Paul Mc Cartney A Roma

Addì, 11 maggio, a Roma, si è tenuto il secondo dei due concerti previsti di
Sir James Paul McCartney, precisamente in quel reperto storico che sono i
Fori Imperiali.



Tanto per restare in tema, il giorno prima, il nostro ha cantato all'interno
del Colosseo, a pagamento; l'incasso è stato interamente devoluto in
beneficenza a favore della associazione "Adopt a Minefield" e alla
sovrintendenza ai Beni Archeologici di Roma.
Reperto storico lo è anche il nostro baronetto, vista l'età, 61 anni il
prossimo 18 giugno, che negli anni 60 segnò un'epoca musicale (essendo stato
membro dei Quarrymen, come si chiamavano agli albori della loro carriera,
renamed in seguito Beatles).
Un punto a favore, quindi, per ciò che riguarda la scelta della sede nella
quale la nostra ugoletta d'oro- evergreen ha avuto modo di esibirsi in
tutto il suo splendore preistorico.
Un pò meno azzeccata fu la scelta di Elisabeth II The Queen di insignire il
gruppo di tale onorificenza, visto che alla fine i nostri quattro furono
beccati nelle stanze di Buckingham Palace, intenti a farsi di cannoni e di
LSD. Ma la corte reale inglese, del resto, non è nuova a queste magre
figure, vedi storie di korne e kornazze, di figli illegittimi, di amanti
musulmani stroncati sotto il tunnel parigino dell'Alma, di ciuccia-pollici
regali di principesse over-size, rosse di capelli e rosse di istinti
passionali, di vecchie cariatidi amanti ventennali di principi orecchie a
sventola e muso di cavallo.
Che se li porti in una scuderia, li scambiano per purosangui, eheheh
E così via.
Ma, life goes on bra, oppure c'est la vie, come ve pare.....se vi capita fra
le zampe un vecchio video di "Ed Sullivan Show" noteremo quattro angioletti
canticchiare i loro primi successi, vestiti bene, capelli in ordine: simbolo
di gioventù corretta e spensierata.


Love, love me do
you know I love you
I'll always be true
So please
Love me do

Someone to love
Somebody new

Someone to love
Someone like you



Con le faccine perennemente sorridenti, talmente statiche, che ricordano le
vecchie babbucchione che, essendo ricorse al lifting, ridono sempre, perchè
ci han la faccia talmente tirata dal bisturi che non ne possono fare a meno,
che se sbattono le palpebre gli si muovono le orecchie e che quando
indossano un paio di orecchini un pò pesanti tengon sempre gli occhi
spalancati.
Peccato che il loro primo batterista, Pete Best, morì per un'overdose e che
Liverpool, città natìa dei nostri, non sia mai stata propriamente una città
da prendere come modello di vita sana e morigerata.
Della serie: nasci, cresci, ti fai furbo altrimenti soccombi.
Per cui non me la venga a raccontare nessuno, eh!
Ritorniamo al nostro bassista mancino, il quale, in tre ore di musica, ha
proposto il concerto del "Back in the World Tour", la tournée europea
partita da Parigi il 25 marzo scorso.
La performance inizia con "Hello-goodbye" del 1967 e in questo modo saluta
la città eterna.
Si susseguono, mentre sui grandi schermi scorrono gli sms inviati in diverse
lingue, i classici dei Beatles: "We can work it out", "Fool on the hill",
"Eleonor Rigby", "Michelle", "Let it be", "Yellow, Submarine", "Hey Jude"
che si alternano a "My Love", introdotta da una dedica alla scomparsa moglie
Linda e a tutti quelli che si amano; a "Band on the run", "Let 'em in" "Live
and let die" e vai col lisssioooo!
"Your loving flame", dedicata alla seconda moglie, Heather Mill, incinta.
A George Harrison viene dedicata "Something", a John Lennon "Here today",
pezzo scritto dopo la sua morte.
Subito dopo, il pubblico aggiunge un contributo più che mai attuale "Give
peace a chance", ma resta freddino quando Paul propone due brani tratti dal
suo album "Driving Rain", uscito nel 2001.
La chiusura è affidata alle note di "Yesterday" e "Sgt. Pepper's".
E non sarà cosa nuova che il nostro registrerà o confezionerà un dvd di una
serata così esclusiva.
Per dovere di cronaca, esiste già il doppio cd - live, che ha già venduto
oltre un milione di copie, e il dvd è triplo platino in America.

Da comprare?
Io? si, zi, zi, zi.......:-)))

«È il passato, il presente e il futuro - spiega McCartney - Lo spirito dei
Beatles è qualcosa di leggendario, che io lo voglia o no. Lo spirito degli
anni '60 è un fatto storico, e, combinato con l'era dei Wings e con il
presente, con questa ottima nuova band, ne risulta qualcosa di trascinante.
Mi sento davvero fortunato, a questa veneranda età, ad avere l'energia di
continuare e di sentire l'emozione che ne deriva».

Che sia il Viagra?

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Giulia Bruzzone - 11 giugno 2003

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