Come di consueto, in questi giorni ho scaricato
un pò di materiale dalla rete.
Trattasi per lo più di interi cd musicali,
più o meno recenti.
E qui bisognerebbe aprire un certo discorsetto
sulle riviste cartacee che dispongono di
un sito on-line.
Mi si deve spiegare perchè le riviste straniere,
a cominciare da Billboard e Rolling.Stone,
sono abbastanza complete, ovvero uno non
deve fiondarsi in edicola a comprarle, perchè
le può sfogliare con un click, mentre invece
quelle italiane (e non facciamo nomi) patiscono
di anoressia informativa, che non ha niente
a che vedere con l'informatica, per cui,
se ne vuoi sapere di più su ciò che ti interessa,
devi smenare almeno 4 euro, con il risultato
finale che hai l'info completa sul cd del
momento, condita dal solito sproloquio di
elogi al medesimo... che fa conoscere la
nausea mattutina da primo trimestre di gravidanza
anche a chi non dovrebbe patire di questo
disturbo: agli uomini e a chi un figlio non
l'ha mai fatto.
Di contro, esistono siti amatoriali che sembrano
costruiti sulla falsariga rispetto a quelli
ufficiali, soprattutto quando si tratta di
sperticarsi in complimenti, manco sta gente
fosse pagata per questo....o forse lo è???
Il paragone con una applet o un'immagine
in .jpg nella quale è stato inserito uno
spy-program, o peggio, è eloquente.
(poi non lamentatevi se il vostro browser
di posta è intasato dallo spam!).
O ancora: siti uguali fra loro, persino nelle
virgole. Mi spiego meglio: clikkettando qua
e là ho trovato in lingua originale lo <stesso>
articolo <scritto> in lingua italiana.
L'autore ovviamente si è firmato con il suo
nome.
Peccato che l'articolo non sia farina del
suo sacco, ma di un altro.
Ma ritorniamo al nostro stato interessante
che, in alcuni casi, come quelli descritti
qua sopra, diventa uno stato pietoso.
Irrimediabilmente "incinto", l'homus
scafatus (a differenza dell'homus babbeus,
che si beve tutto ciò che passa il convento,
tanto è trendy!) si auto-prescrive l'ecografia,
esame diagnostico non invasivo, per un ulteriore
accertamento dello stato gravidico. E non
si fa fregare.
A pagamento in struttura sanitaria privata,
cosicchè i tempi si abbreviano, in caso si
voglia optare per l'aborto terapeutico.
Perchè se pensi di servirti della sanità
pubblica, il lettino con le staffe ti servirà
per scodellare un marmocchio che tu non hai
mai voluto e farai contenti i soliti idioti,
ovvero gli obbiettori di coscienza che quando
apron bocca, sembra che arrivino da un altro
pianeta. E' squallido, ma oggi gira così.
Sempre restando in tema gravidico, ho scaricato
la discografia dei Black Keys, (un bell'embrione
che può diventare un feto), il duo dell'Ohio,
costituito da Dan Auerbach (guitar, vocals)
e Patrick Carney (drums). Il primo cd "The
big come up" segna il loro esordio,
"Thickfreakness" dovrebbe essere
la consacrazione. Entrambi scaricabili dalla
rete, se avete un modem a 56 bps, consiglio
alcuni brani, tanto per farvi un'idea, altrimenti,
se proprio volete far felici la vostra compagnia
telefonica, li potete tirar giù anche tutti.
The big come up.
"Busted", la track n.1 inizia con
un paio di accordi, quasi un'attesa prima
dell'esplosione di suoni, molto più dolce
e meno casinista rispetto a ciò che è la
peculiarità musicale di questo duo.
Stesso discorso si può fare su "Do the
rump", la track n. 2, praticamente un
prolungamento di "Busted".
Track n.3, "I'll be your man",
è forse, a mio avviso, uno dei pezzi forti
del cd. Da scaricare subito.
Track n. 4. "Countdown".
Track n. 5. "The breaks".
Track n. 6. "Run me down".
Track n. 7. "Leavin' trunk".
A vostra discrezione.
Track n. 8. "Heavy soul". Caruccia
pure questa, si, si, da download....:-))
Track n. 9. "She said, she said",
di Lennon - McCartney, un classico da non
perdere.
Track n. 10. Them eyes".
Track n. 11 "Yearnin'", altro pezzo
forte.
Track n. 12 "Brookin bound"
Track n. 13. "240 years before your
time".
Thickfreakness.
Track n. 1. "Thickfreakness".
Track n. 2. "Hard row".
Track n. 3. "Set you free".
Track n. 4. "Midnight".
Track n. 5. "Have love with travel".
Track n. 6. "Hurt like mine".
Track n. 7. "Everywhere I go".
Track n. 8. "No trust".
Track n. 9. "If you see me".
Track n. 10. "Hold me in your arms".
Track n. 11. "Cry alone".
Da scaricare, ogni track è un suono che "ferisce"
sin dai primi accordi e che si mantiene tale
in toto.
Forse un pò più dolce "Hurt like mine"
e "Cry alone", anche se la prima
è leggermente più ritmata rispetto alla seconda.
Sconsigliato a chi ha problemi di digestione
e vede nella musica il bicarbonato....:-p
Sconsigliato a chi, come Gualtiero Lucarelli,
ama i suoni mielati e dolci da sala parto
(tanto per restare in tema!).
Buona musica, per chi ama i suoni forti e
ruspanti (lo si definisce "blues elettrico").
Piacerà sicuramente a chi ha figli adolescenti,
con "manie"musicali, perchè è molto
emulativa.
In effetti, nella biografia ufficiale, si
parla di due ragazzi poco più che ventenni
che, condividendo la stessa passione per
la musica e, utilizzando solo una guitar
e un drum, riescono a cavarci una sana libidine
mentale, espressa in note musicali.
"E' un tuffo nel passato", ho letto
inoltre da qualche parte ed è vero, mi rivolgo
a chi ha passato la quarantina.
Si andava in posti, gruppi sconosciuti cominciavano
a suonare o rumoreggiavano, visto lo stile
e la gente che stava lì ascoltava relativamente,
l'importante era l'aggregazione, l'appartenenza
a un gruppo skassato e sfigato della tua
generazione.
Non conoscevi quasi nessuno, però ti mettevi
a parlare con questo o quello, dicevi cretinate,
parlavi di cose serie, i tuoi idoli musicali,
politici....pure del pallone. C'era chi si
cannava e alla fine eri cannato pure tu senza
aver fumato.
Poi arrivavi a casa e le buscavi dai tuoi,
perchè eri intontito dal cannone fumo-passivo
e perchè vestivi con della roba da far concorrenza
al barbone sotto casa.....:-)))
O no?
Alla prossima.
giulia bruzzone - 12 maggio 2003
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