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a cura di Vincenzo de Simone

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San Filippo Neri

 

La cappella fu edificata, con il titolo di Santa Croce, dai padri cappuccini nel terrapieno costituito dal giardino del loro convento, all’estremità orientale, adiacente alle mura della città. Vi si accedeva sia dalla strada che dal giardino stesso.

Nello Stato delle Parrocchie del 1727, in relazione alla parrocchia dei Santi Massimo ed Eufebio, si legge: In ristretto di questa Chiesa Parrocchiale [vi è la] Cappella di S. Croce, la quale fu interdetta dalla felice memoria di Monsignor Poerio, perchè si pretendea da Cappuccini non essere soggetta alla giurisdizione e visita dell’ordinario come vanamente asserivano e temerariamente ardirono fabricar la Porta di detta Cappella conforme sta attualmente chiusa. La qual cosa si conferma nel 1734.

Già concessa come sepoltura ai fratelli dell'oratorio delle sacre Stimmate di San Francesco eretto nella chiesa di Santa Maria Avvocata, il 4 luglio 1761, quando è descritta come la cappella detta della Croce situata sotto le mura del Giardino del detto Convento [dei cappuccini], passa con la stessa funzione alla congrega dei sacerdoti sotto il titolo dell’Immaculata Congezione di Maria SS.ma e di S. Filippo Neri. Il 26 ottobre 1763 si rinnova tale convenzione. Il 7 gennaio 1779, in visita pastorale, la si cita come la cappella della congregazione dei RR. Sacerdotum sub titulo S. Philippi prope Conventum RR. PP. Cappuccinorum.

Attualmente è in attesa di un restauro che probabilmente no arriverà mai.

 

L’immobile presenta la facciata riquadrata da due lesene e chiusa da un timpano curvilineo; una finestra ovale sovrasta il portale; il campanile a vela si erge sulla costruzione contigua verso oriente. L’interno conserva la scala di accesso da quello che fu il convento dei cappuccini.

 

 

A lato: Acquarello di Alfredo Plachesi da

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