il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

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Santissima Annunziata Minore

 

La chiesa attualmente sede della parrocchia di Sant’Andrea che vediamo alla via dei Canali nacque quale luogo di culto annesso al conservatorio per fanciulle povere sotto il titolo della Santissima Annunziata istituito sulla carta con atto del 30 maggio 1698, ma effettivamente edificato soltanto agli anni quarabta del Settecento.

Il primo atto concreto avvenne il 5 settembre 1713, quando i deputati preposti all’edificazione del conservatorio entrarono in possesso della casa già del fu Giovanni Lelio Prignano. A questa prima acquisizione ne seguiranno altre che porteranno gli stessi deputati e l’amministrazione cittadina a disporre di una vasta area sulla quale edificare non solo il nuovo complesso con la sua chiesa, ma anche creare il largo che oggi vediamo lungo la via dei Canali. Il 19 febbraio 1715 fu acquistata la casa di Sebastiano Leone; il 12 agosto 1720, l’antico ospedale, con alcune botteghe di sotto e una rimessa della badia di San Pietro a Corte, che ingombravano la parte meridionale del futuro largo, insieme ad una casa dell’oratorio di Gesù e Maria, con un giardino e la tribuna posta dietro la chiesa di Sant’Antonio Abate, per potervi ricostruire l'antica parrocchiale di San Matteo Piccolo, che bisognava demolire, in quanto ingombrava un’altra parte del largo progettato; il 17 marzo 1723, un’altra casa, posta alle spalle del conservatorio erigendo, del convento di Santa Maria della Porta; l’11 marzo 1732, ancora una casa dei signori Farao.

Nel 1752 la fabbrica della chiesa si avvia a conclusione: il 26 giugno si affida l'appalto per la realizzazione degli stucchi; la si benedice e la si apre al culto il 29 maggio 1758 sotto il titolo della Santissima Annunziata. Sarà detta Minore per distinguerla dall’altra di via Porta Catena.

 

La facciata, nella quale si inserisce il portale di piperno inquadrato da lesene con capitelli a volute e festoni affiancato da due nicchie con cornici in stucco, presenta una caratteristica fontana ornamentale con loggiato coperto da cupola; la luminosità dell’insieme è dovuta alla bicromia creata dagli elementi architettonici e decorativi bianchi che si stagliano sul fondo giallo ocra. Due cornici marcapiano la dividono in due ordini e un attico; l’ordine superiore presenta un finestrone affiancato da due oculi, l’attico un’apertura trilobata.

L’interno, dalla ricca decorazione barocca, è a navata unica con volta a botte unghiata suddivisa da arcate impostate sulle lesene che riquadrano le cappelle laterali, alcune prive degli altari originari. Una cupoletta con lanterna sormonta il presbiterio con l’abside a pianta rettangolare. I dipinti settecenteschi sono attribuiti al pittore salernitano Nicola Luciano, allievo di Francesco Solimena, in virtù del fatto che il san Matteo è raffigurato in modo identico al dipinto che si trova nella sacrestia della chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, firmato, appunto, dal Luciano; eccezione è, probabilmente, la raffigurazione del Transito di San Giuseppe, forse attribuibile al Chiariello, altro artista salernitano. Nella terza cappella di sinistra, una lapide marmorea ricorda che nel 1772 il dottore in entrambe le leggi Gerardo Copeta, la cui famiglia ne deteneva il patronato, come dallo stemma che si osserva, compì una importante donazione a favore della chiesa e per la vestizione annuale di tre poveri. Le due cappelle neoclassiche del transetto, in contrasto con l’insieme caratterizzato dal barocco settecentesco, risalgono al XIX secolo. L’altare maggiore in marmi policromi è sormontato dalla tela raffigurante l’Annunciazione.

 

Per saperne di più. G. Crisci, Salerno Sacra, 2a edizione postuma a cura di V. de Simone, G. Rescigno, F. Manzione, D. De Mattia, edizioni Gutenberg 2001. Su Santissima Annunziata Minore: III, pp. 173-174. Su San Matteo Piccolo: I, pp. 82-85.

 

9 ottobre 2016. Aggiornamento. Oggi il luogo di culto è stato affidato da monsignor arcivescovo Luigi Moretti alla Chiesa greco-cattolica ucraina

di rito orientale con il titolo del Santo Apostolo Andrea.