il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

home        siti migliori

 

 

 

 

 

Palazzo de Ruggiero - via Giovanni Guarna, 2, 3, 13

 

L'area di uno degli insediamenti in città della famiglia de Ruggiero, uno dei loro quartieri di lignaggio, come dicono i medievalisti, era a cavallo dell'attuale via Giovanni Guarna, scavalcandola con gli archi che tutt'ora osserviamo. Come tutti gli insediamenti del genere, fra l'ultimo quarto del Cinquecento e il primo del Seicento, sebbene già strutturato in forma di casa palaziata, lo troviamo frammentato in una serie di proprietà, non solo dei vari membri della famiglia, ma anche di soggetti entrati nella cerchia della parentela, in particolare i Pescara e i de Vicariiis.

I Pescara avevano acquisito due parti del compleso, l'una al meridione, l'altra al settentrione della via, per le doti di Geronima de Ruggiero, figlia di Giovanni Francesco, che aveva sposato d. Giovanni Battista Pescara, duca della terra di Saracena. Tramite un altro matrimonio, si erano inseriti i de Vicariiis, tant'è che nel 1622 troviamo Ferdinando de Vicariis, figlio di Giovanni Nicola, quale erede del suo avo materno Loisio de Ruggiero. In quello stesso anno, il 7 maggio, nell'atto con il quale Metello de Ruggiero vende a Giovanni Nicola una camera con sottotetto sull'arco che cavalca la strada al suo imbocco orientale, risulta che lo stesso Giovanni Nicola aveva acquistato le case dei Pescara. Il 13 dicembre 1631, Geronima de Ruggiero, figlia di Decio, quindi omonima ma diversa dalla moglie del Pescara, vende al de Vicariis un terraneo posto sotto la casa grande che l'acquirente aveva comprato dal duca della Saracena, in frontespizio delle case di Metello de Ruggiero, site nella parte settentrionale del complesso.

Giovanni Nicola de Vicariis muore il 2 ottobre 1658. Ne è erede il figlio Ferdinando, che fra l'eredità dell'avo materno e gli acquisti del padre si ritrova a possedere la quasi totalità del complesso. Il 28 febbraio 1687, si redige l'inventario della sua eredità fatto ad istanza della vedova Lucrezia Capuano. Il suo possedimento è descritto in più quarti e membri inferiori e superiori, con giardino in frontespizio, lungo il lato occidentale di via delle Botteghelle, attualmente rappresentato dai civici 21-25 di quella strada.

Nell'Apprezzo del Catasto onciario, l'ex palazzo de Ruggiero è distinto in tre particelle, rilevate il 19 febbraio 1754, due relative alla parte passata ai de Vicariis, la terza alla parte rimasta ai de Ruggiero nella persona di Metello, poi pervenuta ai suoi eredi e quindi al dottor Matteo Galdo per le doti della moglie Agnese Giordano, figlia del notaio Liberato.

La prima particella de Vicariis (foglio 499, particella 1) è sita nella parte del complesso a settentrione della strada, è in possesso del reverendo d. Fortunato de Vicariis, patrizio salernitano, arcidiacono della Cattedrale, ed è costituita da un basso nel cortile comune, altro basso nella strada e quindici stanze superiori, confinante da levante con d. Matteo Galdo, da mezzogiorno col signor d. Francesco de Vicariis Valva e strada. Nel 1770 la proprietà sarà di d. Diego de Vicariis, patrizio salernitamo.

La seconda particella de Vicariis (foglio 499, particella 2) è posta nella parte del complesso a meridione della strada, è in possesso del signor d. Francesco de Vicariis Valva, patrizio salernitano, e vi si accede da due portoni: nel primo vi è cortile con fontana e un basso, undici stanze sopra, un basso e rimessa nella strada Maestra; nel secondo si entra in un cortile con stalla, rimessa, due bassi e ventuno stanze sopra, confinante con il signor abate d. Matteo Capograsso da mezzogiorno; segue un giardino diviso dalla strada Maestra di capacità trecento passi. Nel 1777 ne sarà proprietario il signor d. Giovanni Nicola de Vicariis, patrizio salernitano e marchese di Santa Lucia.

Con la terza particella (foglio 499, particella 3), si ritorna al settentrione della via, al largo avanti San Matteo, ove il dottor Matteo Galdo possiede un sito di case consistente in cinque bassi e giardino pensile, con trenta stanze sopra, confinante da ponente con il rev. d. Francesco de Vicariis, da levante e mezzogiorno con strade, da tramontana con d. Tommaso Giannattasio. Questa particella sarà venduta all'asta nel 1765 e rimarrà aggiudicata parte al monastero di Santa Maria della Mercede e parte al notaio Antonio de Fensa; successivamente il notaio de Fensa donerà la sua parte allo stesso monastero; infine l'immobile perverrà a d. Domenico Giannattasio che lo annetterà in parte al suo palazzo.                  

varianti dello stemma

de Ruggiero

 

uno dei sei stemmi che si vedono sotto la grondaia lungo il lato meridionale di via Giovanni Guarna

 

de Vicariis