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a cura di Vincenzo de Simone

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Castelnuovo - pagina collegata

 

La leggenda della bella Antonella

 

C'era una volta Antonella, la più bella fra le damigelle di corte della regina Margherita di Durazzo, all'epoca alloggiata nel Castelnuovo dei monaci di San Benedetto. Un giorno il figlio di Margherita, Ladislao, fece visita alla madre insieme ad alcuni cavalieri, fra cui Raimondo, un nobile ungherese. Destino volle che Antonella e Raimondo si incontrassero nel giardino del castello, nei pressi di una fontana, e si innamorassero perdutamente. Una compagna di Antonella, invidiosa, avvertì Ladislao, che proibì ai due di sposarsi, essendo Antonella figlia di un umile fabbro, e inviò Raimondo in guerra. Trascorsi due anni, il Re, per premiare il valore dimostrato dal suo cavaliere, gli concesse il permesso che si celebrasse il matrimonio, ma in segreto. Tempo dopo, durante una pestilenza, la regina si ammalò e il figlio accorse al suo capezzale accompagnato da Raimondo e dalla sua sposa. La regina, sul letto di morte, rivelò al cavaliere un terribile segreto: la sua sposa non era Antonella, ma la sua gemella Vanna, che si era a lei sostituita per sposare il nobile ungherese; Antonella, purtroppo, si trovava, anch’ella moribonda, nella stanza accanto. Raimondo riuscì appena ad entrarvi ed ella spirò tra le sue braccia. Il povero cavaliere perse il senno, si spogliò dei suoi averi, indossò un saio e iniziò a vagare per città, monti e valli alla ricerca della sua amata. E ancora oggi, nelle notti tempestose, il fantasma si aggira bussando alla porte e chiedendo ad ogni donna:

Per carità di Dio, dici al misero Raimondo, stanco e pio, in quale parte del mondo, o mia buona sorella, si trova Antonella bella? 

La leggenda vuole che se una giovane salernitana, in agosto, si bagna le labbra alla fontana dell'incontro fra Antonella e Raimondo mormorando:

Anima della fontanella di Margherita, la regina bella, caccia le lacrime di Antonella, tradita dall’infame gemella, vedrà arrestarsi il getto d’acqua e dopo poco cadere solo sei gocce, che sono le lacrime di Antonella. Se avrà la fortuna di raccoglierle e conservarle, vedrà avverarsi il suo sogno d’amore.

 

La leggenda ha indotto a cercare la fontana delle lacrime di Antonella e la candidata ideale è apparsa quella addossata alla parete settentrionale del Castelnuovo, lungo via san Benedetto, tant'è che qualcuno ha voluto contrassegnarla con un cuore bianco, come immacolato fu l'amore della bella damigella. Peccato che quella fontanella è tarda di circa un mezzo millennio rispetto all'epoca della regina Margherita di Durazzo.