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1750-1990:

Livelli di industrializzazione

 

Epoca: Dal 1750 al 1990

 

Nella Tabella vengono riportati i livelli di industrializzazione , sia delle industrie tradizionali che di quelle moderne dal 1750 al 1990. La misura è relativa a quella della Gran Bretagna nel 1900 pari a 100.

 

Anno
Totale
Pro capite
Terzo mondo
Paesi sviluppati
Terzo mondo
Paesi sviluppati
1750
93
34
7
8
1800
99
47
6
8
1830
112
73
6
11
1860
83
143
4
16
1900
60
481
2
35
1913
70
863
2
55
1928
98
1260
3
71
1938
122
1560
4
81
1953
200
2870
5
135
1973
927
8430
14
315
1980
1320
9910
19
347
1990
2480
12090
29
412

 

 

Livelli pro capite

Nel 1750 il livello pro capite era quasi identico sia nel Terzo mondo che nei Paesi sviluppati.

Nel 1913 il livello pro capite del Terzo mondo era sceso al minimo, pari ad un terzo di quello del 1750. Da allora ha ripreso a salire recuperando la posizione del 1750 intorno al 1960, periodo in cui viene concessa l'indipendenza a molti paesi.

Nel 1990 il livello pro capite del Terzo Mondo era pari a quello della fine dell'800 nei Paesi sviluppati.

 

Livelli totali

Nel 1750 la produzione totale del Terzo mondo era quasi 3 volte quella dei Paesi sviluppati.

E' stato nel periodo 1830-1860 che è avvenuto il sorpasso dei Paesi sviluppati rispetto al Terzo mondo.

Nel 1990 il Terzo mondo aveva una produzione totale pari a quella dei Paesi sviluppati alla fine degli anni 40.

 

Osservazioni sull'attuale sviluppo industriale del Terzo mondo

Il processo di industrializzazione ha un alto costo per la cattiva amministrazione dei governi indipendenti.

Investimenti indipensabili sono sottratti al settore agricolo provocando forti carenze alimentari.

Si sono create forti diseguaglianze regionali: Brasile, Taiwan, Singapore, Corea del Sud e Hong Kong con il 6% della popolazione del Terzo mondo concentrano il 25-27% della produzione e l'80% delle esportazioni.

La multinazionalizzazione dell'industria del Terzo mondo è andata aumentando. Negli anni 70 un terzo della produzione era in mano a multinazionali dei Paesi sviluppati.

La specializzazione dell'industria in settori tradizionali è andata aumentando. Negli anni 70 il Terzo mondo forniva il 50% del filato di cotone e solo l'1-2% delle fibre artificiali.

 

ll libero scambio e l'eccesso di protezionismo causa della distruzione delle industrie

Nel 1846, durante il dibattito sull'abolizione delle Corn Laws al Parlamento britannico, Disraeli dichiarò:

"Nell'impero ottomano si è avuta una applicazione totale e prolungata del tempo del sistema della concorrenza illimitata, derivante non da una convinzione filosofica della bontà della sua politica, ma piuttosto dall'altezzosa indifferenza con la quale una razza di conquistatori è anche troppo incline a considerare il commercio.

In Turchia è stato instaurato il libero scambio, e quale ne è stato il risultato? Esso ha distrutto alcune delle più belle manifatture del mondo. Fino al 1812 queste manifatture esistevano; ma sono state distrutte. Tale fu la conseguenza della concorrenza in Turchia, e le sue conseguenze sono state altrettanto perniciose del principio opposto in Spagna."

 

Riferimenti bibliografici:

Bairoch P.

Economia e storia mondiale

Garzanti

 

 
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