Maat - Conoscere la storia per creare il futuro -To know the history to create the future

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SPINOZA
Una vita per l'etica

Spinoza nasce in una ricca famiglia ebraica dedita al commercio.

Dopo molti anni di studio dell'Antico testamento e del Talmud, viene espulso dalla comunità ebraica per le sue idee.

La sua azienda mercantile viene portata alla rovina dall'ostilità degli ebrei.

Per sopravvivere diventa molatore di lenti. Questo mestiere gli consentirà di avere il minimo necessario per le sue esigenze quotidiane.

Rifiuta una cattedra universitaria perché non gli viene assicurata quella indipendenza di pensiero che ritiene essenziale.

Durante la sua vita riesce a pubblicare una sola opera (il Tractatus Theologico-Politicus), senza indicazione dell'autore, con un nome falso dell'editore e con il luogo di stampa errato.

Ebrei, cattolici, protestanti e autorità civili condannano immediatamente lo scritto.

L'ultimo capitolo del Tractatus ha questo titolo:

"Capitolo XX: Si mostra come in un libero Stato ad ognuno è consentito pensare ciò che vuole e dire ciò che pensa"

"Caput XX: Ostentidur, in Libera Republica unicuique et sentire, quae velit, et quae sentiat, dicere licet"

 

Località: Olanda

Epoca: 1632-1676 d.C.

 

L'ambiente storico

Con la pace di Westfalia (1648) le Province Unite, odierna Olanda, ottennero l'indipendenza dalla Spagna.

Due autorità si contrapposero: il Gran Pensionario, espressione delle autonomie cittadine e delle aspirazioni repubblicane, e lo Stadhouder, rappresentante degli interessi dell'aristocrazia e di solito appartenente alla potente famiglia degli Orange.

Nel 1650 la carica di Stadhouder venne soppressa e per 12 anni le Province Unite furono una repubblica. Gran Pensionario divenne Johan de Witt.

Nel 1672 l'esercito francese invase l'Olanda. Il partito orangista assunse il potere.

Il 20 agosto Johan de Witt fu barbaramente ucciso insieme al fratello e Guglielmo III d'Orange assunse il controllo del paese.

La famiglia

Spinoza nacque ad Amsterdam il 24 novembre 1632. Il suo nome era Baruch, in portoghese Bento, in latino Benedictus.

La famiglia era emigrata nel secondo decennio del secolo XVII dal Portogallo. La religione dei genitori era ebraica, ma i familiari avevano passato un periodo da marrani, ebrei falsamente convertiti al cristianesimo.

Il padre, Michael, era mercante. La madre, Hanna Debora, era la seconda moglie di Michael.

La madre morì il 5 novembre 1638, quando Spinoza aveva sei anni.

Studi nella scuola ebraica (1639-1651)

Nella scuola della comunità giudaico-portoghese studiò l'ebraico, l'Antico Testamento e il Talmud. Ebbe come maestro Menasseh ben Israel. Lesse le opere di Maimonide, Crescas, Levi ben Gerson, Ibn Ezra. Conobbe anche la Qabbalah e le opere del neoplatonico Leone Ebreo.

Studiò opere di matematica, fisica e astronomia.

Attività commerciale (1649)

Nel 1649 morì il fratello Jshac e Baruch, allora diciassettenne, venne chiamato a partecipare all'attività commerciale del padre.

Morte del padre (1654)

Nel marzo 1654 il padre di Baruch morì lasciando molti debiti a causa del naufragio di una nave. Baruch insieme con il fratello minore creò la ditta commerciale "Firma Bento y Gabriel d'Espinoza". Area di attività: importazione ed esportazione di frutta.

Attentato alla vita (1656)

Nel 1656 Spinoza subì un attentato da parte di un integralista ebraico che tentò di colpirlo con un pugnale. Spinoza si salvò.

