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a cura di Vincenzo de Simone

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Sant’Antonio dei Nobili

 

L’immobile che vediamo attualmente è una ricostruzione dei primi anni quaranta dell’Ottocento della chiesa di Sant’Antonio di Padova, comunemente detta dei Nobili, che agli inizi del Cinquecento troviamo sita nel largo di Sant’Agostino, poco prima dell’imbocco orientale dell’attuale vicolo Giudaica, allora delle Chianche. Infatti, il tratto di via Duomo ove attualmente essa è sita non esisteva, essendo ostruito da costruzioni addossate alla cortina meridionale della città. Accanto alla porta della chiesa, a destra e a sinistra, vi erano botteghe della stessa, il cui fitto costituiva uno degli introiti della confraternita che troviamo operante nel 1515.

Nel 1575 si precisa che si tratta di un sodalizio di nobili che, si precisa nel 1618, esercita la sepoltura e altre opere di carità. Nel 1625 si chiarisce che i defunti di cui si occupa sono i condannati a morte; essa è aggregata all’arciconfraternita di San Giovanni decollato de Urbe, per bolla data in Roma il 20 dicembre 1609.

Nell’Inventario delle Parrocchiali come ancora d’altre chiese del 1725 si legge: Chiesa di S. Antonio governata dalli Signori Nobili di questa Città, sita al largo di S. Agostino. Dentro questa chiesa vi è la Congregazione per detti Nobili con peso d’assistere e soccorrere i miserabili condannati à morte, con l’obligo ancora d’andarli à prendere dalle carceri ed accompagnarli al Patibolo; e poi il giorno appresso di sepelirli dentro la detta chiesa di S. Antonio.

Il 21 agosto 1789 si redige un atto notarile al quale viene allegata una pianta del largo di Sant’Agostino che conferma essere l’ingresso della chiesa di Sant’Antonio dei Nobili prospettante sul largo stesso.

Con la trasformazione del convento agostiniano in palazzo dell’Intendenza, è aperta la parte meridionale dell’attuale via Duomo con la demolizione degli edifici che la ostruivano e delle mura cittadine. Tali demolizioni, però, compromettono la stabilità dell’immobile di cui la nostra chiesa fa parte, per la qual cosa è necessario voltare due archi urtanti fra esso e la chiesa di Sant’Agostino, archi che saranno demoliti nel in occasione della ricostruzione della chiesa di Sant’Antonio, con l’annesso palazzo, ove la vediamo tuttora.

Attualmente l’ex chiesa ospita un monumentale presepe, quindi rimane accessibile soltanto durante il periodo natalizio.

 

La facciata è di grande semplicità, con il portale sormontato da una lunetta e affiancato da due finestre circolari; una cornice aggettante la conclude sormontata dal piccolo campanile a vela. L’interno è a pianta centrale ottagona.

 

La chiesa ospita il presepe artistico originariamente allocato nella vicina Sant'Agostino. Si tratta di un'opera di forma circolare, la cui caratteristica è rappresentata dall'ambientazione in riproduzioni dei maggiori siti storici di Salerno; la Natività, infatti, avviene sotto il portale di Palazzo Ruggi.