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a cura di Vincenzo de Simone

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il civico 5 del larghetto fra Giovanni da Salerno

 

Al larghetto fra Giovanni da Salerno il civico 5 corrisponde al vano scale dell'immobile di fondo. Curiosamente, non si tratta del grande portale centrale, ma del portoncino seminascosto alla sinistra di chi guarda.

In questo edificio, nel 1720, l'amministrazione cittadina acquistò dai domenicani di Santa Maria della Porta, che li possedevano dalla metà del Seicento, due ambienti terranei e quattro superiori allo scopo di barattarli con l'immobile dell'antico ospedale dei pellegrini di Sant'Antonio.

Questi, documentato fin dalla seconda metà del Trecento, pertinente alla badia di San Pietro a Corte tramite la chiesa dipendente di Sant'Antonio Abate di Vienne, oggi Santa Rita, più che un  ospedale nel senso che oggi intendiamo, era un dormitorio pubblico riservato ai viandanti poveri, tant'é che il 28 maggio 1575, in corso di visita pastorale, l'hospitalerius, interrogato circa le funzioni dell'istituzione dichiara: in p(redet)to hospitali si ci allogiano li passagieri et li pizzienti, alli q(u)ali seli da solo da dormir; quindi, interrogato sulla consistenza dei posti letto, dichiara: da deceotto anni in q(u)a semp(re) ci sono stati tre lietti, et hoggi lo s(ignor) abb(ate) ci vi ha fatto un'altro, et li lietti consisteno in uno saccone et coperta di scavina.

L'immobile di questa istituzione benefica era posto ad occupare la parte meridionale del largo che oggi vediamo davanti al conservatorio della Santissima Annunziata Minore ai Canali, quindi, costruendosi esso e progettandosi il largo, fu necessario demolirlo, per cui si procedette al baratto sopra accennato. I nuovi locali andranno a costituire la particella 498.1 del Catasto onciario (1754), ove saranno descritti come l'ospedale di Sant'Antonio per uso dei pellegrini. In epoca non precisabile allo stato attuale delle ricerche d'archivio, la struttura fu affidata alla cura dell'ordine mercedario che lasciò all'interno dell'edificio lo stemma a lato.            

 

l'immagine dello stemma è stata fornita da Giovanni Scala

 

decorazione a grottesca in un ambiente dell'ospedale