il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

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Palazzo Sant'Agostino - via Roma, 104

 

L'area sulla quale insiste, al 1309, quando fu avviata l'edificazione del convento degli eremitani di sant'Agostino, dal quale l'immobile attuale discende, era tagliata longitudinalmente dalla muraglia meridionale della città, con una parte interna già in possesso di quei monaci e una parte esterna che il 16 aprile di quell'anno sarà donata agli stessi dai canonici della Cattedrale che la possedevano essendo di pertinenza dell'allora già scomparsa chiesa di Sant’Angelo ad Mare. La particolare posizione dell’area a disposizione di quei religiosi porterà alla singolare situazione che, di fatto, il complesso sorgerà in uno squarcio aperto nelle mura, dall’allineamento delle quali si avanzerà di alcuni metri, per la qual cosa il suo prospetto meridionale diverrà, per un tratto di poco inferiore alla lunghezza dell’attuale palazzo, il fronte della città verso il mare.

Cinquecento anni dopo, il 3 luglio 1809, il convento sarà soppresso con le leggi napoleoniche; il 26 novembre 1811 l’intendente della provincia di Principato Citeriore emana il bando per i lavori da farsi nel soppresso convento allo scopo di adattarlo all’uso dell’Intendenza, lavori poi appaltati il 30 gennaio 1812. Essi comporteranno interventi dalle fondamenta che permetteranno l’estensione del palazzo, in due piani, verso occidente, alle spalle della chiesa, che subirà lo spostamento del campanile e la perdita dell’abside e della cupola, e la formazione di un facciata unica verso il mare di estrema semplicità, senza il balcone monumentale sull'ingresso sostenuto da due colonne di tipo corinzio e la torre dell'orologio, elementi che saranno aggiunti in epoca fascista (anno VI =1927-1928) insieme alla costruzione dell'ultimo piano in sostituzione del una torretta-abbaino.

Intanto, con l'avvento dei Savoia, il palazzo era divenuto sede della nuova provincia di Salerno e della prefettura, che vi rimarrà fino alla costruzione del Palazzo Littorio (1936-1941). Occupato dalle truppe inglesi nel 1943, che vi istituirono il club e la mensa del circolo ufficiali, ritornerà nel 1944 in possesso della provincia.

 

 

 

Configurazione del palazzo prima degli interventi di epoca fascista