il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

home        siti migliori

 

 

*Si veda l'aggiornamento a fondo pagina.

 

il vicolo dei Sediari

 

Di fronte all’estremità orientale della via Roberto il Guiscardo, dove questa si conclude nella via Antonio Genovese, il vicolo dei Sediari presenta, al suo fondo cieco, una impronta ogivale in stucco dalla parte alta della quale, qualche tempo fa, fu staccato un affresco riconosciuto come del XIV secolo, del quale, manco a dirlo, si sono perse le tracce*. Fu nel 1924 che Michele de Angelis, cercando affannosamente la porta di Elino, volle riconoscere in tale impronta una edicola lì posta intorno al XV secolo a troncare il presunto tracciato della via che ad essa conduceva (in realtà negli anni novanta del Novecento è stato ampiamente dimostrato che il mitico asse viario non era altro che l’attuale via dei Mercanti). Come sempre avviene fra presunti storiografi ed esperti cittadini, la tesi fu acriticamente sposata e, nel tentativo di personalizzarla, la presunta edicola votiva divenne gotica, catalana e quant’altro, a seconda dell’estro del momento.

In realtà quell’impronta è quanto sopravvive della chiesa della Santissima Annunziata de Orto Magno. La sua prima notizia giunta fino a noi è del 2 ottobre 1348, quando i nobili signori abate Ludovico e Pandullo, fratelli, figli ed eredi di Francillo conte, essendo vacante la Cappella Sancte Marie annunciate de Salerno di cui essi sono i legittimi patroni, ne nominano rettore l’arcidiacono Giovanni de Porta.

Il 29 maggio 1445, essendo ancora vacante la ecclesia Sancte Marie Anunciate de Ortomagno per la morte del presbitero Enrico de Campo, suor Martuccia, badessa del monastero di San Michele Arcangelo e figlia ed erede di Antonio Marchisano ad quem totum ius patronatus ipsius ecclesie et ius presentando [...] spectabat, nomina il presbitero Picillo de Amato. Si precisa che la nomina avviene da parte di Martuccia sia come erede dell’ultimo patrono che come badessa del monastero di San Michele Arcangelo al quale ella aveva donato il patronato della chiesa. Il 19 maggio 1524 si cita una casa sita prope retro tribuna Maioris ecclesie Salernitane, iux ecclesiam Sante Marie de Annunciata Ortus Magni.

Nel corso della visita pastorale del 1567 la chiesa risulta di patronato dei nobili de Iudice; si ordina al beneficiato di riparare il tetto e di liberare una finestra serrata da un muro.  Il 27 marzo 1618 è trovata tota discoperta, sine janua, altare denudatum; viene sconsacrata e si ordina al beneficiato di erigere, entro due mesi, un altare nella parrocchiale di San Pietro de Grisonte sotto il titolo della Santissima Annunziata. Nel 1626 si nota che quanto ordinato non è stato ancora eseguito, stante la parrocchiale in ricostruzione. Il 2 aprile 1640, visitando San Pietro de Grisonte, si rileva che il trasferimento del beneficio, contestualmente con l’edificazione dell’altare, era avvenuto. Si precisa che sia San Pietro de Grisonte che la Santissima. Annunziata de Orto Magno sono di patronato dell’abate Vincenzo de Iudice.

 

vicolo dei Sediari, anni 70 del Novecento

immagine fornita da Gennaro Leopoldo

 

11 febbraio 2012. Aggiornamento.

Il signor Vincenzo Caroniti ci fa notare che, contrariamente a quanto sopra lamentato, l'affresco rappresentante l'Annunciazione staccato dall'impronta ogivale nel vicolo dei Sediari non è andato perduto, ma esso, o quanto ne resta, attualmente fa bella mostra di se al Museo diocesano.