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a cura di Vincenzo de Simone

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araldica, de Ruggiero - pagina collegata

 

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Immagini da http://palazzomarchesalecastelluccio.blogspot.it/

Uno stemma come doppio atto d'amore

 

Cesare Pescara di Diano, fra il 1596 e il 1623 barone e primo marchese di Castelluccio, nonché signore di Trecchina e di Agromonte, aveva sposato la nocerina Proserpina d'Afflitto e in seconde nozze la salernitana Caterina de Ruggiero. A questo secondo matrimonio si riferisce lo stemma che ancora si osserva [figura 1] sul portale del palazzo marchionale a Castelluccio Inferiore (Potenza), ancorché la sua discendenza nei diritti feudali fosse frutto del primo matrimonio nella persona di Michele Angelo.

Sarà un altro Michele Angelo, quarto marchese, figlio di Carlo Francesco, a sua volta figlio del primo Michele Angelo che, reggendo il feudo fra il 1682 e il 1708, farà affrescare la galleria degli stemmi con le insegne dei suoi avi, fra le quali attira la nostra attenzione quella del marchese Cesare.

Si tratta dello stemma dei Pescara di Diano [figura 2] al quale è accollato uno scudetto in cuore, ossia posto nella parte centrale dello scudo, partito, con in primo d'Afflitto, in secondo de Ruggiero. La particolarità è appunto la posizione di queste armi femminili nel complesso dell'insegna.

Di norma, come si osserva sul portale del palazzo, gli stemmi matrimoniali riportavano nella parte sinistra, guardando, l'insegna del marito; nella destra quella della moglie. Nello scudetto, invece, si poneva l'arme di origine della casata, di solito accollata agli stemmi dei feudi posseduti. Qui, invece, il marchese Cesare rese il cuore del suo emblema un riflesso del suo cuore umano di marito, ponendovi, in uno struggente doppio atto d'amore, le rappresentazioni araldiche delle due signore della sua vita.