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a cura di Vincenzo de Simone

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Giannattasio

 

 

Palazzo Giannattasio - piazza Alfano I, 7 

 

L’area su cui insiste Palazzo Giannattasio fu uno dei quartieri di lignaggio della famiglia de Aiello e di quelle ad essa collegate per vincoli di sangue o di parentele acquisite, quali i de Ruggiero, che, per altro, avevano il loro quartiere nell'isolato successivo verso meridione, esteso, tramite l'arco che vediamo sulla via Giovanni Guarna, all'isolato dello stesso Palazzo Giannattasio. Per questo, impropriamente, il palazzo è detto de Ruggiero, ma, in realtà, sull'area quella famiglia ebbe solo proprietà di scarso rilievo e saranno i de Aiello, nella persona di Romolo, gentilhuomo della città di Salerno, a vendere, il 29 maggio 1620, il palazzo prodromo dell'attuale ad Alessandro della Calce, scorporandolo da altre case che continuerà a possedere intorno al cortile comune. 

Il 13 ottobre 1643, Francesco della Calce e la madre Vittoria de Vicariis, rispettivamente figlio e vedova di Paolo Antonio della Calce, vendono ad Aniello de Vicariis l'immobile, che è descritto come una casa palaziata in frontespizio della Cattedrale, con più appartamenti terranei, mezzani e superiori, giardino e cortile. In realtà, si trattava, come spesso avveniva all'epoca, di una vendita con patto di ricompera, poiché già nel 1649, la casa palaziata con giardino e più membri che fu di Paolo Antonio della Calce, in frontespizio della porta grande della Cattedrale, confinante con vie pubbliche da due parti, risulta ritornata in proprietà di Francesco, che, con testamento del 29 luglio 1688, la lascerà in eredità al figli Alessandro, Vittoria e Francesca.

Nell'Apprezzo del Catasto onciario (foglio 498, particella 6), il 19 febbraio 1754, la casa palaziata, sita in parrocchia di Santa Maria dei Barbuti, è in possesso di d. Tommaso Giannattasio ed è descritta come consistente in tre botteghe nella strada con rimessa, stalla e altro basso nel cortile, con quattro appartamenti nel primo piano consistenti in tredici stanze, con un appartamento sopra in 10 stanze, e un altro appartamento superiore non terminato, con piccolo giardino e cortile comune, all'incontro della chiesa Cattedrale di San Matteo.