il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

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Sant’Anna

 

La cappella che attualmente vediamo addossata al lato settentrionale di San Pietro a Corte, alle spalle del campanile, fu eretta canonicamente il 23 aprile 1638 sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie. Nel 1643 è detta mantenuta aperta al culto ex elemosinis.  Nel 1645, oltre quello di Santa Maria delle Grazie, vi si trova un altro altare dedicato a Sant’Anna. Nel 1659 ne risulta aggiunto ancora uno sotto il titolo di San Gaetano. Il 13 novembre 1663, in corso di visita pastorale, se ne conferma il titolo e il fatto che si mantiene ex elemosinis fidelium.

Nel 1665 è detta la Madonnella. Nel 1692 compare sotto i1 titolo di Sant’Anna, detta la Figurella. Nel 1730 risulta che, per ordine della Curia, è governata per Caput Cursorem. Nel 1768 è detta Oratorium S. Annæ; nel 1773, Ecclesiam Divæ Annæ, in qua est laicorum Sodalitas.

Il 6 settembre 1775 Matteo del Pezzo, patrizio salernitano, che possedeva un piccolo edificio addossato alla faccia occidentale del campanile di San Pietro a Corte, dona alla confraternita un ambiente posto sotto lo stesso campanile, annesso al suo cellaro, affinché se ne  possa ricavarne la piccola sagrestia che ancora di osserva.

Recentemente la cappella, ridotta ad uso profano con il trasferimento della confraternita presso la chiesa del convento soppresso di Santa Maria di Porto Salvo, detta di Sant’Anna al Porto, è stata restaurata nell’ambito del recupero degli ambienti ipogei di San Pietro a Corte.

 

L’immobile e di estrema semplicità, con una semicolonna all’angolo nord-orientale e una lunga cornice sottotetto; tre finestre circolari e lombate spezzano la linearità della facciata settentrionale. L’interno presenta la volta affrescata con scene mariane, opera di Filippo Pennino del secondo decennio del XVIII secolo. Sulla parete meridionale, quella comune con gli ambienti ipogei di San Pietro a Corte, si osserva un dipinto raffigurante sant’Anna con la Vergine bambina e due santi. Sulla stessa parete si nota la murazione in opus reticulatum del contiguo complesso termale romano.