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BOSNIA: DAI ROMANI AI TURCHI

 

Alla fine del IV secolo d.C. i Romani tracciarono una linea invisibile attraverso l'Illirico: il confine tra Impero d'Occidente e Impero d'Oriente. Quel confine sarebbe rimasto fino ad oggi. E' il confine che separa la Bosnia dalla Serbia.

Nella battaglia del Kosovo del 1389 i serbi ortodossi e i bosniaci cattolici furono sconfitti dai turchi mussulmani.

Iniziava una tragedia che ancora oggi continua.

 

Località: Bosnia

Epoca: dal II secolo a.C. al XV secolo d.C.

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Illiria

Gli Illiri abitavano un territorio corrispondente approssimativamente alla ex-Jugoslavia e all'Albania.

La tribù che diede il nome alla Dalmazia abitava gran parte della odierna Bosnia occidentale.

Gli Scordisci, un gruppo misto illirico-celtico, abitavano nella Bosnia nord-orientale.

Altre tribù erano nella Bosnia centrale.

Le tribù illiriche erano costituite prevalentemente da allevatori di bestiame: pecore, maiali e capre.

 

Dalmazia e Pannonia

I Romani giunsero in Illiria nel II secolo a.C. e gradatamente si spinsero verso l'interno.

Nel 27 a.C. il territorio venne costituito in provincia romana.

Nel 9 d.C. si ebbe l'ultimo tentativo insurrezionale degli Illiri.

Gran parte del territorio della Bosnia fu incluso nella provincia romana di Dalmazia. La parte settentrionale della Bosnia fu integrata nella provincia della Pannonia, che comprendeva la Croazia nord-orientale e l'Ungheria meridionale.

Nella provincia della Dalmazia vennero ad abitare coloni da Italia, Africa, Spagna, Gallia, Germania, Grecia, Asia Minore, Siria, Palestina ed Egitto. Si stabilirono principalmente nelle città costiere ma si trovano tracce del loro insediamento anche nell'interno.

Dalla metà del II secolo si stabilirono nella zona anche numerosi veterani.

Da legionari a imperatori romani

Gli illiri entrarono nelle legioni romane e raggiunsero alti gradi militari.

Nel 193 Settimio Severo licenziò la guardia dei pretoriani e la sostituì con truppe in maggioranza illiriche.

Grandi imperatori furono di origine illirica: Traiano Decio (da Budalia vicino a Sirmium), Aureliano (da Sirmium o dalla Mesia), Probo (da Sirmium), Diocleziano (da Salona - Spalato), Massimiano (da Sirmium), Costantino (da Naissus - Nis), Gioviano (da Singidunum - Belgrado), Graziano (da Sirmium).

Bosnia cristiana

I primi vescovi cristiani arrivarono verso la fine del I secolo a Sirmium (Srmeska Mitrovica) in Pannonia e almeno venti basiliche romane sono state trovate nell'odierna Bosnia.

I Goti

Nel III-IV secolo i goti iniziarono le incursioni nei Balcani.

I goti riuscirono anche a conquistare la fortezza di Singidunum (Belgrado). Si spostarono poi in Italia e alla fine del V secolo costituirono un regno che andava dalla Provenza alla Dalmazia.

Nel VI secolo l'imperatore Giustiniano sconfisse i goti e riprese il controllo dei Balcani. I pochi goti rimasti furono assorbiti dalla popolazione locale. Non esiste traccia di alcuna parola gota nelle lingue balcaniche.

Unni e Alani

Gli unni asiatici (popolazione mongolo-turca) e gli alani iraniani (antenati degli osseti del Caucaso) arrivarono nei Balcani nel IV e V secolo.

Avari

Nel VI secolo arrivarono gli avari (tribù di lingua turca proveniente dalla regione a nord del Caucaso).

Ai primi del VII secolo gli avari furono sconfitti da una coalizione di bizantini, croati e bulgari. Alcuni avari continuarono ad abitare nei Balcani, ma finirono per essere slavizzati.

Slavi

Nel VI secolo cominciarono ad arrivare i primi gruppi di slavi. Nel 547 invasero il moderno Kosovo ed arrivarono in Albania fino a Durazzo. Nel 580 arrivarono in territorio greco.

Verso il 620 l'imperatore bizantino chiamò i croati nei Balcani per scacciare gli avari, che erano arrivati a minacciare Costantinopoli. Con i croati arrivarono anche i serbi.

I serbi e i croati erano tribù slave che, all'inizio del VII secolo, avevano fondato la Croazia Bianca, odierna Polonia meridionale, e la Serbia Bianca, odierna Slovacchia.

I serbi si stabilirono nell'odierna Serbia sud-occidentale, conosciuta nel medioevo come Rascia. Conquistarono Dioclea (Montenegro) e Hum (Erzegovina). A metà del VII secolo i serbi arrivarono nell'Albania settentrionale. Resistettero solo le città e i porti. Le campagne furono slavizzate.

I croati si stabilirono in una zona corrispondente approssimativamente all'attuale Croazia e a parte della Bosnia.

L'Impero Bizantino mantenne uno scarso controllo sulla zona, ad esclusione della costa e delle isole.

Franchi

Alla fine dell'VIII secolo e all'inizio del IX i Franchi conquistarono la Croazia settentrionale e gran parte della Bosnia settentrionale e occidentale. Mantennero il controllo della zona fino alla fine del IX secolo.

Re Tomislao di Croazia

Agli inizi del X secolo il re Tomislao riuscì a controllare un territorio approssimativamente comprendente Croazia e Bosnia. Nel 928, alla sua morte, il territorio croato fu devastato dalla guerra civile e la Bosnia cadde sotto il controllo dei serbi dal 930 al 960. Dopo il 960 la Bosnia ritornò sotto il controllo dei croati per circa 50 anni.

