Santomango
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Sciabica
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Palazzo Sciabica - via Duomo, 34
Al 1534 troviamo su quest'area
Casa Santo Mango, ossia un aggregato di proprietà possedute da vari membri
della famiglia dei baroni di San Mango Piemonte. Particolarità dell’edificio
era che all’angolo sud-ovest (oggi angolo via dei Mercanti-via Duomo), al
piano terraneo, insisteva la sede del sedile dei nobili di Portanova. Nel
1584 il palazzo è descritto come una casa grande con diversi membri e
appartamenti.
Fra il 1613 e il 1620 il palazzo passa in proprietà di Matteo Rascica, che
già nel 1621 lo rivende ad Andrea Sciabica. Nel 1622 è descritto con
cortile, pozzo, giardino e più appartamenti con membri terranei, mezzani e
superiori, confinante con il sedile dei nobili di Portanova, con beni di
Liberato Vitolo (L'edificio verso settentrione), con due vie pubbliche, con
via vicinale. Nel 1654 la proprietà passa a Giuseppe Sciabica, figlio di Andrea,
che lascerà erede la moglie Eleonora Comite, che a sua volta la trasferirà alla figlia Anna, moglie del
napoletano Antonio Espinosa,
che troviamo proprietaria nel 1690.
Nell'Apprezzo del Catasto onciario (foglio 471, particella 8),
il 1° febbraio 1754, il palazzo, detto ancora Casa Sciabica, è in
possesso di Giulio de Vivo ed è descritto come sito in parrocchia di San
Gregorio, consistente in sette
botteghe, stalla, rimessa, camerino, dispensa, piccolo giardinetto e trenta
stanze sopra.
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