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Il mistero dei 3 giorni di Giona

Contraddizioni nella versione della Passione fornita dai Vangeli: una nuova ipotesi di soluzione

(versione riveduta ed ampliata al 15/08/2001)

La versione della Passione di Gesù. fornita dai canonici presenta spesso, notevoli e talvolta inconciliabili, divergenze.

In questo capitolo affronteremo quelle inerenti la collocazione temporale degli avvenimenti.

Cominciamo subito col dire che tutti e 4 i Vangeli, relativamente alla Passione, collocano i fatti indicandone il giorno della settimana nel quale si svolse e spesso anche, approssimativamente, l'ora.

E' proprio grazie alla comparazione temporale dei fatti ed alla inconsueta precisione nella esposizione, che é possibile far emergere le insanabili contraddizioni che andiamo ad analizzare.

Prima di procedere nella analisi cronologica delle versioni della Passione fornite dai 3 Vangeli, desideriamo ricordare che per interpetrare correttamente i richiami temporali presenti nei Vangeli é necessario tener presente che per gli ebrei il giorno si misura da tramonto a tramonto.

La versione di Matteo: il giorno della settimana in cui cadeva la Passione

Esaminiamo la versione fornita da Matteo partendo dal seguente brano

Matteo 26,1 Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso». ...

La Pasqua (Pesah) ebraica cade il 15 Nisan (che comincia il giorno 14 al tramonto secondo la misura ebraica) quindi siamo al 13 Nisan (due giorni prima) esattamente tra la sera del 12 Nisan ed il tramonto del 13 Nisan (misurazione ebraica).Gesù si sta preparando all'ultima Cena mentre i sacerdoti complottano per definire le modalità del suo arresto.

Matteo 26,17 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici...

Il primo giorno degli Azzimi cade al  il tramonto del 14 Nisan (Vigilia di Pasqua) .

"Mangiate azimi dal tramonto del quattordicesimo giorno, fino al tramonto del ventunesimo giorno dello stesso mese" Esodo 12,18

Al tramonto del 14 Nisan viene sacrificato l'Agnello pasquale e sulla base delle consuetudini imposte dalla Legge

"Questo mese sarà per voi il principio dei mesi (Nisan); sarà il primo mese dell'anno. Parlate a tutta l'Assemblea d'Israele dicendo: nel decimo giorno di questo mese ogni capo di casa si provveda un agnello: un agnello per casa. Ma se la famiglia non é sufficiente a consumare un agnello intero, lo prenda in comune con il suo vicino di casa più prossimo, secondo il numero delle persone, facendo il calcolo della quantità di agnello che ciascuna persona può mangiare.

Quel vostro agnello deve essere senza difetto, maschio di un anno: potete scegliere agnello o capretto. Lo custordirete fino al quattordicesimo giorno di questo mese (fino al tramonto del 14 Nisan) e tutta l'assemblea d'Israele, radunata, lo immolerà la sera( la sera del 14 che per gli ebrei é già parte del 15 Nisan).

Si prenda un po del suo sangue e si spanda sopra i due stipiti della porta nelle case in cui si deve mangiare. La carne si mangi in quella stessa notte (la notte del 15 Nisan che cadeva nel giorno solare precedente il 14 Nisan), abbrustolita al fuoco con pani azimi e lattughe selvatiche." Esodo 12 2 e seg.

Come recita il passo, l'agnello é accompagnato da pane azimo (non lievitato) in memoria della fuga degli Ebrei dall'egitto che non consenti loro di attendere la lievitazione del pane.

"Per sette giorni mangerete pane azimo, anzi fin dal primo giorno voi toglerete ogni pane azimo dalle vostre case" Esodo 12,15

Durante quella notte non é possibile abbandonare la propria casa fino alle luci dell'alba del giorno seguente: la Pasqua.

