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a cura di Vincenzo de Simone

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San Pietro in Camerellis

 

La chiesa che vediamo attualmente è la ricostruzione post bellica della cappella una volta annessa al convento dei padri cruciferi, di cui si ha la prima notizia nel 1231, quando vi trovoamo come abate il canonico Pietro Capitornuto. Successivamente, dal 1551, da tempo ridotto a priorato, il convento è concesso a vari commendatari, per tornare indipendente il 18 marzo 1566. Il 6 maggio 1653, in applicazione della bolla di Innocenzo X Instaurandae regularis disciplinae del 22 ottobre 1652 il monastero è soppresso e il 10 giugno successivo la chiesa è eretta in curazia, con un curato e due cappellani, per gli abitanti extra muros.

La nuova parrocchia estendeva il proprio territorio dalle mura orientali della città al corso dell'Irno e, lungo questo, fino al ponte delle Fratte, a confine con i casali di Pastorano e di Coperchia. Si trattava del territorio extra moenia storicamente di Santa Maria della Neve, oggi Santissimo Crocifisso, e di Sant'Eufebio. Esso sarà di smembrato nel XX secolo con la creazione di nuove parrocchie. 

Da una descrizione settecentesca si apprende che, oltre l'altare maggiore dedicato a san Pietro, vi erano quattro altari laterali, rispettivamente del Crocifisso, di Sant’Ignazio, di Sant’Antonio Abate, di San Biagio. L'antica chiesa, fortemente danneggiata dai bombardamenti del 1943, è demolita e ricostruita dalle fondamenta.

 

La facciata attuale presenta tre corpi di fabbrica in orizzontale. Il centrale, con gli accessi alle tre navate preceduti da un portico, è caratterizzato da finestrature finte medioevali ed è concluso da un accenno di timpano.

 

Per saperne di più. G. Crisci, Salerno Sacra, 2a edizione postuma a cura di V. de Simone, G. Rescigno, F. Manzione, D. De Mattia, edizioni Gutenberg 2001. Per la parrocchia: I, pp. 170-176. Per il convento dei cruciferi: III, pp. 68-71.

 

A lato, la facciata della chiesa antica.

In basso, l'altare maggiore e l'organo sulla controfacciata

 

 

Aggiornamento: La chiesa è stata sottoposta a lavori di restauro architettonico fra l'ottobre 2021 e il giugno 2022.