. E se, per caso, un giorno, tu o io rischiassimo di scordarlo…basterà guardarci negli occhi per ricordare…"
"…E…E se per caso, in quel momento, ci trovassimo lontani? Se io, dopo essere stata cacciata da qui, vivessi in America?"
"Basterà fare in modo che non accada. Non sarai mai cacciata da qui."
"Non si può mai dire. Magari tuo padre potrebbe decidere di mandarmi via."
"In quel caso lo fermerei io. Non permetterò che tu te ne vada lontano da qui. Lontano da me…"
Non ci posso credere. Kanata non mi ha mai detto cose così dolci. Mi sento scoppiare il petto. Decido di voltarmi leggermente verso di lui, che non ha mai smesso di tenermi abbracciata. Nello stesso istante si volta anche lui e ci troviamo faccia a faccia, a pochi centimetri l'uno dall'altra. Nei suoi occhi vedo riflessa la mia immagine che, piano piano, si sta avvicinando. I suoi occhi iniziano a socchiudersi e i miei li imitano. Poi, all'improvviso, una luce potentissima illumina tutto il tempio. Di scatto ci separiamo, poi Kanata si para davanti a me in una posizione difensiva. Improvvisamente mi rendo conto che tutte le volte che accadeva qualcosa lui mi proteggeva nella stessa maniera.
"Che cosa succede? Cos'è questa luce, Kanata?"
"Non lo so."
Baumiao si è svegliato ed è uscito. Vede quella luce e, spaventato, si nasconde dietro di noi. Poi la luce si spegne e il tempio torna al buio. Nel giardino del tempio, dove si è sviluppata quella luce così intensa, ora c'è una navicella spaziale.
"Miyu…che si tratti di tua madre?"
"Ti pare che arriverebbe in questo modo?"
Un portellone si apre sulla navicella. Ne escono due esseri dalle sembianze umane. A me e a Kanata servono solo pochi istanti per riconoscerli. Baumiao scoppia a piangere e corre loro incontro.
"Signore! Signora! Siete arrivati! Siete venuti a prenderci!"
"Baumiao…sei stato bravo, hai fatto un ottimo lavoro."
Mentre i tre parlano, io e Kanata rimaniamo a guardarli, come incantati. Sono sconvolta. Sono arrivati. Ora porteranno via Lou. Non voglio, sto male. Come farò senza il mio piccolo Lou? Kanata mi batte una mano sulla spalla.
"Dai. Vai a prenderlo. Sono loro i suoi veri genitori. È giusto così."
"Sì, però…per favore, vieni con me."
"Eh?"
"Restami vicino. Non lasciarmi sola proprio ora. Non ce la farei. Kanata, restami vicino."
Kanata mi guarda sorpreso. Poi prende la mia mano e la stringe nella sua. Insieme ci dirigiamo verso la mia camera, dove sta riposando Lou. Lo svegliamo e lo portiamo fuori. Mentre ci avviciniamo, vedo le lacrime sul volto di sua madre e capisco che, per quanto mi faccia soffrire, è la cosa giusta.

Ora ci troviamo faccia a faccia con loro. Io tengo Lou in braccio, mentre Kanata mi sostiene cingendomi le spalle con un braccio. Lo stesso sta facendo il padre di Lou con sua moglie. Lou si è riaddormentato tra le mie braccia.
"Sta ancora dormendo. E' stanco, ieri l'abbiamo portato al luna park. Eccolo."
Lo abbandono all'abbraccio della sua vera madre. Lei e il marito sono così felici di riabbracciarlo…Fortunatamente ho il sostegno di Kanata, altrimenti non ce la farei. I due alzano lo sguardo verso di noi e ci sorridono. Poi l'uomo tende la sua mano verso di noi. Mentre gliela stringiamo dice:
"Miyu, Kanata. Finalmente possiamo incontrarvi di persona. Tramite il diario di Baumiao abbiamo potuto essere aggiornati riguardo ciò che accadeva qui. Non sappiamo come ringraziarvi per ciò che avete fatto. Vi siete presi cura di nostro figlio come se fosse stato vostro. Non tutti avrebbero fatto lo stesso."
"Si figuri. E' stato il minimo. Lou è un bambino fantastico. E' un po' come se fosse stato lui a prendersi cura di me e Miyu. Non deve ringraziarmi, signor…"
"Che sciocco. Non mi sono nemmeno presentato. Il mio nome è Burt, mentre lei è mia moglie Lynn. E, vi prego, dateci del tu. In fondo, siamo ancora giovani."
"Va bene. Piuttosto, Burt, Lynn, che ne direste di venire dentro? Sempre che non vogliate partire subito."
"Ammetto che non mi dispiacerebbe assaggiare il tè terrestre. Baumiao ce ne ha parlato tanto."
"Certo, venite pure."
Tutti e quattro andiamo dentro. Mentre preparo il tè Kanata parla con i due alieni. Improvvisamente, Lynn entra in cucina. E' giovane, non deve avere più di 24 anni. Quando sorride, assume un espressione molto dolce.
"Scusa se ti disturbo."
"Figurati, nessun disturbo. Allora, com'è andata? Baumiao diceva che si trattava di una missione di salvataggio molto rischiosa."
"Ha esagerato. In fondo ci trovavamo su una navicella molto sicura. E poi, dovevamo cercare nostro figlio."