Il Levitico 25,5 e seg riprende il rito pasquale e lo amplia con alcune norme:

"Nel primo mese, il quattordicesimo giorno di questo mese, fra il declinar del sole (sera del 14 Nissan con misura ebraica) ed il suo tramonto (il tramonto del 14 Nisan misurato in maniera solare, in pratica l'inizio del 15 Nisan secondo il calendario ebraico) é la Pasqua del Signore. E il giorno quindici dello stesso mese (che parte con il tramonto del 14 Nisan misurato in modo solare) comincia la festa degli azimi in onore del Signore. Per sette giorni mangerete pane azimo. Il primo giorno sarà per voi sacra adunanza : in quel giorno non farete alcuna opera servile."

Il motivo era tratto dall'episodio biblico nel quale Mosè chiese agli Ebrei in terra d'Egitto, di segnare le loro case con il sangue dell'agnello immolato per segnalare all'Angelo Vendicatore che in quella casa dimoravano Ebrei e quindi proteggerla dalla sua ira. Il valore di legge perpetua viene fornito, invece, dal passo successivo (Esodo 12,24).

I Vangeli ci consentono di dedumere il giorno della settimana nel quale cadeva la Pasqua grazie alla segnalazione nei seguenti brani:

Il giorno seguente, che era quello successivo a Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo... Matteo 27,62

Il termine Parasceve é tradizionalmente associato al Venerdì ritenendo che provenga dalla trasposizione in greco del termine ebraico che significa preparazione, e quindi preparazione al sabato, che era giorno di assoluto riposo. Questa interpretazione é avallata da Marco che, nel brano relativo alla sepoltura di Gesù dopo la sua morte, recita:

Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Marco 15,42

In pratica la Passione di Gesù, che coincideva con la Pasqua (15 Nissan) cadeva, in quell'anno, Venerdì.

Tutto questo significa che il 14 Nissan era un Giovedì.

Rappresentiamo con un diagramma quanto si deduce dalle scritture indicando il giorno della settimana che si evince dai Vangeli:

   

Erev Pesah (Vigilia di Pasqua)

Pasqua

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

12 Nisan

13 Nisan

14 Nisan

15 Nisan

  0:00 18:00 0:00 18:00 0:00 18:00

Cena Pasquale

0:00

11 Nisan solare

12 Nisan solare

13 Nisan solare

14 Nisan solare

15 Nisan solare

Le anomalie della Passione

La sera di Pasqua non si potevano abandonare le abitazioni

Come s'è detto, la Legge prevedeva l'ipossibilità di lasciare le abitazioni segnate con il sangue dell'agnello sacrificale durante la notte tra il 14 ed il 15 (misura solare), eppure....

Matteo 26,30 E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [31]Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti:

E' la sera del 14 Nisan solare (Vigilia di Pasqua), ma gli apostoli escono dalla casa in cui avevano cenato al seguito di Gesù.

La cosa non ci meraviglia più di tanto, poiché Gesù, quale Agnello Sacrificale, aveva "segnato" i suoi discepoli facendo loro bere simbolicamente il suo sangue (il vino), in pratica essi stessi erano divenuti come le case segnate dagli ebrei. Quello che lascia perplessi é invece la decisione dell'arresto.

Quella decisione oltre che in contrasto con la norma inerente la  Pasqua é in contrasto anche con la norma che impediva l'arresto durante la notte, ma andiamo avanti.

Matteo 26,47 Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. ...

Chi erano costoro? Gli ebrei, non avrebbero trasgredito una norma così chiara rischiando la maledizione di Dio: ma su questo punto torneremo tra breve. Proseguiamo con la nostra analisi dello svolgimento temporale dei fatti.

Matteo 27,1 Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.

E' il mattino del 15 Nisan, si noti che gli anziani e i sacerdoti attendono il mattino per la consegna del prigioniero, siamo in piena Pasqua e infatti lo stesso Matteo ce lo segnala nel seguente brano ...

Matteo 27,15 Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta.

... e ci segnala anche l'ora della morte di Gesù .

