Granito |
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Palazzo Granito - via Torquato Tasso, 43
L’area su sui sorge il palazzo è una
antichissima proprietà della chiesa di Santa Maria de Lama, documentata fin
dal 1055. Su di essa sorgevano case di edilizia frammentaria che la chiesa
concedeva in enfiteusi per periodi di venti o ventinove anni, come d'uso
all'epoca. Nel 1530 compare un incarto, evidentemente fatto in
perpetuo, della stessa chiesa a favore della famiglia Granito,
patrizi del sedile del Campo, che andrà edificando il palazzo, di cui nel
1534 sarà appaltato il decoro in tufo della Penta di porte e finestre. In esso
nascerà Matteo (1578-1638) che, nel 1605, da canonico della Cattedrale, eseguirà la ricognizione del corpo di Gregorio VII;
nominato vescovo di
Cava nel 1623, sarà promosso arcivescovo di Amalfi nel 1635. Il suo
monumento si osserva nella navata destra della Cattedrale di Salerno,
addossato al pilastro fra la III e la IV cappella. Nell'Apprezzo del Catasto onciario (foglio 506, particella 3), il 27 febbraio 1704, il palazzo, descritto come consistente in otto bassi, venti stanze superiori e piccolo giardino, sito in parrocchia di Santa Maria de Lama, risulta in possesso di Tommaso Pisciotta, che l'aveva ottenuto in enfiteusi nel 1744, dopo due precedenti concessioni, l'una del 1729 a favore del canonico Carmine Farina, l'altra del 1735 a favore del notaio Girolamo de Fensa. |
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