Espulsione dalla Sinagoga di Amsterdam (1656)

Nel 1656, a 24 anni, venne sospettato di eresia da parte della comunità ebraica di Amsterdam. Venne sottoposto ad interrogatorio. Il 27 luglio fu scomunicato. La sentenza proibì ogni rapporto di altri ebrei con Spinoza e vennero vietati tutti i suoi scritti. Spinoza scrisse in sua difesa un'Apologia in lingua spagnola (Apologia para justificare de su abdication de la Synagoga), opera oggi perduta.

Dopo la rottura con la comunità ebraica Baruch cambiò il suo nome in Benedictus. Tuttavia Spinoza non aderì mai al cristianesimo.

Fine dell'attività commerciale (1656)

L'espulsione dalla sinagoga e il conseguente ostracismo degli ebrei misero in crisi le attività commerciali di Spinoza e verso la fine del 1656 interruppe l'attività che svolgeva con il fratello minore.

Studio del latino e contatti con i cristiani (1656-1658)

Spinoza venne ospitato nella casa di Van den Enden, un ex gesuita che aveva aperto una scuola di latino e greco ad Amsterdam nel 1652. In cambio Benedictus doveva aiutare il maestro nell'assistere i suoi scolari. Conobbe Clara Maria, la figlia di Van den Enden, e probabilmente iniziò una relazione con la fanciulla.

La conoscenza delle lingue classiche aprì a Spinoza nuove possibilità di conoscenza. Studiò i filosofi del Rinascimento (la questione se abbia letto qualche opera di Bruno è ancora controversa), Bacone e Cartesio.

Entrò in contatto con diverse sette cristiane, come collegianti, quaccheri e mennoniti.

Iniziò a molare le lenti per sopravvivere.

De Deo et homine eiusque felicitate (1658-1660)

Ad Amsterdam, fra il 1658 e il 1660 circa Spinoza scrisse, ma non pubblicò, il De Deo et homine eiusque felicitate (Breve trattato su Dio, l'uomo e la sua felicità), riscoperto e pubblicato solo nel 1862. L'opera anticipa alcuni temi dell'Etica: la critica alla concezione cartesiana delle due sostanze, l'idea di Dio come causa prima e unica, i concetti di sostanza e attributo, la necessità che l'uomo si liberi con la ragione dalle passioni per giungere alla verità, alla pace interiore e a Dio.

Tractatus de intellectus emendatione (1658-1659)

Il Tractatus de intellectus emendatione (Trattato sulla emendazione dell'intelletto), rimasto incompiuto, costituisce una sorta di premessa metodologica alla posteriore costruzione del sistema spinoziano.

A Rijnsburg (1661-1663)

Nel 1661 si trasferì a Rijnsburg, nei pressi di Leida, dove continuò l'attività di molatore di lenti. Divenne abbastanza noto come fabbricante di strumenti ottici. Non interruppe tuttavia la sua attività di studioso e di scrittore. Rimase a Rijnsburg fino al 1663.

Opere su Cartesio (1663)

Nel 1663 pubblicò Renati Descartes principia philosophiae e Cogitata metaphysica, ambedue scritte fra il 1656 e il 1663 per avviare un giovane discepolo alla filosofia cartesiana.

A Voorburg (1663-1670)

Nel 1663 si trasferì a Voorburg, nei pressi de L'Aia, e vi rimase fino al 1670.

Entrò in contatto con Huygens, Oldenburg e alcuni libertini francesi, fra cui Saint-Evremond e Saint-Glain.

Strinse un rapporto di amicizia con Johann De Witt, che concesse a Spinoza una pensione annua di 200 fiorini.

A L'Aia (1670-1677)

Nel 1670 Spinoza si trasferì a L'Aia dove alloggiò presso il pittore Van der Spijk.

Il 20 agosto 1672, De Witt venne ucciso barbaramente dalla plebe de L'Aia. In questa occasione Spinoza vorrebbe andare ad appendere sul luogo del massacro un cartello con sopra scritto "Ultimi barbarorum", ma è trattenuto da Van der Spijk.

