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I critici del jazz a volte capiscono di blues (è un esame basic che dovrebbero superare almeno con trenta) ed altre no. Non ci sono regole, dipende. Però quelli americani lo dovrebbero passare con trenta e lode, ed almeno per quanto riguarda quelli di Down Beat, giurerei sul fatto che il blues lo conoscono davvero. Pertanto i risultati del Critics Poll di questa rivista sono più significativi che molti altri. Dargli un'occhiata può aiutare ad orientarsi meglio sugli acquisti di recupero, quelli che facciamo noi, poveri diavoli, scartabellando nei mercatini dell'usato o pregando l'amico col portafogli gonfio di farci una copia... Ebbene, cominciamo dagli album. Blues album of the year: Solomon Burke con Don't Give Me Up ha ottenuto 33 voti, pochi ma sufficienti per vincere sui 32 di Corey Harris (Down Home Sophisticate). Seguono Shemekia Copeland (Talking To Strangers) 28 voti, Derek Trucks Band (Joyful Noise) 26 voti, Alvin Youngblood Hart (Down In The Alley) 19 voti, W.C. Clark (From Austin With Soul) 14 voti, James Cotton (35th Aniversary Jam) 13 voti, Etta James (Burning Down The House) con 12 voti, Joe Louis Walker (Pasa Tiempo) pari merito, Susan Tedeschi (Wait For Me) con 11 voti. Il basso numero di preferenza sta ad indicare che c'è stata una grossa dispersione di consensi e che moltissimi sono stati i dischi che hanno ricevuto 4-5 preferenze o persino solo una segnalazione. Sconcerta un pochetto che manchino all'appello Hollywood Fats e Otis Taylor. Tra le Rising Stars buon successo di Derek Trucks che, con 41 voti, ha distanziato Shemekia con 37, Lucky Peterson (ma come si fa a considerarlo un emergente??) con 26. Seguono con punteggi minori: Robert Randolph And The Family Band, North Mississippi All Stars, Olu Dara, Guy Davis, Keb 'Mo, Chris Thomas King e Joe Louis Walker. Si potrebbe discutere a lungo sul valore effettivo di Shemekia Copeland, per il resto mi sembra che questi siano i nomi da tenere d'occhio, pur considerando anche qui l'assenza dei beniamini della Giulia ... Eric Bibb e lo scatenato duo The Black Keys. Però, per la verità, entrambi i dischi sono della prima parte del 2003 e non del 2002. Inoltre manca Otis Taylor again. Possibile che lo si riconosca come buono solo in Italia? Nella sezione maxima, plebiscito per Buddy Guy con 101 voti (qui nessuna dispersione e pochi i dubbiosi, è lui il bluesman vivente più in forma!), seguito da BB King con 87 voti e Taj Mahal con 47. Poi a ruota: Solomon Burke, Corey Harris, Shemekia Copeland, Lucky Peterson, Blind Boys Of Alabama, Etta James, R.L Burnside, Clarence "Gatemouth" Brown, e Roomful Of Blues. Manca ancora una volta all'appello Hollywood Fats e , secondo il mio parere strettamente personale, anche Robben Ford (per quanto glaciale) meritava una menzione. chairman - 13 settembre 2003 |
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