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a cura di Vincenzo de Simone

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de Vicariis

 

Mantenga

 

Palazzo Mantenga - via dei Mercanti, 55

 

Si tratta di un complesso che soltanto sul finire del Seicento assume la consistenza e l’aspetto che oggi osserviamo. In precedenza si trattava di un agglomerato di edilizia frammentaria e spontanea che si andava ad evolvere man mano che i proprietari avvertivano la necessità di edificare nuovi ambienti. Al 1561 il complesso era in possesso di diversi membri della famiglia Pinto. Nei primi decenni del Seicento subentrano i Comite e i Tebano; dei secondi sarà ultima erede donna Vittoria, che morendo nel 1669 lascia erede il marito Giovanni Angelo de Vicariis.
Il 22 settembre 1672
interviene una convenzione fra Francesco Galise e lo stesso Giovanni Angelo, poiché la casa palaziata di quest'ultimo, posta all’incontro la parrocchiale di San Pietro a Grisonte, confinante con beni della signora Silvia Pinto (case a oriente), con beni del Monte dei Morti (case a meridione) e con vie pubbliche, ha bisogno di vottanti di fabbrica dalla parte della casa del Galise che fu di Casa Serluca, verso ponente, in forma di lamie sulla strettola pubblica che le separa. L'esecuzione di tali lavori porterà alla realizzazione del vicolo coperto che osserviamo. In realtà, la copertura del vicolo sarà acquisita dal Galise che l'ingloberà nella sua proprietà.

Del 1695 è l'ultima notizia di possesso da parte dei de Vicariis; nel 1696 il palazzo risulta passato ai Mantenga. Nell'Apprezzo del Catasto onciario (foglio 473, particella 5), il 4 febbraio 1754, la proprietà risulta del dottor Matteo Mantenga, sita in parrocchia di San Pietro a Grisonte, consistente in due bassi e tredici stanze, confinante da levante con beni dei monasteri di San Giorgio, Santa Maria Maddalena e Piantanova (si tratta dei beni lasciati a tali enti religiosi da Silvia Pinto), da tramontana con strada, da ponente con Ottavio Ferraro.

Un secolo dopo, la proprietà sarà ancora dei Mantenga nella persona di un altro Matteo, figlio di Carlo Matteo e di Vittoria Tagliaferri.