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

Sono le 3 del 15 Nisan tra il "declinar del sole ed il suo tramonto" come ricorda il levitico, e quindi in piena Pasqua..

Quella stessa sera fu deposto nella tomba di Giuseppe di Arimatea, il corpo di Gesù:

Matteo 27, 57 Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.

Se ecludiamo l'anomalia dell'arresto in una notte in cui non solo era viatato l'atto, ma era addirittura viatato uscire di casa, sembrerebbe tutto chiaro.

Invece vi sono altre evidenti anomalie.

Un'arresto contario al piano dei sacerdoti

Prima dell'arresto Matteo ci segnala un interessante episodio:

Matteo 26,3 Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo».

Se l'interpretazione di Matteo, che abbiamo fornito nel precedente capitolo, é corretta (l'episodio viene riportato anche da Marco) il giorno scelto per l'arresto sarebbe in palese contraddizione con quanto i sacerdoti avevano deciso di fare, poichè esso avvenne durante la Pasqua la notte del 15 Nisan (che cadeva durante la notte del 14 Nissan secondo la misura solare) e si consumò quindi in piena Pasqua ebraica, insieme alla esecuzione che sarebbe avvenuta nel pomeriggio del 15 Nissan, ancora in piena Pasqua.

Anche questo episodio solleva seri dubbi sulla correttezza della interpretazione tradizionale che abbiamo fornito nel precedente paragrafo.

Esiste, però, un'altra evidente contraddizione in Matteo

Le contraddizioni con la profezia della passione fatta da Gesù

Gesù aveva previsto le modalità della sua morte e resurrezione, infatti in Matteo si legge:

Matteo 12, 38 Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!

Se supponiamo che Gesù sia spirato durante il pomeriggio di Venerdì non si spiegherebbero i 3 Giorni e le 3 notti "nel ventre della terra": in questo caso le notti sarebbero solo 2 (quelle del venerdì e del sabato) e i "giorni" si ridurrebbero ad uno solo, quello del sabato (essendo Gesù morto nel pomeriggio).

Del resto quella previsione é richiamata proprio nel brano che stiamo analizzando, e viene messa in bocca ai sacerdoti.

Matteo 27, 63 Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò.

Marco e Luca dovettero rendersi conto della contraddizione esplicita che quel brano generava, e probabilmente fu questo il principale motivo per il quale fu escluso.

L'Agnello - Cristo non viene immolato la Vigilia di Pasqua ma durante la Pasqua

Una contraddizione con valore, invece, simbolico la si trova nella collocazione della Passione il giorno di Pasqua e non durante la Vigilia della Pasqua.

Se, si vuole attribuire al Cristo la funzione di Agnello Sacrificale, che sembra in linea con la narrazione di Matteo, non si riesce a spiegare perchè il suo sacrificio avviene di Pasqua e non durante la Vigilia.

L'ora della morte colloca la Passione nel pomeriggio, come sarebbe corretto per il sacrificio (prima del tramonto) ma nel giorno sabagliato: il 15 Nisan (Pasqua) anzicchè il 14 Nisan (Vigilia di Pasqua, nel cui tramonto si immolava l'agnello).

Questa contradizione si aggiunge a quelle fino ad ora segnalate e rende ancor più problematica la interpretazione tradizionale.

L'episodio dei Farisei da Pilato: una contorta costruzione del testo e della narrazione

Il giorno seguente, che era quello successivo a Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo...

In pratica Matteo, secondo la versione greca, avrebbe scritto che il giorno della morte di Gesù era Parasceve non utilizzando quel termine nel brano dedicato alla morte, ma in quello del giorno successivo.

Questo appare alquanto strano anche alla luce del fatto che il giorno della morte era Pasqua e non si capisce perchè Matteo non ne parli in tquesti termini.