"Già. Immagino quanto dura dev'essere stata per voi, con Lou scomparso nel nulla."
"Sono stati momenti terribili. Ormai avevamo abbandonato ogni speranza, quando abbiamo cominciato a ricevere notizie da Baumiao. Grazie a questo si è riaccesa la nostra speranza e noi ci siamo tranquillizzati. Il nostro viaggio è proseguito tranquillo, perché sapevamo che Lou era in mani sicure. C'eravate voi, accanto a lui. Abbiamo seguito di giorno in giorno ciò che vi accadeva. E, può sembrare incredibile, ma…ormai è come se vi conoscessimo da anni. Seguendo ciò che accadeva, ci siamo affezionati a voi. Ormai vi consideriamo come dei fratelli, in un certo senso."
E' una donna molto dolce. Il suo sorriso rende meno doloroso il pensiero dell'imminente separazione.
"Grazie. Spero di poter ricambiare presto questo sentimento. Ora mi daresti una mano a portare il tè?"
"Certo. Ah, dimenticavo! Se vuoi un consiglio, devi dire chiaramente a Kanata cosa provi per lui. Ho capito subito che tipo di rapporto c'è tra voi due."
Arrossisco di colpo. Ormai ho accettato l'idea di essermi innamorata di lui, ma non l'ho ancora mai ammesso apertamente.
"Ecco, io…ma come l'hai capito?"
"Eh eh, a dire il vero io e Burt eravamo tali e quali a voi due, quando eravamo ancora dei ragazzini. Ci conoscevamo fin dall'infanzia e non facevamo che litigare. Poi, a 16 anni, ci siamo resi conto di amarci. Ma non abbiamo mai smesso di bisticciare. Per noi, anche queste sono dimostrazioni del nostro amore. E sono convinta che per voi due sia lo stesso."
"Sai, a dire il vero lo spero proprio. Ho paura che, quando voi ve ne sarete andati, Kanata non si interesserà più neanche minimamente a me."
"Stai tranquilla, questo non accadrà mai. Kanata non è quel tipo di persona. Penso che Lou sia stato l'elemento che vi ha fatto unire. Unire in un modo speciale. Non credo che riusciranno a dividervi tanto facilmente."
"Speriamo…Grazie. Mi hai dato un po' di sicurezza. Ne avevo davvero bisogno."
"Non ringraziarmi. Sto per portarti via Lou, che per te è come un figlio. Mi dispiace."
"E invece sono serena. Perché tu e Burt siete fantastici e Lou sarà felice con i suoi veri genitori. Sono convinta che crescendo diverrà una persona stupenda come voi."
"Spero che somigli anche a voi due, Miyu."
"Grazie."
Ci sorridiamo. Incredibilmente, anche a me sembra di essere con una vecchia amica. Portiamo il tè ai due ragazzi e riprendiamo a chiacchierare tutti insieme. Poi, verso le 5, Burt annuncia che è ora di partire. Se aspettassero l'alba, qualcuno potrebbe vederli.
Ci alziamo e ci rechiamo nel cortile. Baumiao ha raccolto tutte le loro cose. Caricano tutto dentro la navicella. E ora è davvero arrivato il momento dell'addio. Per fortuna Lou sta ancora dormendo, altrimenti sarebbe più dura.
"Miyu, Kanata. Grazie per tutto ciò che avete fatto. E' solo merito vostro se ora Lou è un bimbo sereno. Avremmo voluto fare qualcosa di concreto per voi. Ma, purtroppo, non abbiamo idee."
"Tranquillo, Burt. Non serve. La sola presenza di Lou è servita a renderci felici."
"Va bene. Allora, Kanata, Miyu. Addio. Sono felice di avervi conosciuto. Avrei voluto rimanere un po' di più con voi."
"Addio, Burt. Anche io sono felice di averti conosciuto."
"Si, anch'io. Addio, Burt."
L'uomo sale sulla navicella. Lynn mi porge Lou per farmelo tenere in braccio un'ultima volta. Gli do un bacio sulla fronte e lo restituisco alla madre. Mentre compio questa azione, il bimbo mormora nel sonno.
"M- mamma…papà."
Ci blocchiamo per un istante. Poi sorrido e lo lascio a Lynn.
"Sì, Lou. Vai dalla tua mamma e dal tuo papà."
"Ragazzi…Burt ha già detto tutto, ma…grazie. Grazie davvero. Mi raccomando, abbiate cura di voi. Siate sempre gentili l'uno con l'altra e sostenetevi a vicenda. Così sarà più facile superare questo momento così triste per entrambi. E, Miyu…ricorda ciò che ti ho detto."
Dicendo questo anche lei scompare, con Lou in braccio. Baumiao è l'ultimo a salutarci. Sta piangendo a dirotto.
"Miyu, Kanata, siete stati così buoni con me! Non vi dimenticherò mai, lo giuro!"
"Dai, stai tranquillo! E, mi raccomando…prenditi sempre cura di Lou."
"Sì. Addio, vi ricorderò per sempre!"
Anche l'ultimo membro di quella famiglia fantastica sale a bordo. La navicella s'illumina e comincia a sollevarsi. Istintivamente faccio un passo in avanti, ma Kanata mi blocca.
"No, Miyu."