Basilio II imperatore bizantino

Nel 1019 l'imperatore bizantino Basilio II riportò serbi e croati sotto la sua sovranità, almeno nominalmente.

Bodin re di Serbia

I serbi del Montenegro e della Erzegovina resistettero alla dominazione bizantina e verso il 1070 si costituirono in un regno serbo comprendente anche la zona del Rascia. Con re Bodin, dopo il 1080, inglobarono anche gran parte della Bosnia. Alla morte del sovrano nel 1101 il regno si frantumò.

Colomanno re d'Ungheria e di Croazia

Alla fine dell'XI secolo i territori croati vennero conquistati dall'Ungheria. Nel 1102 il re ungherese Colomanno fu incoronato anche re di Croazia. La relazione tra i due stati, con fasi alterne, sarebbe durata fino al 1918. Nel 1102 la Bosnia divenne un dominio ungherese, governato da un bano.

1180: Bosnia indipendente

Tra il 1160 e 1180 Manuele Comneno divenne re di Croazia e Bosnia, ma alla sua morte nel 1180 gli ungheresi ripresero il controllo della Croazia, ma non della Bosnia che rimase libera per la prima volta da bizantini, ungheresi, croati e serbi. In realtà la Erzegovina rimase sotto il controllo serbo fino ai tempi di re Stefano II Kotromanic (1322-1353) che la riportò nell'ambito del suo regno bosniaco. Culturalmente e politicamente la Bosnia rimase vicina al mondo croato-ungherese.

Scisma religioso

Sul piano religioso il vescovato di Bosnia, dopo la divisione del 1054 tra Roma e Costantinopoli, divenne diocesi cattolica romana nell'ambito prima dell'arcivescovato di Spalato e poi di Ragusa. Nel 1242 la chiesa bosniaca fu posta nell'ambito di un arcivescovato ungherese. Nel XIII secolo si formò una chiesa cattolica scismatica bosniaca. Intorno al 1340 arrivarono i francescani, chiamati da re Stefano II, con l'obiettivo di ripristinare l'autorità di Roma.

Tvrtko re di Bosnia

Con il re Tvrtko (1353-1391) la Bosnia si estese alla costa dalmata, ad eccezione di Ragusa e della veneziana Zara, e proseguì verso sud fino alle Bocche di Cattaro, raggiungendo l'apice della potenza nel periodo medievale.

15 giugno 1389: la battaglia sul Kosovo Polje

Nel 1389 il principe Lazzaro di Serbia chiese aiuto a Tvrtko per fermare l'armata turca guidata da Murad. Tvrtko inviò un contingente guidato da Vukovic. Un altro contingente arrivò sotto la guida di Vuk Brancovic, genero di Lazzaro. Lo scontro avvenne sul Kosovo Polje, nelle vicinanze di Pristina, alla confluenza dei fiumi Lab e Stinica. Sia Lazzaro che Murad restarono uccisi.

Bayazed, figlio di Murad, riportò in patria i resti dell'esercito turco allo scopo di assicurare la propria successione.

I serbi vassalli dei turchi

A Lazzaro succedette il figlio Stefano, appena quindicenne. Nel 1390 Milica, la regina vedova di Lazzaro, accettò, a nome del figlio, che la Serbia diventasse vassallo turco: doveva essere versato un tributo annuo e dovevano essere fornite truppe per le campagne belliche dei turchi.

Olivera: serva di Tamerlano

Un triste destino attendeva Olivera, la sorella di Stefano, data in sposa a Bayazed, assassino del padre, e messa nel suo harem. Nel 1402 il tartaro Tamerlano sconfisse Bayazed e Stefano nella battaglia di Ankara. Bayazed venne messo in una gabbia di ferro e Olivera venne costretta a servire nuda il vino a Tamerlano.

La fine della Bosnia

Tvrtko morì nel 1391. Seguì un lungo periodo di disordini. Il regno venne conteso tra Ostoja e Tvrtko II, un figlio naturale di Tvrtko. Ungheresi, turchi e nobili bosniaci si scontrarono facendo e disfacendo alleanze e re. Tvrtko II morì nel 1443.

Nel 1459 il successore di Tvrtko II, Stefano Tomas, condusse una dura battaglia contro la chiesa scimatica bosniaca e riuscì a ristabilire l'obbedienza del clero al papa.

Nel 1461, alla sua morte, il regno andò al figlio Stefano Tomasevic, che chiese inutilmente aiuto al papa e a Venezia per difendersi dalla minaccia dei turchi.

Nella primavera del 1463 Maometto II invase la Bosnia. Re Stefano tentò una disperata difesa nella fortezza di Kljuc.

Un giannizzero turco, serbo di nascita, narra nelle sue memorie: "Quando i servitori del re, con lui nella fortezza, videro che il loro signore era stato catturato, si arresero. Il sultano, preso possesso della fortezza e ordinato che il sovrano e i suoi fossero decapitati, s'impadronì dell'intero paese".

Caterina, la vedova di re Stefano, riuscì a fuggire a Roma nel 1478. E' sepolta nella chiesa di S.Maria in Aracoeli sul Campidoglio.

 

Riferimenti bibliografici:

Malcom N.

Storia della Bosnia

Bompiani

Malcom N.

Storia del Kosovo

Bompiani

Mantran R. (a cura di)

Storia dell'Impero Ottomano

Argo

Conte F.

Gli slavi

Einaudi

Ostrogorsky G.

Storia dell'Impero Bizantino

Einaudi

Cameron A.

Il tardo Impero Romano

Il Mulino

Piganiol A.

Le conquiste dei Romani

EST

 

 
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