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a cura di Vincenzo de Simone

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Senato

del Regno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni d'Avossa (1° febbraio 1808 – 21 aprile 1868), politico

Figlio di Clemente, possidente, e di Maria Pastore, compiuti gli studi giuridici a Napoli, fu avvocato in Salerno. A seguito della concessione della costituzione da parte di Ferdinando II (29 gennaio 1848), fu eletto capo della guardia nazionale cittadina e nell'aprile successivo fu ministro degli Interni del governo Troja prima di essere eletto alla camera dei deputati. Con lo scioglimento del parlamento a seguito dei moti del 15 maggio, sarà arrestato il 24 settembre 1849, dopo la sospensione della costituzione, con l'accusa di aver partecipato a quegli eventi. Rinchiuso prima nel carcere di San Francesco, poi in quelle di Castel Sant'Elmo con Silvio Spaventa, nell'aprile 1853 fu assolto dal reato imputatogli, ma rinviato alla Gran Corte speciale di Salerno per rispondere di altri reati politici commessi nel salernitano. Mentre era in attesa di giudizio, chiese e ottenne di ritirarsi in esilio; partito il 26 giugno 1855, si portò a Malta, stabilendosi a La Valletta.

Caduto il regime borbonico, rientrò in patria e fu nominato avvocato generale presso la Corte suprema di Napoli (decreto dittatoriale del 17 settembre 1860). Eletto deputato di Salerno per la VIII legislatura (1861-1865), cessò dal mandato nel maggio 1861 essendo stato destinato, quale vicepresidente, alla Corte di Cassazione. Fu creato senatore del Regno per nomina del 15 maggio 1862 convalidata il 1° luglio. Al momento di quest'ultima nomina risulta detenere i titoli di nobile di Salerno e di signore di Bergara.

 

Alcuni autori indicano quale anno di nascita il 1798. Il dato qui riportato è tratto dall'Archivio storico del Senato. La scheda in tale archivio lo indica con il cognome Avossa, poi corretto in d'Avossa su segnalazione di Giovanni Maria d'Avossa di Bergara.