Nuovamente mi abbraccia per sostenermi. Nonostante i miei buoni propositi, comincio a piangere. Ormai stanno partendo. Mi volto, per entrare in casa, quando sento una vocina familiare.
"Mamma…papà!"
Io e Kanata ci voltiamo di scatto e guardiamo verso l'alto. Il portellone è aperto e Lynn vi si trova davanti con Lou, sveglio, tra le braccia.
"Lou voleva salutarvi…"
Lo guardiamo. Lou piange. Poi dice, abbastanza forte da farsi sentire:
"Papà…mamma…vi vo- voio bene!"
Il portellone si chiude e la navicella scompare nel cielo. Ora piango a dirotto, commossa per ciò che Lou ha detto. Kanata mi aiuta ad entrare in casa, così mi accorgo che anche lui ha qualche lacrima che gli riga il volto. E' incredibile, non avrei mai creduto che anche lui piangesse. Comunque lo capisco. Un momento così triste non potrebbe lasciare indifferente nessuno.
Entrambi siamo molto stanchi, così decidiamo di riposarci almeno un po', dato che tra poco dobbiamo andare a scuola. Entro nella mia camera, ma mi blocco subito. Senza Lou e le sue cose sembra così vuota! Mi stendo sul futon, ma non riesco a dormire. Mi limito a fissare il soffitto. Sento la mancanza della vocina di Lou. Per me il suo mormorio mentre dormiva era come una ninna nanna. Senza che io possa fare nulla per impedirlo, le lacrime ricominciano a sgorgarmi dagli occhi. Lou se n'è andato. Il bimbo che per un anno avevo accudito come se fosse stato mio, è andato lontano e io non potrò mai più rivederlo. Non ce la faccio, mi sembra di impazzire. Mi volto e premo il viso contro il cuscino. Cerco di soffocare i singulti che mi scuotono il petto, ma non ci riesco. E mentre sto continuando a piangere, all'improvviso sento una mano sulla mia spalla. Mi giro di scatto e vedo Kanata chino su di me. Ha un'espressione davvero triste sul volto. Mi guarda preoccupato con gli occhi lucidi.
"E' difficile, lo so. Anch'io mi sento malissimo. Ma passerà. E ricorda che io sono ancora qui. E sono sempre pronto a starti vicino e consolarti."
D'impulso mi getto tra le sue braccia e lo stringo forte, continuando a piangere disperatamente. Allora anche lui mi stringe e, nascondendo il volto sulla mia spalla, scoppia a piangere.
E' una scena straziante. Due ragazzi di 15 anni abbracciati in una stanza buia che piangono disperati per aver detto addio al loro bambino.

Alla fine ci addormentiamo così, abbracciati. La stanchezza è tanta e così non ci alziamo in tempo per andare a scuola. Quando mi sveglio è ormai mezzogiorno. Kanata dorme ancora, vicino a me. Cerco di fare meno rumore possibile per non svegliarlo. Prendo i miei vestiti e vado a farmi un bagno. Quindi preparo da mangiare. Ormai più che di una colazione, si tratta di un pranzo. Quando ho finito di preparare vado a chiamare Kanata.
"Ehi, Kanata. Svegliati! Ormai è mezzogiorno e mezzo!"
Lui borbotta, apre e chiude gli occhi più volte, sbadiglia. Poi, di colpo, li spalanca e si tira su di scatto.
"Che cosa?! Le 12.30!? E la scuola?"
"Persa. Era prevedibile che non saremmo riusciti a svegliarci, eravamo troppo stanchi."
"Già. Beh, pazienza. In fondo non abbiamo perso nulla si che. E poi, se fossimo andati a scuola, ci saremmo addormentati sul banco."
"Sì, hai proprio ragione. E ora alzati, dai. Se Chris viene a trovarci e vede che hai dormito nella mia camera mi uccide."
"Hai ragione. Allora vado a farmi un bagno. Uh? Ma cos'è questo profumino? Baumiao ha preparato la colaz…! Oh, già. Lui non c'è più."
Io e Kanata ci rattristiamo. Per qualche istante abbiamo dimenticato la presenza dei due simpatici alieni. Scuoto la testa con decisione. Devo essere forte e non buttarmi giù.
"Hai sbagliato! Sono stata io a preparare da mangiare! Anche se si tratta di un pranzo!"
"Allora al bagno penso dopo. Ora andiamo a mangiare, prima che si raffreddi!"
"Ok, ma prima lavati almeno le mani."
Pranziamo sforzandoci di essere allegri. Non è facile, perché ogni minimo angolo della casa ci ricorda Lou e Baumiao.
"Però, non è male, Miyu. Finalmente stai imparando a cucinare!"
"Brutto antipatico! Io ho sempre saputo cucinare!"
"Ah sì? E quella volta che Baumiao si è dovuto trasformare in estintore perché tu avevi dato fuoco alla cucina?"
"Quello era stato un semplice incidente! Poteva succedere anche a te!"
"Sì, solo che a me non accade tutte le volte che metto piede in cucina!"
"Uffa, se non ti va bene, allora restituiscimi quello che hai nel piatto!"
"Ehi, calmati! Ho detto che oggi è buono. Ti ho fatto un complimento. E quindi mi pappo tutto!"
