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a cura di Vincenzo de Simone

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l’arco murato alla salita Montevergine

 

Alla salita Montevergine, alla rampa che segue l’ingresso del complesso omonimo, nella muraglia longobarda che ne costituisce il fronte, si osserva un piccolo arco murato. Si tratta dell’unico esempio superstite di pusterola osservabile in città.

Le pusterole erano piccole porte generalmente affidate alla custodia di privati, che le utilizzavano per uscire dalla città verso terreni agricoli situati appena fuori dalle mura; su di esse il governo cittadino esercitava il diritto di chiederne la muratura in caso di pericoli di assalti o assedi. Il maggior numero di pusterole è documentato lungo il lato meridionale della città, nel muricino longobardo, la cui costruzione era intervenuto a tagliare diverse proprietà estese fra la via che anticamente correva esterna alle difese prearechiane e il lido, creando notevoli inconvenienti ai possessori di esse. In particolare se ne contavano alcune nell’area oggi di Palazzo Sant’Agostino e due in quella di Santa Maria de Domno, oggi rappresentata dallo stabile contrassegnato dai civici dal 63 al 69 di via Masuccio Salernitano.

Nell’area oggi del complesso di Montevergine le pusterole documentate nel XIII secolo sono tre, dette de lu Franciscu, de lu Pinetu e de Agello; naturalmente è impossibile stabilire quale delle tre sia la superstite.