PAOLO DI ROMA (?), Croce
argentea di Montella (parte anteriore), legno e lamina d’argento inciso e
sbalzato (in origine anche dorato), 1457, Locali della Collegiata di Santa Maria del Piano.
La croce astile, conservata nei locali della Collegiata di Santa Maria del Piano e attualmente non visitabile al pubblico, è una preziosa opera di oreficeria aragonese. In origine, molto probabilmente, fu in possesso dei monaci francescani di Folloni, che la utilizzavano nelle solenni processioni. L’iconografia dell’opera mostra nella parte anteriore, il mistero della Passione e della Morte di Gesù; nella parte posteriore, il mistero dell’Unità e Trinità di Dio e della Incarnazione di Gesù. Inoltre nei lobi inferiori sono sistemati due santi francescani: San Francesco, al disotto della raffigurazione dell’Eterno Padre, e, molto probabilmente, San Bernardino, sul lato della Crocifissione.
San Bernardino, partic.
parte anteriore della Croce argentea
L’arcangelo Gabriele,
partic. parte anteriore della Croce argentea
Nel 1979 un accurato restauro conservativo e di pulitura ha provveduto a ricollocare le lamelle dei lobi della croce secondo quello che doveva essere l’ordine originario. Infatti nel corso dei secoli la croce aveva subito delle manomissione, cosicché l’immagine dell’Arcangelo Gabriele era stata collocata nella parte anteriore della croce, laddove era l’immagine dell’Addolorata.
Il restauro degli anni ’70 è servito anche a dare una paternità più attendibile all’opera che oggi viene attribuita all’orafo Paolo di Roma, artista di origine milanese attivo a Napoli alla corte di Alfonso d’Aragona. Precedentemente veniva attribuita alla stretta cerchia del pittore e orafo abruzzese Niccolò Gallucci di Guardiagrele (1395-1462).