Ci teniamo un po' il muso, poi scoppiamo entrambi a ridere. Il resto del pranzo prosegue tranquillamente. Mentre io lavo i piatti, Kanata fa il bagno. E, intanto, io penso al piccolo Lou. La casa è così silenziosa senza di lui…
Improvvisamente, sento alcune voci provenire dal giardino. Guardando dalla finestra scorgo Christine e Kurita. Vado ad accoglierli all'ingresso.
"Buongiorno, Miyu. Come stai?"
"Bene, grazie Chris. Qual buon vento vi porta qui?"
"Oggi sia tu che Sayonji eravate assenti, così mi sono preoccupata. E' forse accaduto qualcosa?"
La voce di Chris sembra un po' alterata. I suoi soliti sospetti su me e Kanata. Comunque, entrambi conoscono la vera storia di Lou, quindi decido di raccontare loro cosa è accaduto. Così potranno spiegarlo anche alla piccola Momoka.
"E così sono partiti per tornare sul loro pianeta. Quando se ne sono andati era ormai mattina e noi eravamo troppo stanchi per riuscire a svegliarci in tempo per la scuola. Ecco perché siamo rimasti a casa."
Chris ha gli occhi lucidi, mentre Kurita sembra incredulo.
"Ma come…? Se ne sono andati così, senza un preavviso?"
"Non abbiamo potuto farci nulla. Lou è un alieno, dopotutto, ed è giusto che sia tornato sul suo pianeta assieme ai suoi veri genitori. Anche se questo causa a noi una profonda sofferenza."
La mia voce tradisce una forte emozione. Sono ancora molto giù per la partenza del piccolo e parlarne fa molto male.
"Mi raccomando, Kurita. Devi dirlo a Momoka non appena la vedi. Meglio che lo sappia da te piuttosto che da qualcun altro."
"Certo. Ma tu come stai?"
"Esatto, Miyu. Come stai? Per te Lou era come un figlio, devi stare malissimo…"
La loro premura nei miei confronti aumenta la tristezza e, irrimediabilmente, le lacrime mi salgono nuovamente agli occhi. Pensavo di averle esaurite, oramai. Ma, evidentemente, mi sbagliavo. Chris si avvicina a me per consolarmi, ma anche lei comincia a piangere. E pure Kurita inizia a tirare su con il naso. In questo ambiente triste s'intromette improvvisamente Kanata.
"Ehi, Miyu, hai visto per caso…Oh, Hanakomachi! Siete qui. Ma cosa succede, perché piangete tutti?"
"Oh, Kanata…Ecco, ho raccontato loro della partenza di Lou."
"Ah, capisco. Dai, cercate di tirarvi su. Non è poi la fine del mondo!"
"Ma come, Sayonji…pensavo che anche tu gli volessi bene."
Chris è sorpresa per l'atteggiamento freddo e distaccato di Kanata, ma mai quanto me. Probabilmente non vuole dimostrare la sua sofferenza. Però la notte scorsa davanti a me ha dato sfogo a tutta la sua disperazione. Che strano.
"Certo che gli volevo bene…però non possiamo farci niente, vi pare? Anche tu, Miyu! Hai pianto abbastanza ieri, non ti vergogni di essere ancora una frignona alla tua età?"
E' mai possibile che la persona che ho davanti sia la stessa che la scorsa sera mi abbracciava stretta? O forse si è trattato solo di un sogno? Mi sembra impossibile. Le sue braccia che mi stringevano a sé erano così reali…Poi vedo il suo sguardo serio mentre fissa Christine, e capisco…se si comportasse in modo diverso con me, rischieremmo di essere coinvolti dalla sua furia. Ma allora, per poter stare con lui come desidero, dovrò sempre nascondermi? Non è questo ciò che voglio.
"Scusa, Hanakomachi, posso parlarti un attimo in privato?"
Kanata si è rivolto a Chris. Lei, in adorazione, lo segue verso il tempio. Che mi sia sbagliata? Che, in realtà, sia innamorato di lei? E io? Che farò se è veramente così? Non potrei mai continuare a vivere sotto il suo stesso tetto. Probabilmente me ne partirei all'istante verso l'America.
"S- senti, Miyu…"
Improvvisamente la voce di Kurita mi riporta alla realtà. Mi ero scordata di lui.
"Dimmi."
"Ecco, ricordi quel giorno che tu e Sayonji siete venuti a casa di Chris…quello in cui abbiamo scoperto la verità su Lou?"
"Sì, certo. Che fatica abbiamo fatto a convincere Chris che Lou non era pericoloso!"
"Già. Ecco, ricordi che io e te avevamo parlato in privato, prima che accadesse tutto?"
Mi torna in mente la sua dichiarazione. Istintivamente arrossisco.
"Ehm, s- sì."
"Tu avevi detto che io avevo qualche speranza, perché non c'era nessuno in particolare che ti piacesse, giusto?"
"Sì, avevo detto così."
"Allora, Miyu, ora che è passato un po' di tempo e ci siamo conosciuti meglio…Mi chiedevo…Vorresti diventare la mia ragazza?"
Mi ritrovo nel panico più totale. Kurita è solo un amico, non mi sognerei mai di mettermi con lui. Inoltre a me piace Kanata e anche se lui dovesse preferire Chris, non potrei mai scegliere di stare con un altro solo per vendetta. Ma non so come spiegarlo a lui, temo in una reazione spropositata come quelle di Chris.
"Tu mi piaci davvero tanto, Miyu, io…credo di essermi innamorato di te."