Tractatus Theologico-Politicus (1670)

Nel 1670 Spinoza fa uscire ad Amsterdam, per precauzione anonimo e con falsa indicazione del luogo di stampa e dell'editore, il Tractatus Theologico-Politicus. L'opera può essere suddivisa in tre parti: la prima tratta del modo in cui vanno interpretate le Sacre Scritture; nella seconda e terza parte, Spinoza smaschera e condanna i pregiudizi dei teologi calvinisti, difendendo la libertà di pensiero e di parola.

La risoluzione rigorosa della religione confessionale in religione razionale suscitò reazioni ostili anche in ambienti relativamente tolleranti, dando origine alla fama di Spinoza come uomo empio e maledetto e costringendo l'autore a non stampare nient'altro per tutto il resto della sua vita.

Rifiuto della cattedra universitaria di Heidelberg (1673)

Nel 1673 Spinoza venne chiamato dall'Elettore del Palatinato Carlo Lodovico a insegnare filosofia all'università di Heidelberg, ma rifiutò perché ritenne insufficienti le garanzie di libertà di pensiero concesse dall'autorità.

La condanna del Tractatus Theologico-Politicus (1674)

Il 19 luglio 1674 le Corti d'Olanda emanarono un decreto di condanna del Trattato Teologico-Politico di Spinoza, della Philosophia sacrae Scripturae interpres di Meyer e del Leviatano di Hobbes.

Ethica more geometrico demonstrata (1662-1675)

Il pensiero di Spinoza ha nell'Ethica la sua esposizione più compiuta.

Nel 1675 Spinoza si recò ad Amsterdam per curare personalmente l'edizione dell'Ethica.

Si accorse ben presto che le animosità che si era attirato con il Trattato Teologico-Politico, il cui anonimato non era durato molto, rendevano impossibile la pubblicazione dell'Ethica.

Corrispondenza Oldenburg - Spinoza (1661-1676)

Oldenburg, segretario della Royal Society di Londra, e Spinoza si scambiarono lettere per circa quindici anni su temi di carattere scientifico e teologico. Si confrontarono due differenti modelli di scienza. Al modello ipotetico-deduttivo di Spinoza, Oldenburg contrappose una concezione di tipo probabilistico ed empirico, mutuata da Boyle.

Incontro con Leibniz (1676)

Nell'ottobre del 1676, in occasione del suo rientro in Germania da Parigi, Leibniz si recò a L'Aia per incontrare Spinoza, dopo aver avuto con lui uno scambio di lettere. I due discussero delle leggi del movimento e della nozione di ente perfettissimo, ma mantennero una reciproca diffidenza. Spinoza considerò imprudente affidare i suoi scritti inediti a Leibniz e questi mostrò una certa perplessità verso le posizioni religiose di Spinoza.

Tractatus politicus (1676)

Il Tractatus politicus, iniziato nel 1676 e non terminato per la sopravvenuta morte del filosofo, contiene la dottrina spinoziana dello stato, concepito come espressione della stessa necessità razionale e come potenza liberatrice, sottomettendosi alla quale il singolo supera la particolarità del proprio orizzonte passionale e raggiunge la vera libertà.

Morte di Spinoza (1677)

Il 21 febbraio 1677 Benedictus Spinoza, all'età di 44 anni, morì di tubercolosi a L'Aia.

Opere postume (1677)

L'amico Louis Meyer raccolse tutti i manoscritti lasciati inediti da Spinoza e li preparò per la stampa.

A novembre dello stesso anno li fece pubblicare in una raccolta dal titolo Opere postume. L'autore venne indicato con la sigla "B.D.S.". Venne omesso l'editore ed il luogo di stampa.

Nelle Opere postume furono incluse:

- Ethica

- Tractatus politicus

- Tractatus de intellectus emendatione

- Epistolae

- Compendium grammatices linguae hebraeae

Spinoza nella storia della filosofia moderna

Spinoza è una delle più grandi personalità della storia della filosofia occidentale. Il disinteresse, la dedizione totale al vero, la condizione di perseguitato e di isolato ne fanno una figura esemplare di statura paragonabile a quella di Socrate.

