terze

Storie sotto l’albero

Siamo sicuri che le statuine del presepe sono inanimate?

Con gli occhi della fantasia è possibile farle vivere (proprio come noi!), e magari, inventando una storia fantastica, suggerire al lettore cose importanti, come l’ascolto, l’aiuto nelle difficoltà , il rispetto….

 

“Gesù non guarda il nostro aspetto: guarda il nostro cuore”

“…gli ultimi saranno i primi”

 

 

STORIA DELLA STATUINA DEL PRESEPE CON LA GAMBA ROTTA

La prima stella della sera rischiarava i cespugli di un folto boschetto, dove la piccola Rosa si era rifugiata, seduta su un grande masso grigio.

I suoi pianti si udivano da lontano, ma ogni passante era talmente preso dalla notizia della nascita del Salvatore che andava oltre, e nessuno si fermava a consolarla.

Rosa era una statuina del presepe e  piangeva perché aveva una gamba sola: questo la rendeva infinitamente triste, perché non poteva recarsi alla capanna del Bambinello.

Dopo un po’ di tempo passò di lì un asino che, con un’andatura tranquilla, sembrava non avere tanta fretta.

Quando la vide, stupito le andò vicino e le chiese: <<Perché non vai alla grotta? È nato Gesù, su, andiamo!>>

<<Ci andrei… snif.. snif…, ma non voglio presentarmi là con una gamba sola davanti a Gesù,… e poi… zoppicando… come farei?>> rispose Rosa singhiozzando.

L’asino le propose di portarla sulla sua schiena ed ella accettò volentieri.

Lungo il cammino iniziò a cadere una soffice neve: in breve tempo il paesaggio era tutto imbiancato.

Quando arrivarono alla grotta, Gesù accolse tutti a braccia aperte.

Gesù, vedendo la statuina che se ne stava nascosta e timorosa, volse lo sguardo verso di lei e la invitò a farsi avanti. Rosa si emozionò e, zoppicando lentamente, si avvicinò alla culla.

Tutte le altre statuine guardarono piene di meraviglia quella piccola figurina che avanzava incerta, mentre Gesù le allungava le braccia. Rosa lo baciò sulla morbida guancia e dimenticò la sua gamba rotta. Fu, per lei, il più bel regalo di Natale.

Maria Vittoria