Lui è tutto rosso in volto. Mi rendo conto che questa dichiarazione gli costa molta fatica e imbarazzo. Quindi capisco che l'unica cosa giusta da fare è dirgli tutta la verità. A costo di subire un attacco d'ira devo confidargli che la persona che io amo è Kanata. Sarà anche una prova per me stessa. Vedere se riesco a dire a voce alta ciò che provo per lui.
"Ecco, Kurita…Io, quel giorno, ti avevo detto che non mi piaceva nessuno. Ed era ciò che veramente credevo, in quel momento. Però…con il passare del tempo, io mi sono resa conto che…a dire il vero…Ecco, esiste già una persona di cui sono innamorata. E, mi dispiace, ma non sei tu."
Non riesco a guardarlo in faccia, ho paura di vedere la sua reazione. Però mi sento anche un po' più leggera. Lo sento spostarsi. Ecco, ora starà cercando qualcosa da distruggermi addosso…Invece si mette semplicemente a parlare.
"Si tratta per caso di Sayonji?"
Sentendo il tono di voce così calmo mi volto e vedo che mi sorride.
"E' lui, vero…il ragazzo di cui sei innamorata."
"A dire il vero…sì."
"Lo immaginavo. Anzi, ad essere sincero, l'ho sempre sospettato. Fin dalla prima volta che vi ho visti insieme. E lui ricambia i tuoi sentimenti?"
"…"
Kurita sembra molto tranquillo. Mi rivolge uno sguardo molto dolce, anche se io l'ho appena rifiutato. Istintivamente, sento il bisogno di confidarmi con lui.
"Non lo so. Ieri sera avevo avuto l'impressione che anche lui provasse qualcosa, ma oggi mi sono ricreduta. Forse, in realtà, è innamorato di Chris."
"No, io non credo. Secondo me anche lui ti vuole molto bene. Forse addirittura è innamorato di te."
"Cosa te lo fa pensare?"
"Il fatto che anche se bisticciate sempre, in realtà vi preoccupate moltissimo l'uno dell'altra. E' questo che vi rende così uniti. Inoltre, secondo me, voi due siete fatti l'uno per l'altra. Mi dispiace per Chris, ma ti auguro che sia così."
"Ma perché? In fondo, se Kanata si mettesse con tua cugina, io sarei libera di stare con qualcun altro."
"Però non saresti mai felice con qualcuno che non sia lui. O, che almeno, non abbia il suo stesso carattere. O sbaglio?"
E' incredibile. Mi ha capita così bene. Ed è così gentile con me. Eppure il mio amore per Kanata non diminuisce nemmeno per un istante. Gli sorrido.
"No. Hai perfettamente ragione."
In quel momento, vedo dalla finestra Chris che scappa via, dirigendosi verso le scale che portano al tempio. Subito dopo scorgo Kanata che la guarda andare, restando immobile. Immediatamente io e Kurita ci precipitiamo fuori per capire cosa è successo. Quando chiediamo spiegazioni a Kanata, lui risponde:
"Sbrigati, Kurita, valle dietro. Ora ha bisogno di qualcuno che le stia vicino. Ora come non mai."
I due ragazzi si guardano per un istante. Poi Kurita annuisce, si scusa, e corre dietro alla cugina. Con lo sguardo interrogo Kanata, ma lui resta in silenzio, limitandosi a fissare le scale del tempio con un sorriso sollevato sul volto. Poi entriamo in casa e ci chiudiamo nelle nostre rispettive camere a studiare. Però io non riesco a concentrarmi. Continuo a rimuginare su cosa potrebbe averle detto. Alla fine mi addormento seduta alla scrivania. Evidentemente devo ancora recuperare il sonno perso la notte scorsa. Quando mi sveglio, per un istante non riesco a capire dove mi trovo. Poi realizzo di essere nella mia camera, nel mio futon. Guardo l'ora. Sono le 19.30. Ma di che giorno? Ho la testa un po' confusa. Mettendomi a sedere mi accorgo di essere vestita. Poi comincio a ricordare. Ieri notte Lou se n'è andato. Oggi non sono andata a scuola. Chris e Kurita sono venuti a trovarmi. Dopo aver parlato con Kanata, Chris è scappata via piangendo. Mi sono messa a studiare e mi sono addormentata. Ma non ero seduta alla scrivania quando mi sono appisolata? Sono forse diventata sonnambula? Mentre penso a questo la porta della mia camera si spalanca. E' Kanata.
"Ah, sei sveglia. Ero venuto a chiamarti. La cena è pronta. Vai a sciacquarti il viso, poi vieni a mangiare."
Mentre mi sciacquo il viso capisco che dev'essere stato lui a mettermi a letto, mentre dormivo. Mi dirigo verso la cucina dove lo trovo già a tavola. E' stranamente di buon umore e continua a sorridere. Mi chiedo cosa possa essergli preso.
"Sei stato tu a mettermi nel futon?"
"Uh? Ah, sì. Ti eri addormentata sulla scrivania e sembravi stare piuttosto scomoda, quindi ho pensato di spostarti. Ho fatto male?"
"N- no, anzi. Ti ringrazio."
"Di nulla. Però penso che se continui a studiare in quel modo non passerai gli esami di fine semestre."
Ecco che ricomincia come al solito. Mi chiedo quale genere di divertimento trovi nel prendermi in giro.
