"La
basilica di San Giovanni ha una caratteristica facciata a doppio
spiovente. Il portale è sormontato da una graziosa lunetta a sesto
acuto, nella quale un tempo era dipinto San Giovanni Battista (XIV
secolo). All'interno, a sinistra dell'ingresso, sono murati due
spezzoni di colonne e una lastra marmorea con due fori; in passato
si credeva che costituissero l'imboccatura di un pozzo pieno di
sangue di martiri. Nella parete sinistra, dotata di due monofore, è
inglobata una colonna con base appartenente al colonnato che
divideva la navata centrale della basilica nova dalla navata
sinistra. Rialzata di circa 1 m è la splendida abside trichora che,
prima della costruzione della chiesa di San Giovanni, chiudeva la
navata centrale della basilica nova. Dell' originaria struttura
rimangono alcuni conci d'imposta dell' arco trionfale (sostenuto da
due colonne con capitelli corinzi), la parte inferiore della conca
mediana e le due absidiole laterali. Il catino centrale, in gran
parte ricostruito negli anni cinquanta, conserva pochi del celebre
mosaico fatto realizzare da San Paolino agli inizi del V secolo.
Dalla lettera 32 indirizzata all'amico Sulpicio Severo, sappiamo che
raffigurava una grande croce gemmata, circondata dal cielo stellato
e da dodici colombe; in basso, sul monte paradisiaco con i quattro
fiumi, era l' agnus Dei, verso il quale convergevano due teorie di
sei agnelli. Parzialmente conservati son il rivestimento della
parete e il pavimento dell' abside, realizzati con pregiati marmi
(porfido verde e rosso, rosso antico, pavonazzetto e giallo
antico).nella parte inferiore della conca centrale, su uno zoccolo
costituito da lastre di marmo bianco, quattro pannelli di con rombo
centrale e listelli perimetrali si alternano ad altrettanti ricami
con ottagoni. Le cinque formelle rimaste all' originaria
pavimentazione in opus sectile accostano due diversi motivi
geometrico floreali. Nell' absidiola destra sono visibili tre
affreschi sovrapposti. Allo strato più antico appartiene un rombo
nero, con cerchio centrale giallo, visibile in alto, a sinistra
della finestra, nonché i santi vescovi raffigurati a destra. Le
ridotte dimensioni dei personaggi che ricorrono nei quattro riquadri
rispetto alle imponenti figure dei vescovi beneficenti danno luogo
ad apparenti diversità stilistiche, ma in realtà entrambe le
raffigurazioni appartengono alla stessa mano. Lo strato più recente
(XIV secolo) include alcuni santi e la vergine in trono col bambino,
nonché il cristo nella mandorla raffigurato nel catino. I
personaggi dai panneggi piuttosto pesanti, hanno le aureole
graffite. Nello stesso ciclo pittorico rientrano gli affreschi
raffiguranti tre santi e la Madonna Regina con il bambino,
parzialmente conservati sulla parete destra della chiesa, nella
quale si apre una stretta monofora. Uscendo dalla chiesa , sulla
sinistra si apre uno spazio (corrispondente alla navata sinistra
della basilica nova), dal quale si accede ad un ambiente ottagonale,
protetto da una tettoia. Le pareti interne, realizzate con filari di
tegole e tufelli, erano rivestite in origine da preziosi marmi. Se
non mancassero la vasca e la condotta d'acqua si potrebbe
identificare il vano con un battistero. |