Tornerò Da te lungi, andrò un dì. Mia unica speranza sarà, di rivederti un dì. Tu solo potrai risvegliare in me, la felicità. Eterno sarà in me, il tuo ricordo. Tu la lupa sarai, delle semenze mie. Tu il conforto sarai, delle cure mie.
Gaeta, 10 gennaio 1974 |
E’
il desiderio di tutti tornare al proprio paese natio, alla propria casa dove
risuonò il primo vagito, alla mamma che raccolse i nostri primi gridi alla vita
che ci veniva donata, alla luce che illuminava il nostro piccolo volto, agli
amici che anche da lontano ci hanno accompagnato con il loro pensiero, ai figli
che piccoli o grandi costituiscono il motivo fermo della propria esistenza.
La
lontananza è desiderio del ritorno, la lontananza è la molla che punge e
spinge ad un lavoro più proficuo per un ritorno che non sappia di dolore ma di
duratura quiete e felicità riconquistata per un domani migliore
per se stessi e per quanto si ama ancora e per quanto si dovrà ancora
amare.
Partendo
si cerca di non perdere la luce che ci rischiara il cammino e questa luce che
altro non è che la donna amata sarà sempre come nella storia d’ogni epoca la
felicità, il ricordo stimolante ed incoraggiante, la linfa dissetante i pargoli
che verranno, il conforto che avrà la forza di lenire qualsiasi affanno,
qualsiasi dolore, qualsiasi tempesta che potrebbe abbattersi su chi avrà la
fortuna del ritorno.