"Guarda che io studio sodo! E' solo che ero stanca. Devo ancora riprendermi dalla notte passata in bianco!"
"Sì, lo so. Stavo solo scherzando."
Rimaniamo un po' in silenzio. Poi, decido di chiederglielo direttamente.
"Senti, ma posso sapere cosa hai detto a Chris per farla scappare piangendo?"
"Uh? Come mai ti interessa?"
"Beh, lei è mia amica e poi…sono curiosa."
"La curiosità non è sempre utile."
"Beh, io ho un buon motivo per essere curiosa!"
"E quale sarebbe?"
"E- ecco…non sono affari tuoi."
"Allora neanche ciò che io ho detto a Chris sono affari tuoi."
Di nuovo silenzio. Se continua così non potrò mai scoprire se effettivamente prova qualcosa per me. E io non ho intenzione di continuare questo tira e molla in eterno.
"Sai, prima…mentre tu parlavi con Christine…anche io e Kurita abbiamo parlato."
"…"
Lui non mostra alcun cambiamento nella sua espressione. Mi sento un po' scoraggiata, ma subito mi riprendo. Devo andare fino in fondo, ormai ho deciso.
"Ecco, Kurita mi ha…mi ha chiesto…Kurita mi ha chiesto di diventare la sua ragazza!"
Finalmente Kanata si decide ad alzare la testa dal piatto. Ora ha sul volto un'espressione incuriosita. Prima di perdere il coraggio continuo il mio discorso tutto d'un fiato.
"A- a dire il vero, ancora qualche tempo fa mi aveva fatto intendere di essere piuttosto interessato a me. Io gli avevo risposto che non c'era nessun ragazzo che m'interessasse, in quel momento, e che quindi aveva qualche speranza. Così oggi ha deciso di tentare il tutto per tutto. Però, io…gli ho risposto che erano cambiate alcune cose da quel giorno."
Faccio una piccola pausa. E' difficile trovare le parole per continuare il discorso. Lui sta ascoltando interessato e mi pare di scorgere un barlume d'ansia nei suoi occhi.
"Quando gli dissi di non avere interesse per nessun ragazzo, lo pensavo davvero. Ma poi mi sono resa conto che non era così. Che, in realtà, io ero già interessata ad un ragazzo. E che questo ragazzo non era lui."
Silenzio. Per me è troppo difficile rivelargli che il ragazzo di cui parlo è lui. Forse capendo che non riesco ad andare avanti da sola, Kanata mi da una piccola spinta.
"E lui come ha reagito? Ha fatto una delle scenate tipiche di sua cugina?"
"No. Mi ha chiesto se si trattava di una certa persona. E quando ho risposto di sì ha detto che aveva sempre avuto l'impressione che io amassi questa persona, perché io e lui ci preoccupiamo sempre l'uno dell'altra, anche se non andiamo spesso d'accordo. Anzi, litighiamo sempre…"
Mi sento bruciare. Mi rendo perfettamente conto di essere più rossa di un peperone. Non riesco ad andare avanti. Ma questo non importa perché Kanata ha deciso che è arrivato il suo momento.
"Ho portato Chris dentro al tempio, perché avevo bisogno di parlarle di una cosa d'estrema importanza. Però temevo che, se ci fosse stato qualcun altro, lei avrebbe avuto reazioni spropositate. Ormai ero stufo di dover subire i suoi attacchi d'ira ogni volta che una ragazza mi stava vicino. Se fosse continuata così, non avrei mai potuto trovarmi una ragazza. Così le ho detto chiaro e tondo che, per quanto apprezzi la profondità dei suoi sentimenti per me, io non la amo. Per me lei è solo una compagna di classe, esattamente come tutte le altre. E quindi l'ho pregata di lasciarmi in pace."
"Ed è per questo che è scappata via?"
"No. Incredibilmente, dopo aver ascoltato le mie parole, si è comportata in modo normalissimo. Mi ha proposto di essere solo amici e di vederci di tanto in tanto, in modo che anche in me possa sbocciare l'amore. Non aveva nessuna intenzione di arrendersi. Allora le ho detto che non avrei mai potuto amarla ne provare nessun altro sentimento profondo per lei, perché il mio cuore è già stato occupato da un'altra ragazza. Le ho detto che io amo profondamente questa persona e che mai lei potrà prendere il suo posto nel mio cuore. Nemmeno se quest'altra ragazza dovesse trovarsi un altro. Anche lei, come suo cugino, ha chiesto di chi si trattasse e quando le ho risposto mi ha detto di averlo sempre saputo, in realtà. Che tutte le mie liti con questa persona erano solo pretesti per nasconderci i nostri sentimenti reciproci. Perché, ne è assolutamente certa, anche questa persona mi ama dal profondo del suo cuore. E dopo aver detto questo è scappata, assicurandomi che d'ora in avanti non mi creerà più alcun disturbo."
Ci guardiamo negli occhi. Ora vedo chiaramente che anche lui è imbarazzato. Proprio come la notte scorsa, quando mi ha abbracciata nel buio.
"Penso che né io né tu abbiamo bisogno di aggiungere altro. Avrai capito chi è la persona di cui parlo."
"Come tu avrai capito chi è la persona di cui ho parlato io, Kanata."
Gli sorrido e lui mi ricambia. Si alza e viene a sedersi accanto a me.
