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Ponzio Meropio Alicio Paolino,
nacque a Bordeaux nel 355. da una ricca famiglia senatoria con
possedimenti in Gallia, Francia e Campania. Compì gli studi di
retorica e grammatica alla scuola di Ausonio che lo avviò
all'attività forense. Percorse le varie tappe del cursus honorum:
fu edile, pretore, senatore e forse console. Dal 379 al 381 fu
Console della Campania ove fu affascinato dalla straordinaria
venerazione che i Campani tributavano a San Felice nel corso
della festa che si svolgeva annualmente il 14 febbraio nei pressi
della sua tomba sita nelle vicinanze di Nola nella cittadina oggi
chiamata Cimitile (nome che deriva probabilmente dalla funzione
funeraria del sito e quindi dal latino Coemeterium).Nel 383
l'Usurpatore Massimo uccise l'imperatore Graziano ed inizio una
violenta persecuzione contro i fautori dell'ex imperatore, come
Paolino, costringendolo alla fuga in Spagna dopo aver subito la confisca dei beni
in Acquitania e dopo la condanna a morte e l'esecuzione del
fratello. In Spagna Paolino conobbe la ricca e nobile spagnola Terasia che divenne sua moglie. I numerosi viaggi in Europa lo
portarono a conoscere a Vienna Vitricio vescovo di Rouen, Martino
Vescovo di Tour (fondatore del primo monastero d'Europa) e Ambrogio
Vescovo di Milano. E' proprio in questo periodo che, sotto
l'influenza della fede intensamente vissuta dalla moglie Terasia, si
converte al cristianesimo e riceve il battesimo per mano del vescovo
di Bordeaux, Delfino.
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La fede profonda ed il desiderio
di una intensa vita cristiana lo convinse a lasciare l'attività
politica e a dedicarsi alla famiglia ed alla moglie con la quale
concepì un bimbo cui diede il nome di Celso, ma che morì a
soli 8 mesi. La morte del figlio accelerò una decisione che,
doveva già essere pronta a maturazione: il desiderio di vivere con
la moglie nella applicazione totale del Vangelo e nella castità. Lo
stile di vita e la potenza dell'esempio spinsero il popolo di
Barcellona in Spagna a chiedere a gran voce, nel natale del 394, il
sacerdozio di Paolino che egli accettò in cambio della possibilità
di tornare nella terra che amava, l'Italia e la Campania, per
dimorare vicino alla tomba del suo santo protettore Felice. Fu così
che ricevette da Lampio a Barcellaona le insegne sacerdotali. E' nel
395 che Paolino si trasferisce, come stabilito, a Nola ove
vende i suoi beni destinando il ricavato alla costruzione,
prima di un monastero misto con la moglie Terasia e poi della sua
"cittadella della fede" che aveva per cuore un
complesso sistema di basiliche e altari nati intorno alle reliquie
dei martiri ed alla tomba di Felice. Inizia così una intensa vita
monastica, vissuta al servizio dei poveri e della divulgazione del
pensiero cristiano tra le masse combattendo, con l'esempio, saggezza
e misura, il paganesimo ancora forte nelle terre campane. Un
importante testimonianza documentale nasce in questo periodo: il
voluminoso epistolario ed i carmi che periodicamente Paolino compose
in occasione del Natale per il suo Santo protettore Felice. Paolino,
infatti, ammiratore di San Paolo, ne segue l'esempio intrattenendo
contatti epistolari con i principali esponenti della cultura e della
teologia cristiana del tempo: Martino in Gallia, Girolamo a
Gerusalemme e Agostino in Africa, non disdegnando amicizie con
personaggi come Pelagio, che finirono nelle maglie della rete di
sorveglianza antieretica stesa dal suo amico Agostino profondo
conoscitore dei mezzi e degli strumenti della propaganda gnostico -
cristiana avendo egli stesso aderito a tale fede in età
giovanile prima della conversione. La morte dell'imperatore Teodosio,
la divisione dell'impero tra i due figli, il giovanissimo Onorio ad
Occidente e Arcadio ad Oriente, segna l'inizio dell'ultimo atto
dell'Impero romano d'Occidente. Il generale Stilicone, ultimo
baluardo di Roma contro i barbari, viene ucciso come traditore per
aver, saggiamente, tentato un accordo con Alarico al fine di non
esser costretto ad una lotta impari su tutti i confini.
Nel 406 ondate di Barbari invadono, infatti, l'Impero: Alani,
Vandali e Burgundi. Nel 410, morto Stilicone, Alarico giunge a Roma
e la saccheggia, in quell'anno Paolino veniva chiamato a succedere
il vescovo Paolo a Nola e proprio in quell'anno Paolino viene fatto
prigioniero dai Goti e trasferito in terra d'Africa. La prigionia
dovette durare fin quando il successore di Alarico, Ataulfo, sposò
la sorella di Onorio, Galla Placida, amica di Paolino, che
evidentemente dovette intercedere in suo favore. Questi fatti
convulsi e confusi si unirono a violente dispute teologiche nate
nell'ambito della chiesa e, in tali dispute, Paolino fu
indirettamente coinvolto in quanto chiamato a dirimere questioni.
L'imperatore imperatore Onorio, conscio della fama e stima acquisita
dal Santo, lo chiamò a presiedere il sinodo del 419 a Spoleto. Con
la morte di Onorio, l'Impero crolla definitivamente sotto il regno
del giovanissimo ed inerme Valentiniano III e sotto la pressione dei
Vandali di Genserico. Nel 430 ad Ippona assediata dai Vandali muore
Agostino ed il 22 giugno seguente anno lo segue Paolino. Al suo
funerale vi fu una partecipazione straordinaria, come ricorda il
prete Urano, non solo di cristiani, ma anche di pagani e persino di
famiglie di ebrei che al tempo, come testimoniato da varie fonti,
popolavano la città di Nola. |