Il mio fior Come un fior che, all' intemperie si rovina, così anch'io sciuparti non vorrei, con la mia passionalità; di consumarti ho paura, a meno di te, non posso far. Ma sei tu il mio amor, il mio fior, di si pregiata bellezza che, toccar non vorrei, per non sciupar. Come il vento, fermarmi non posso, a te vengo, seppur con dolcezza infinita, il tuo profumo porto via, in modo che altri, non abbian a sentir e a trovarti.
Firenze,
30 novembre 1981 |
E’
vero che l’amore è la cosa più bella e che ha il potere di trasformare l’animo
di chi ne è pervaso ma, il più delle volte diventa talmente possessivo perché
si ha sempre paura di perderlo.
Questo
fiore conquistato non dà pace.
La
conquista sa di sacrificio e questo induce il poeta ad essere sempre vigile
affinché nessuno ne sciupi il profumo.
Nulla
potrebbe consolarlo per la sua perdita e perciò se lo porta via affinché
nessuno possa non solo trovarlo ma soprattutto rubarlo.
E’
un vento impetuoso che lo circonderà sempre, allontanando da lui qualsiasi
pericolo che lo possa deturpare o addirittura distruggerlo.
Sono
un turbine ma mi accosterò a te sempre con infinità dolcezza!