"Sei tu, Miyu. Tu e nessun'altra, la ragazza che mi ha fatto innamorare."
"E tu, Kanata, che mi hai rubato il cuore. Il ragazzo che ha messo in discussione ogni mio gesto…"
"…la ragazza che ha sconvolto la mia vita monotona…"
"…il ragazzo che fin dal primo giorno non ha fatto che prendermi in giro…"
"…la ragazza che si è sempre impicciata nei miei affari."
Ci abbracciamo stretti. Ormai è chiaro che il nostro rapporto non sarà mai più lo stesso.
"E' un peccato che Lou se ne sia andato senza assistere a questo momento. Ne sarebbe stato felicissimo."
"Però, se lui non fosse partito, non avremmo mai trovato il coraggio di aprire il nostro cuore l'uno all'altra. E' stato proprio per dimenticare il dolore provocato dalla sua partenza che abbiamo sentito il bisogno di avvicinarci."
"Già. Con il nostro amore, riempiremo il vuoto creato dalla scomparsa di Lou."
Kanata mi guarda fisso negli occhi. Con la mano sfiora la mia guancia e comincia ad avvicinarsi sempre più. Poi, finalmente, mi bacia. E io lo ricambio.
Tutto era cominciato con l'arrivo di Lou. Me ne stavo andando da questa casa, ma il suo arrivo aveva cambiato tutti i miei programmi. Ed ora, con la sua partenza, per me e Kanata cominciava una nuova vita. Una vita insieme, cominciata proprio grazie a quel piccolo angelo arrivato sulla terra per farci unire.

E' incredibile. Le medie sono finite e tra breve comincerò la scuola superiore. E' passato oltre un anno da quando Lou se n'è andato. Ma, nonostante sia passato molto tempo, ancora oggi io e Kanata ne sentiamo la mancanza. Io e lui stiamo ancora insieme. Nonostante la nostra storia, non abbiamo mai smesso di litigare. Ma, dopotutto, è questo che vivacizza il nostro rapporto. Mia madre e mio padre sono ancora in America alla ricerca di una prova della vita proveniente da altri pianeti. Il padre di Kanata, invece, ha deciso di fermarsi in India. Dopo aver salvato alcune persone, è stato nominato capo di un villaggio e, con il consenso di Kanata, si è stabilito lì. Siamo andati a trovare sia lui che mamma e papà. E tutti sono stati entusiasti di sapere che stiamo insieme. Come al solito, nessuno dei tre adulti si è preoccupato del fatto che due ragazzi che si amano vivano soli sotto lo stesso tetto. Beata ingenuità! Chris si è ripresa dopo la delusione con Kanata ed ora sta insieme a Santa. Kurita, invece, è ancora solo, ma è diventato una specie di consulente per questioni amorose, sia per me che per Christine. Io e lei siamo rimaste ottime amiche, fortunatamente. Purtroppo andremo in due licei diversi, ma abbiamo deciso di rimanere in contatto qualunque cosa accada. Kanata invece ha deciso di venire al mio stesso liceo. Con la sua media di voti, avrebbe potuto scegliere una scuola migliore, ma ha detto di non voler faticare troppo. In realtà so benissimo che l'ha fatto per restarmi vicino, anche se non lo ammetterebbe mai, davanti a me!
Comunque, tra alti e bassi, la vita continua. Finalmente sto diventando una brava cuoca ed ora sto preparando un bel piatto a base di zucca per Kanata. Certo, quando c'era Baumiao, era tutto più facile. Lui cucinava, faceva il bucato, rammendava i vestiti strappati. Ma col tempo io e Kanata abbiamo imparato a suddividerci i compiti.
"Ehi, sono a casa!"
Kanata è tornato. E' stato agli allenamenti, sarà stanco. Dopo la partenza di Lou, sentendo il bisogno di trovarsi una distrazione, ha iniziato a giocare a baseball. Ora è il lanciatore titolare della squadra.
"Che hai preparato di buono?"
"E' una sorpresa. Diciamo che è un premio per aver vinto la partita, domenica."
"Wow! Questo profumino mi suggerisce che il premio è un bel piatto a base di zucca. Vedrò di giocare e vincere partite più spesso, allora!"
"Non credere che questo si ripeterà ad ogni vittoria. Oggi mi andava così ma alla prossima sarà diverso!"
"Cattiva! Dai, facciamo che ogni volta che vinco tu mi prepari un manicaretto a base di zucca."
"Scordatelo. La prossima volta, dato che sarai alle superiori, per avere la zucca dovrai portarmi con te al Koshien."
"Ma ci vorrà un sacco di tempo! Forse un anno o due!"
"Vorrà dire che aspetterai!"
"Sei una spilorcia, Miyu!"
"Cos'hai detto? Ripetilo e ti lascio senza cena! La zucca me la mangio tutta io."
"Dai, scherzavo!"
Mentre continuiamo a bisticciare, improvvisamente sentiamo un boato venire da fuori. Ci precipitiamo all'entrata ma una luce accecante ci proibisce di vedere cosa sta accadendo fuori.
"Ma cosa diavolo succede, Miyu?"
"Non lo so. Però io questa luce l'ho già vista!"
"Hai ragione. E' mai possibile che…"
Finalmente la luce scompare. Per qualche secondo io e Kanata non riusciamo a vedere nulla. Quella luce così potente ci ha accecati.
