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a cura di Vincenzo de Simone

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il civico 25 della via Romualdo II Guarna

 

Lungo il margine meridionale della via Romualdo II Guarna, appena prima che essa si concluda nel largo Abate Conforti, il civico 25 è l’ingresso all’edificio che forma angolo con la via delle Botteghelle. Qui, fino al 1803, quando fu interdetta per essere poi sconsacrata, insisteva la chiesa della  badia gentilizia di San Marco della Porta.

Essa compare nella documentazione giunta fino a noi con un privilegio di Gisulfo II (novembre 1053) con il quale egli la concede ai conti Guaiferio e Alberto, figli di Adalferio, dilectis parentibus nostri, insieme all’intero isolato nel quale è compresa. Il 12 agosto 1335 il procuratore del nobile signore Matteo de Porta, regio consigliere e familiare, figlio del milite Tommaso, esibisce tale privilegio sostenendo che il suo rappresentato, discendente da uno dei conti donatari, ne è il legittimo patrono.

Nel corso della visita pastorale del 1573 si rileva che presso un altare collaterale era stato trasferito il beneficio di San Matteo de Solariis. Nel 1575 vi risultano istituite tre cappellanie perpetue, la terza delle quali derivante dal trasferimento del beneficio di cui sopra. Nel 1595 si precisa che il terzo cappellano ha l’obbligo di celebrare una messa al mese presso l’altare di San Matteo de Solariis, che è in sinistra parte ipsius oratorii. Nel 1613 la chiesa risulta di patronato del signor Francesco Antonio de Porta, barone di Episcopio. Nel 1625 vi troviamo trasferita la cura delle anime della parrocchia di San Grammazio, stante l’inagibilità della sede naturale. Nel 1640 si ordina di ripararne il pavimento e il tetto; l’invito viene ripetuto nel 1643, ma senza risultati, poiché il 6 novembre 1663 la chiesa è trovata indecente, per cui viene interdetta.

Nel 1682 riprendono le visite pastorali. Nel 1692 è detta di patronato della famiglia dei marchesi di Episcopio. Nel 1709 è citata come Ecclesiam Sancti Marci de Porta, que est Abbadia seù Beneficium; si visita l’unico altare. Nel 1725 risulta fra le chiese e luoghi pii della parrocchia di San Grammazio con la definizione Chiesa Abbadiale di S. Marco della Porta. Nel 1727 è detta di patronato del signor d. Carlo della Porta, patrizio salernitano e marchese di Episcopio. Nel 1731 si ordina: Pavimentum renovari; è l’ultima esortazione ad averne maggiore cura prima della sconsacrazione.