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I processi
di lavorazione mediante plasma utilizzano un gas ionizzato come mezzo per
trasferire energia termica da una sorgente di potenza elettrica alla
superficie del materiale in lavorazione. Le lavorazioni tecnologiche al
plasma possono essere divise in due macro classi, sostanzialmente
riconducibili a due famiglie di plasmi: plasmi caldi e plasmi freddi. Tale
suddivisione è effettuata in funzione della temperatura (e di conseguenza
della densità di ionizzazione), che le specie pesanti raggiungono. Nei
plasmi caldi le specie pesanti hanno mediamente la stessa temperatura
delle particelle leggere (dai 10.000 °C) ed il plasma può considerarsi
in equilibrio termico. Nei plasmi freddi invece il gas non è in
equilibrio termico, ovvero le particelle pesanti hanno temperature anche
notevolmente inferiori (attorno ai 500-800°C) relativamente alla
temperatura elettronica. Le diverse temperature e condizioni raggiunte
dalle due classi di plasma, condizionano la tipologia di applicazioni a
cui sono destinate. Le principali applicazioni di plasma freddo riguardano
quei processi termici, che richiedono una trasformazione selettiva e
limitata dei materiali (fusione selettiva, trattamenti termici,
trasformazioni strutturali, etc.) e l'attivazione di reazioni e
trasformazioni fisiche e chimiche. Le principali applicazioni nel settore
del plasma caldo sono la saldatura, il thermal spray ed il taglio di
materiali metallici. Il plasma caldo infatti si ottiene realizzando una
scarica ad arco in gas sottoposto a campi elettrici di varia frequenza. Il
fascio di gas ionizzato ad altissima temperatura così ottenuto è in
grado di rimuovere, fondere o modificare termicamente un materiale. Il
fascio plasma può essere paragonato ad un utensile, facilmente
controllabile, non direttamente in contatto con la superficie in
lavorazione e non usurabile. A partire dalle prime installazioni, che
risalgono in Italia agli anni '80, il taglio plasma convenzionale si è
connotato non solo per l’elevata efficienza dell'operazione (in termini
di tempi e costi di operazione) ma anche per la scarsa qualità del
taglio, che comporta molto spesso la successiva lavorazione dei bordi. Il
bordo di taglio infatti si presenta arrotondato, ricoperto da solchi e
striature e con una pessima finitura superficiale. Il solco di taglio
inoltre è ampio e svasato mentre il bordo in uscita si presenta spesso
intaccato da bave causate dalla rapida risolidificazione del metallo fuso.
La zona termicamente alterata inoltre ha un'estensione non trascurabile ed
è soggetta a tensioni residue, distorsioni e variazioni strutturali e
metallurgiche. La qualità del taglio plasma è migliorata notevolmente in
seguito all’introduzione del plasma ad alta definizione (High Tolerance
Plasma Arc Cutting, HTPAC) avvenuta agli inizi degli anni novanta. Il
taglio plasma ad alta definizione è nato come improvement di una
tecnologia preesistente e quindi in parte ha sostituito, soprattutto nelle
lavorazioni di bassi spessori, il taglio plasma tradizionale. Tuttavia,
dati i significativi miglioramenti, (contorni netti, bordi che non
presentano bave, estensione della zona termicamente alterata contenuta e
bordo sufficientemente squadrato), è stato utilizzato non solo con lo
scopo di separare semplicemente due parti (per permetterne la successiva
lavorazione) ma per ottenere buone qualità superficiali e
macrogeometriche nel taglio dei metalli. Il processo HTPAC quindi si è
esteso anche al settore affine del taglio in lastra near net shape (ovvero
che non necessita di successive lavorazioni), al punto da divenire
concorrenziale con le altre tecnologie non convenzionali di taglio di
qualità, tra le quali principalmente il laser ed il getto idroabrasivo.
La cattiva fama maturata del plasma convenzionale e la relativa novità
del processo HTPAC rappresentano le cause principali della disattenzione
al processo HTPAC da parte della ricerca, che solo recentemente si è
dedicata all’analisi di questo processo, che offre ampie possibilità di
indagine. E’ pertanto possibile raggruppare i futuri argomenti di
ricerca in alcune sotto aree: modelli fisici dei meccanismi elementari nel
processo del plasma ad alta definizione (legami con le variabili di
processo, soluzioni delle equazioni formulate con metodi analitici e
tecniche numeriche); qualità del solco di taglio; ottimizzazione dei
parametri di processo; confronto tecnico-economico con tecnologie affini;
lavorazione di nuovi materiali (leghe di titanio, rame e compositi a
matrice e fibre metalliche).
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