"Mamma! Papà! Guardate! Sono mamma Miyu e papà Kanata!"
La voce del bambino che ha parlato riecheggia nel silenzio del tempio. Io e Kanata non abbiamo il coraggio di aprire gli occhi. Se aprendoli vedessimo una cosa diversa da quella che speriamo, la delusione sarebbe troppo grande.
"Miyu, Kanata. E' tanto tempo che non ci vediamo."
Finalmente mi decido ad aprirli. Davanti a me vedo quattro figure. Ci sono un uomo, una donna, un bambino ed un incrocio tra un cane ed un gatto.
"N- non è possibile. Sto sognando…"
"Non può essere altrimenti. Solo un sogno può essere così bello."
La donna sorride. Un sorriso dolce che mi ero vista rivolgere anche oltre un anno prima.
"A volte, i sogni possono trasformarsi in realtà, Miyu."
Le lacrime che sgorgano dai miei occhi mi impediscono di vedere con chiarezza. Ma vedo comunque che anche l'uomo sorride.
"E addirittura, a volte, la realtà può essere più bella di un sogno, Kanata."
Anche gli occhi di Kanata si riempiono di lacrime.
"Papà Kanata, mamma Miyu, non piangete! Sono qui."
Il bambino corre verso di noi e mi salta al collo. Incredula, lo abbraccio a mia volta e lo stringo forte a me. Finalmente trovo il coraggio di pronunciare la parola che renderà reale tutto questo.
"Lou…?"
"Sì, sono io! Non ti ricordi più di me, mamma Miyu?"
Non riesco più a pronunciare nemmeno una parola. Lo stringo a me e piango. Kanata mi abbraccia e con me abbraccia anche Lou. Ormai non gli importa più delle apparenze. In questo momento così felice è libero di piangere dalla gioia.
"Ehi, Kanata! Ormai sei un uomo e gli uomini non dovrebbero piangere!"
"No, Baumiao, ti sbagli."
"Signor Burt!"
"Ci sono momenti in cui anche gli uomini sono liberi di piangere quanto gli pare. E questo è uno di quei momenti."
Dopo esserci ripresi entriamo in casa. Lou ora ha tre anni e parla benissimo. E' un bimbo molto intelligente e ricorda perfettamente tutto ciò che gli è accaduto qui sulla terra. Merito anche di Burt e Lynn, che hanno continuato a raccontargli ciò che ci accadeva, nonostante fossimo lontanissimi. Dopo aver parlato un po', chiediamo ai due alieni il motivo della loro visita. I loro volti divengono tristi. Il loro pianeta d'origine, il pianeta Otto, è stato attaccato e distrutto dalla guerra. Alla fine si è estinto, proprio quando oramai erano arrivati dopo essere venuti a riprendersi Lou. Non sapendo dove andare, per un po' hanno vagato nello spazio ed infine hanno deciso di tornare a trovarci sulla terra.
"Ci sembrava giusto farvi una visitina. Siete stati così importanti per noi."
"Anche voi lo siete stati. E lo siete tuttora. Ma adesso che farete?"
"Cercheremo un pianeta abitabile. Un pianeta dove riuscire ad ambientarci. Non chiediamo molto, solo un posto dove passare i nostri giorni con serenità."
Io e Kanata ci guardiamo. Il loro aspetto li rende uguali ad esseri umani. Lou presto imparerà a tenere a bada i suoi poteri. Hanno dimostrato di sapersi ambientare sulla Terra. Il tempio è grande e ci stanno molte persone. I nostri genitori ci lasciano liberi. E loro ci sono cari come dei familiari. Niente e nessuno sarebbe d'ostacolo. Basta chiedere il loro parere.
"Perché non restate qua?"
Sembrano sorpresi. Spieghiamo loro tutti i presupposti. Sembrano abbastanza convinti.
"La Terra è un bel posto e Lou crescerebbe vicino ai suoi sostituti genitori. Potremmo stare accanto ai nostri più cari amici, Miyu e Kanata. E vivremmo tranquilli, nella pace di un tempio. Sarebbe perfetto. Tu che ne dici, Lynn?"
"Dico che, se per voi due va bene…Saremmo onorati di poter vivere con voi."
"Allora affare fatto. Rimanete sulla terra!"
"Hai sentito, Lou? D'ora in avanti vivremo sulla terra assieme a Miyu e Kanata. Sei contento?"
"Sì! Lou, mamma, papà, Baumiao, mamma Miyu e papà Kanata! Evviva!"
"Sì. Vivremo bene tutti insieme. Ci completeremo a vicenda. E saremo una vera famiglia."
E così, da quel giorno, Lou, Baumiao, Lynn e Burt vivono con noi. Abbiamo ricominciato a sfruttare Baumiao per i lavori domestici. Burt ha trovato lavoro ad una pompa di benzina, mentre Lynn fa la commessa in un supermercato. Kanata continua a giocare a baseball, con molto successo. Tutto è praticamente perfetto. Ogni tanto nasce qualche bisticcio, ma poi basta un attimo per farlo svanire. Come? Tutti hanno trovato qualcosa da fare, tranne me? Beh, io finalmente faccio ciò che più desideravo. Imparo a cucinare e passo il tempo con Lou. E il mio più grande sogno si è finalmente avverato: ho una famiglia.

THE END

 

 

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