Count Basie eredita ...una missione; Lester Young comincia a farsi notare


Count Basie suonò in quel cinema a lungo, prima di poter entrare nei Blue Devils di Walter Page.
L'occasione si presentò quando il pianista della formazione si "perse" durante una tournée in Texas, nel 1930.
Più tardi, Basie, fu assunto da Bennie Moten.
Pressapoco nello stesso periodo, il grande tenorista Ben Webster, che militava nella Blanche Calloway Band (Blanche era la sorella di Cab Calloway) si aggregò all'orchestra.

Iniziò allora un periodo straordinario ma, come tutte le cose troppe belle, destinato a durare poco. Nel 1935, purtroppo, Bennie Moten morì a seguito di una operazione alle tonsille. Fu il coraggioso Count a raccoglierne in qualche modo l'eredità, organizzando una "sua" orchestra che ospitava il batterista Jo Jones, da poco giunto nel Missouri da Chicago, ma nativo di New Orleans, il trombettista Oran "Hot Lips" Page, l'allora giovane Lester Young.

Nel 1936 Basie realizzò una prima sortita discografica a Chicago, con un quintetto composto da Carl Smith alla tromba, Lester Young al tenore, Walter Page al contrabbasso e Jo Jones alla batteria. Boogie Woogie fu cantata da Jimmy Rushing, mentre Shoe Shine Swing venne presentata in versione solo strumentale.
Fu un successone per quei tempi, e questo consentì a Basie di organizzare meglio la propria formazione con l'arrivo del trombettista Buck Clayton, dei trombonisti George Hunt e Dan Minor, dei sassofonisti Jack Washington, Caughey Roberts e Herschel Evans, nonchè del chitarrista Claude Williams.

Lester Young era nato a Woodwille nel Missouri, anche se diceva di essere venuto al mondo a New Orleans il 27 agosto 1907. Aveva anche due anni di meno di quelli dichiarati. E' vero, invece, che la sua famiglia si trasferì quasi subito nella Big Easy e che suo padre suonava. Crebbe, dunque nella strana atmosfera della Crescent City, una città fatta per la musica, incredibile crocevia di stili ed influenze.

Lester aveva diciotto anni quando, infatti, lasciò il padre a Salinas, Missouri, mentre suonava con lui in una specie di minstrel show. Lo fece per rendersi indipendente, non per altro.
Lo ha scritto Franco Fayenz: " Questo è l'unico evento fermo della sua giovinezza, le cui vicende, se appena si cerca di scavare oltre la superficie e oltre le solite notizie da voce di enciclopedia, sono molto confuse e contraddittorie, in specie per le dichiarazioni rilasciate dal protagonista. Al padre, salvo smentite, Lester doveva per intero la sua preparazione teorica. Il vecchio Young era un uomo inquieto, gli piaceva cambiare aria, e viveva separato dalla moglie...[...] Per vari anni, Lester non si era neppure accorto di avere un padre." (da Il nuovo jazz degli anni '40 - Lato Side ed.)
Sembrano considerazioni contraddittorie, in realtà questo è del tutto possibile: da un padre impari ad andare in bicicletta, oppure a cavartela nelle risse, più difficile che impari anche a stare al mondo, se lui stesso non ne è capace.

Sulla base delle dichiarazioni rese dello stesso Lester, i musicisti che ebbero una reale influenza sulla sua formazione musicale, furono paradossalmente due bianchi: il sassofoniata Frankie Trumbauer (compagno di Bix Beiderbecke) ed il clarinettista Jimmy Dorsey.
Non sapremo mai se credergli o meno, ma ognuno di noi è libero di confrontare le incisioni e verificare quanto vi sia di vero.
Francis Postif, giornalista di JazzHot, la nota rivista parigina, quando lo intervistò, ebbe la fulminante intuizione di nominare Bud Freeman, stile Chicago, e Lester scoppiò a ridere; forse perchè era vero. Comunque sia, sapeva di non somigliare in nulla né a Chu Berry, né a Coleman Hawkins o Ben Webster. Il suo volume sonoro era troppo esile ed il critico francese (di destra) Panassiè lo paragonò (in modo invero davvero irriverente, ma non del tutto off topics) ad un clacson d'automobile. "Tromba d'auto" in realtà suonava divinamente, anche se in modo indiscutibilmente diverso da tutti gli altri. Herschel Evans ne fu geloso, specie quando si accorse che Lester era preferito da Count Basie, che di musica e musicisti se ne intendeva.


continua alla prossima puntata

Menu

mystery vintage

home

suoni dal passato





gm - 27 aprile 2003