Funky Day

    Di THE LOMBA 

    Il giorno del Funky day è per il freerider come la festa del santo patrono, quindi con la religiosità che ne conviene lo abbiamo avvicinato. 

    Io e il Morlo dopo esserci dati appuntamento al piazzale dell’UBA UBA di Parma, partiamo per quel di Folgaria col fare aggraziato che ci contraddistingue, cioè slegati come cani sciolti. Dopo poche centinaia di metri, anche se siamo in due, diventiamo una mandria e ad ogni periodico roteare siamo sempre più pericolosi. Al Morlo si chiude la vena che porta ossigeno al cervello e durante il tragitto in autostrada trasforma la vettura in un " aereo con mitragliatore". Io, con calottina originale II guerra mondiale, mitraglio tutti i veicoli al nostro fianco. DELIRIO !              

    Dopo 30 minuti, fatti i 250 km che ci separano, arriviamo a Folgaria, tutto è diverso da come lo avevamo lasciato poche settimane prima. I gazebo degli espositori appaiono come funghi, dalle strette viuzze del centro i primi  freeriders escono dalle loro tane-albergo, bici di ogni tipo appaiono appoggiate ai muri dei bar dove  l’animale da discesa incomincia la sua giornata, timidi XCsti pedalano già allegri verso la cima del Monte Cornetto. Noi abbiamo la mascella a terra e gli occhi sbarrati, continuiamo ad indicare qua e là come bimbi allo zoo safari. Bikes di ogni marca e modello appaiono dal nulla, si mostrano e ci abbandonano subito.                                                                                                                                                                                  

    Ci riprendiamo, dopo 8 secondi siamo già pronti, macchina posteggiata, bici montate e abbigliamento super tecnico indossato. Io sembro l’omino Michelin, il Morlo sembra un gommista. Siamo proprio belli .

    Ci mescoliamo alla folla, ma presto ritroviamo gli amici della Folga, quasi tutti arruolati dal Tojo come guide : Orneo Rodeo, Robix, Glaceman , mork e mindy, pappa e ciccia. Arrivati al rifugio paradiso troviamo che l’aria è un po’ fresca, circa 4 gradi  il 26 settembre, la soluzione è presto detta . VOV

    Sono le 9 a.m. quando trangugiamo  il primo vov: da qui in poi il racconto sarà confuso, psichedelico, visionario e  improbabile ( n.d.r).

    Usciti dal rifugio incontriamo amici che non riconosciamo, ma 2° VOV. Riusciamo dal rifugio, qualcuno dice vov, ma io che sono ubriaco dico al Morlo che ha detto bob, altrimenti me ne butta in gola un altro.

    Giù !

    Che discesa, meravigliosa, leggeri e puliti, veloci ma precisi, che portento il VOV.

    Segue una giornata meravigliosa, la gente continua ad arrivare, ad ogni discesa si creano nuove comitive, composte da sconosciuti che si identificano in un unico credo  Free Ride. Tutto ci accomuna, salti curve, ripidoni, i tracciati oggi sono perfettamente segnati, se si scende con un bel treno, sembra di essere in un radical-film canadese. Dopo quattro o cinque discese dove tutti e due buchiamo più volte, arriva il momento del desinare e qui facciamo la differenza, lo stile e la coerenza che ci contraddistinguono emergono. Il rancio proposto dal pacchetto di iscrizione all’evento è lo stesso delle navi galera, ma meno saporito .

    Decidiamo quindi di bere un VOV come aperitivo e uno come digestivo .

    Riprendiamo le discese,  ci consumiamo il culo scendendo allegri e provando nuovi passaggi. Arriva sera e decidiamo di festeggiare la serata con una mega abbuffata, dopo un passaggio al campo base, reso disponibile dalla cortese concessione dell’appartamento dei Sig.Morlini ( sponsor dell’evento), dove  ci togliamo il fango da dosso e ci sciacquiamo il posteriore, andiamo a cena. Una cena leggera che si apre con un VOV, poi di ogni e tutto molto abbondante. Ci intratteniamo così a conversare amichevolmente, prosciugando bottiglie di rosso e piatti succulenti fino a quando ci accorgiamo che è arrivato il momento di diventare i VOV’S BROS.  Indossati i costumi, parrucca afro e calotta da aviatore, assaltiamo il centro di Folgaria e da qui il peggio si evidenzia.      

    È festa, birra, VOV, sigari, shampoo, pub, discoteca, danza, rodeo e …..

    Al risveglio mi  ritrovo in una dimensione bucolica tra sogno e realtà sono le 7 del mattino, l’aria è gelida e limpida, il sole debole, il mio grasso corpo fatica a rimettersi in moto. Lentamente, immagini ingiallite, dal sapore retrò che hanno le vecchie fotografie, mi si proiettano tridimensionali attorno al corpo e non mi è più chiaro dove sono…. Pii pii pii la sveglia mi riporta alla realtà, il Morlo si agita e schiuma come un cane che deve uscire per pisciare. Travolto dal Morlo ricomponiamo la valanga del giorno prima …e si riparte.

    Incominciare a scendere alla mattina presto, con il gusto di sigaro e alcool che riemerge dagli inferi dei nostri stomaci, una situazione fisica che solo Charles Bukowski potrebbe descrive. Giù, i primi 100 metri di discesa, mi sembrano una tortura, la mente è distratta, le braccia e  le gambe rigide, il fiato corto, i sassi e le radici mi muovono lo sterzo che sfarfalla pericolosamente, poi dopo un paio di tornanti stretti l’anima mi rientra in corpo  e  il demone della discesa mi guida ancora verso il basso. Fatico a seguirlo, la sua ruota posteriore si blocca alza sassi e polvere e mi confonde, la polvere si posa,  i sassi si fermano, la mente mette a fuoco e il demone allunga la sua andatura,  in un attimo scompare, di lui rimane un  puntino all’orizzonte che si confonde con i pascoli del tratto finale delle fontanelle … mi ricongiungo al Morlo, gli racconto la mia e esperienza, lui dice : “ è ? ” e poi mi convince a bere un VOV .                                                            

    Arriva l’ora dei saluti, ci congediamo dagli amici vecchi, nuovi e ritrovati, riponiamo le bikes nel bagagliaio dell’auto,  hanno l’aria di spade sbeccate uscite  vittoriose da una battaglia medievale .

    Partiamo e siamo già in autostrada, la lunga striscia di asfalto ci conduce  rassicurandoci a casa e il ricordo della libertà provata  ci avvolge riscaldandoci.

    Dialogo finale.

    Il morlo : “ bèh è andata bene .”

    Il lomba : “ si , molto”

    Il morlo : “meglio non può andare ?”

    Il lomba : “ forse si”

    Il morlo : “gang….”

    Il lomba: “bang !”

    Insieme : “AAAAAAAAAAAAAAArrrrghhhhhhhhhhhhhh a las auuuuuuuuu !!!!!!!!!!!

    Riferimento a  fatti e  personaggi realmente esistenti è voluto

    P.S.:     La ditta distributrice del VOV intende ringraziare i due bikers per il notevole aumento del fatturato fatto registrare nei  giorni di svolgimento della manifestazione

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