il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

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d'Aiello

 

 

 

  il civico 50 della via Portacatena

 

Si tratta di un ambiente che lungamente ha ospitato una ricevitoria del lotto, poi sede della delegazione salernitana del Fondo per l'Ambiente Italiano, ove, nel corso di riqualificazioni post terremoto dell'ottanta, furono rinvenuti elementi architettonici riconducibili ad un luogo di culto. Si tratta della chiesa di Santa Maria in vico Santa Trofimena, edificata dal vice cancelliere del Regno Matteo d'Aiello (1115 circa – 18 luglio 1193) vicino le sue case. Nell'aprile 1183 Matteo propone all'arcivescovo, che è suo figlio Nicola, uno scambio fra questa chiesa e quella di San Giovanni de Busanola con le case vicine, ove intende allestire un ospedale pubblico, il primo in città. Nel marzo 1214 la chiesa compare, come Santa Maria de la Cita, quale riferimento topografico nell’ubicazione di una terra con case sita in loco Veterensium; nel novembre 1217, come sancte Marie que deli cancelleri dicitur; nela relazione della visita pastorale del 19 giugno 1515, come oratorium sancte Mariae de lo Cancellari; il 21 agosto 1551, come ecclesiam Sancte Mariae de la Cita alias deli Cancelleri.

Nel corso della visita pastorale del 25 maggio 1575 è trovata priva di beneficiato e di rendite, per cui si ordina di ridurla ad uso profano. L’11 dicembre 1615 si visita il luogo ove era stata la Ecclesia sancte Mariae de Cancellariis. Nel 1618 il sito della chiesa risulta concesso a Giovanni de Gramatio che vi aveva edificato una casa. Il 10 dicembre 1751 il dottor Pietro Antonio Pecilli e fratelli, cui era pervenuta la casa edificata sulla chiesa sconsacrata, si affrancano da un censo annuo che veniva pagato sul sito ai cursori della Curia arcivescovile.

 

 

 

L'aula delle chiesa appare amputata nella navata meridionale dall'attuale facciata dell'immobile, che interviene a tagliarne la volta a crociera. L'intervento risale al 1610, quando, il 3 giugno, il dottor Giovanni Geronimo de Fensa dichiara di aver ricevuto dalla città di Salerno il prezzo di venti palmi (poco più di cinque metri) delle sue case, che poi perverranno ai Picilli insieme al sito della chiesa, da demolirsi per la costruzione della nuova strada dalla Santissima Annunziata al largo Campo.