Il pensiero di Spinoza, che giunse a una totale confutazione dei concetti di provvidenza, di libero arbitrio e di persona divina, fu accolto in modo ostile; la sua grandezza sarà riconosciuta solamente un secolo dopo la morte del filosofo.

Nella storia della filosofia la posizione di Spinoza è per molti aspetti unica e originale. Spinoza non si volle riconoscere in alcuna scuola, né volle fondare una propria scuola.

Spinoza visto dai posteri

Alcune opinioni su Spinoza:

- Malebranche, manifestò il suo dissenso contro le teorie del "misérable Spinoza" nelle Méditations chrétiennes et métaphysiques (1683).

- P. Bayle nel suo Dizionario storico e critico (1697) scrisse "Spinoza, ebreo di nascita, poi disertore dell'ebraismo ed infine ateo, era di Amsterdam. Egli fu un ateo sistematico ..."

- Leibniz, il 4-2-1678 scrisse a Justel di trovare nell'Etica "una quantità di bei pensieri conformi ai miei, come sanno alcuni miei amici che sono stati anche amici di Spinoza". Ma, in una lettera del 1686 al Langravio di Hessen, Leibniz concordò con il giudizio di Arnauld: Spinoza è "l'uomo più empio e pericoloso di questo secolo".

- Wolff nella Theologia moralis (1737) condannò lo spinozismo per le sue conseguenze negative sulla morale, sulla pietà e la religione.

- Clarke e Toland nel 1705-1706 condannarono l'ateismo materialistico e il determinismo di Spinoza.

- Voltaire nell'articolo Dieu del Dictionnaire philosophique (1770) rifiutò l'ateismo di Spinoza.

- Si avvicinarono ad alcune tesi di Spinoza i cosiddetti neo-spinozisti: de la Mettrie (1744); de Maupertuis (1751); Diderot (1759); Holbach (1770).

- Jacobi riabilitò il pensiero di Spinoza nelle Lettere a M. Mendelssohn sulla dottrina di Spinoza (1785).

- Lessing fece una esplicita dichiarazione di spinozismo.

- Mendelssohn riconobbe, nei Gesprache (1755), Spinoza come un precursore dell'armonia prestabilita.

- Herder nei dialoghi del Gott (1787) riconobbe la peculiarità della concezione di Dio di Spinoza, che associò a S.Giovanni come apostolo dell'amore.

- Una forte presenza di idee di ispirazione spinoziana si trova nelle Lettere filosofiche (1786) di Schiller e negli scritti del 1799 di Schleiermacher.

- Sono famose le pagine di Poesia e Verità di Goethe dove il poeta riconosce la grande influenza avuta su di lui dall'Etica di Spinoza.

- Fichte riconobbe che la parte teorica della sua Dottrina della scienza è "lo spinozismo sistematico".

- Schelling dedica una particolare attenzione a Spinoza nel sue opere del 1797, 1798, 1799, 1810, 1834.

- Hegel, nelle Lezioni sulla storia della filosofia, riconobbe che "essere spinoziani è il principio stesso del filosofare".

- Russel, nella sua Storia della filosofia occidentale (1945) scrive: "Spinoza è il più nobile ed il più degno di amore dei grandi filosofi. Se qualcun altro lo ha superato dal punto di vista intellettuale, dal punto di vista etico è superiore a tutti. Come logica conseguenza, fu considerato, durante la sua vita e per un secolo dopo la morte, un uomo di spaventosa malvagità."

 

Riferimenti bibliografici:

Mignini F.
Introduzione a Spinoza

Laterza

Spinoza
Trattato Teologico-Politico (a cura di A. Dini)

Bompiani

Abbagnano N.
Storia della filosofia - Vol. IV - La filosofia moderna nei secoli XVII e XVIII

TEA

De Ruggiero G.
Storia della filosofia - L'età cartesiana

Laterza

Russel B.
Storia della filosofia occidentale

Tea

Braudel F.
Civiltà materiale, economia e capitalismo (secoli XV-XVIII) - I tempi del mondo

Einaudi

 

 
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