Il poll dei critici selezionati da Down Beat

Il numero di agosto di Down Beat era in gran parte occupato dai risultati, dai commenti e dalle interviste relative al Critics Poll.
L'elenco completo dei vincitori si trova sul sito www.downbeat.com , qui riportiamo i risultati più significativi, cercando di capire cosa frulla nella capa di chi determina in modo spesso i decisivi gli orientamenti del pubblico mondiale.

Benissimo, la parte del leone l'ha svolta Wayne Shorter, vincitore della sezione Hall Of Fame, trionfatore come Jazz Artist dell'anno, primo come miglior album dell'anno (Footprints Live!) e ben piazzato anche con Alegria, nonchè primo ancora nelle sezioni Acoustic Jazz Group, Soprano saxophone e Composer.
Tra gli album dell'anno Shorter ha ottenuto 142 voti, precedendo What Goes Around della Dave Holland Big Band con 103 voti e il Jarrett Always Let Me Go che ne ha raccolti solo 84.
Segue ancora Shorter con Alegria (39 voti), poi il pianista Jason Moran (Modernistic con 29 voti) e Von Freeman (The Improviser con 29 voti), poi ScoLoHoFo (Oh! con 22 punti) pari merito a Brad Meldhau (Largo), seguiti a ruota da Tomasz Stanko (Soul Of Things), Andrew Hill (A Beautiful Day), The Bad Plus (These Are The Vistas), Cassandra Wilson (Belly Of The Sun) e Ben Allison (Peace Pipe).

Nella sezione Jazz Artist, Shorter ha preceduto nell'ordine Dave Holland, Dave Douglas, Keith Jarrett, Joe Lovano Andrew Hill, Roy Haynes, Herbie Hancock, Greg Osby, Wynton Marsalis, Brad Meldhau e Sonny Rollins. Tanto per dare l'idea: Shorter 194 voti, Dave Holland 153, Douglas 86 e Jarrett 54. Gli atri a punteggi ancora più bassi.

Norah Jones non ha vinto la sezione delle Female Vocalist, ha preso solo 24 voti contro i 228 di Cassandra Wilson, i 137 di Dee Bridgewater, i 101 di Diana Krall, gli 87 di Dianne Reeves, i 66 di Patricia Barber, i 62 di Abbey Lincoln e via via ancora Sheila Jordan, Karrin Allyson, Shirley Horn, Luciana Souza, tutte prima della Jones.
Tra i maschietti il vocalist dell'anno è Kurt Elling ( e te pareva!) che ha stracciato la concorrenza, compreso Bobby Mc Ferrin, che molti fortunati avranno visto accompagnare il set elettrico di Chick Corea ad Umbria Jazz (io l'ho visto in tv, gratis e l'ho pure registrato!).
La Jones si è comunque rifatta battendo di misura (65 a 61) Patricia Barber tra le Rising Star Female Vocalist e vincendo anche la sezione Rising Star Beyond Artist/Group, dove ha preceduto con 33 voti nientemeno che la Derek Trucks Band.

Miglior gruppo elettrico: Medeski Martin & Wood hanno preceduto la John Scofield Band, Zawinul Syndicate, Pat Metheny Group e Bill Frisell. Piuttosto staccato il nostro beniamino Dave Douglas. Solo 45 voti, comunque sempre più di quelli raccolti da Chick Corea, solo 13.
Tra gli emergenti l'alloro ai Soulive che hanno superato Steve Coleman, Metalwood, Charlie Hunter e Russell Gunn.
Nel settore Big Band vittoria a Dave Holland con 30 voti in più rispetto alla Mingus. Solo quarto il Lincoln Center di Wynton Marsalis (che non è il più amato né dagli americani né dagli italiani), mentre comincia a piacere l'europeissima Vienna Art Orchestra con 48 voti.
Miglior casa discografica la Blue Note, che precede ECM, Verve e Palmetto.

Tanto si doveva per dovere di cronaca.

chairman - 12 settembre 2003

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