Il Priamar è un vasto promontorio a picco sul mare, che per la sua naturale
conformazione, fu scelto sin dai tempi più remoti, come sito di occupazione e costituì in tal modo la sede del primo centro abitativo
savonese. Esistente già nell'età del bronzo, è citato da Tito Livio nel 205
a.C., come sede di un oppidum, ma la sua importanza fu superata dalla vicina
Vada Sabatia. In età bizantina, Savona riprende importanza e nel 643 è
distrutta da Rotari. Il Priamar è abbandonato è la città si espande nell'area
circostante. Dalla fine dell'VIII secolo Savona assume definitivamente il ruolo
di centro del territorio e sul Priamar rinasce la città medioevale. Nasce una
cittadella di alta religiosità sotto la spinta del Beato Ottaviano; è
costruita la cattedrale di S. Maria di Castello, il palazzo vescovile, la sede
del Capitolo dei Canonici. Sorgono dieci oratori dei Disciplinati, nascono le
confraternite ospedaliere, il monastero delle Recluse, l'ospedale di S. Paolo,
quello dei Calegari e quello Grande della Misericordia.
Nei primi decenni del 1200, su imposizione della repubblica di Genova, si
incomincia una trasformazione per uso militare del Priamar, che culmina con la
costruzione della fortezza nel 1500. La cattedrale, i monasteri, gli oratori
sono demoliti e nulla della vecchia città rimarrà a testimoniare
l'insediamento civile che l'aveva caratterizzata. Determinanti furono gli eventi
storici di quegli anni. Cercando l'indipendenza da Genova, Savona si era alleata
dapprima con gli Sforza di Milano, poi con Francesco I, re di Francia, che fu
sconfitto da Carlo V. Questi avvenimenti ed il crescere dell'influenza turca nel
Mediterraneo, resero necessario un sistema difensivo della costa che si
realizzò con la costruzione della fortezza del Priamar e di quella di Vado
Ligure.
Quattro furono le fasi che caratterizzarono la costruzione della fortezza.
La prima fase inizia negli anni 1542 - 1544 sotto la guida di Giovanni Maria
Olgiati. La configurazione del complesso è quello che ancora oggi appare, con
la differenza dell'ampio fossato che racchiude il terrapieno.
La seconda fase, tra il 1591 - 1610, sotto la guida di Tomaso Ponsello, che
aumenta il sitema difensivo interno, con la realizzazione del baluardo di S.
Teresa.
La terza fase, tra il 1683 - 1686, sotto la guida di Domenico Sirena, che
sviluppò le difese con i bastioni di S. Bernardo e S. Francesco.
La quarta fase, tra il 1717 - 1730, sotto la guida di Pietro Morettini, che
realizzò la polveriera, il palazzo Della Sibilla. Gaetano Perucco realizzò il
palazzo del Commissario e degli Ufficiali.
La fortezza non fu mai espugnata, ma nel 1746 le truppe genovesi si arresero
ai Piemontesi che nella Cortina
dell'Angelo avevano aperto una breccia.
Verso il 1850 gli spalti e i baluardi esterni furono spianati e si realizzarono
aree industriali e giardini pubblici.