In pratica nella ricostruzione tradizionale, Matteo parla del sabato e dell'episodio del colloquio tra i sacerdoti e Pilato

1) Non dicendo che il giorno prima era Pasqua

2) Indicando il giorno precedente come Parasceve

3) Non utilizzando il termine Parasceve durante la narrazione degli eventi della passione e morte di Gesù ma in quelli del giorno dopo

4) Non dicendo che il giorno dopo era sabato, ma aspettando di narrare l'episodio della resurrezione (la domenica) per ricordare che il giorno precedente era sabato.

Matteo 28,1 Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.

Con tutta franchezza ci pare una costruzione eccessivamente contorta anche ammettendo che chi scrive ha cercato di adattare alla meglio la versione ebraica in greco.

I Farisei fanno sigillare la tomba in un giorno di assoluto riposo: il sabato

Inutile poi aggiungere che, secondo la ricostruzione tradizionale del testo di Matteo i Farisei e i sacerdoti violarono il riposo del sabato, non solo recandosi da Pilato, ma anche seguendo ed eseguendo le operazioni di sigillatura della porta della tomba di Gesù

A questa osservazione va aggiunto il fatto che Matteo non si accorge che quel che dice é in contraddizione la previsione dei tre giorni, peraltro citata nello stesso brano quale motivazione scatenante l'azione dei farisei.

A nostro avviso ci sembra una esposizione contorta e controproducente, oltre che contraddittoria che può essersi generata unicamente attraverso una errata traduzione dall'ebraico in greco.

M vediamo come la interpretazione da noi proposta risolve il problema.

Utilizzando la forma:

Il giorno seguente, che era Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo...

La Passione alla luce del calendario ebraico desunto da 4Q321

Secondo lo schema del calendario ebraico desumibile da 4Q321 la vigilia di Pasqua poteva cadere solo nel seguenti giorni della settimana:

Per il primo e quarto anno dello schema: la Vigilia  di Pasqua ebraica (che secondo il calendario ebraico si festegiga  il 14 Nisan) cade  di Mercoledì nel giorno 15mo giorno del primo mese.La vigilia della Pasqua Essena, in quell'anno, cade si Martedì nel 14mo giorno del primo mese esseno.

Per il secondo ed il quinto anno dello schema:la Pasuqa secondo il calendario ebraico cadee due volte nello stesso anno solare, di Domenica nel giorno 5 del primo mese esseno e di Giovedì nel giorno 26 del dodicesimo mese esseno.

La situazione del primo anno e quarto anno appare estremamente interessante, in relazione ad eventuali ipotesi sulla provenienza Essena del Cristo, per la differenza di un solo giorno tra le festività secondo i due calendari; quanto accade, invece, nel secondo anno e quarto anno nel dodicesimo mese é compatibile con la interpretazione tradizionale che colloca la Passione il Venerdì durante la Pasqua e quindi la Vigilia di Pasqua il Giovedì, cosa, appunto, possibile nel dodicedimo mese di tali anni dello schema.

Di seguito riportiamo le date possibili per la Erev Pesah (14Nisan) negli anni da 26 al 33 d.c. (presenza contemporanea di Caifa e Pilato a Gerusalemme).

A titolo informativo mostriamo la previsione effettuata prolungando a ritroso l'attuale calendario ebraico. Il procedimento é, ovviamente, scorretto in considerazione del fatto che l'adozione di tale calendario é avvenuta di certo dopo il terzo secolo e del fatto che, mentre il calendario ebraico in uso al tempo di Gesù che si desume da 4Q321 utilizzava 12 mesi  di 29 e 30 giorni finocon anni sempre di 354 giorni complessivi, l'attuale calendario ha una lunghezza di alcuni mesi variabile, lo stesso dicasi per la lunghezza degli anni.

La secodna colonna segnala un possibile allineamento dei sei anni del ciclo esseno con il periodo della morte di Gesù.

L'ultima segnala la previsioen astronomica del plenilunio.

Vigilia di Pasqua desunta  adottando l'attuale calendario

Osservazione della luna secondo 4Q321

Luna Piena

Mercoledì 20 Marzo 26 (3786 ebr.)

giorno 27 mese 1 anno 3/6
Lunedì

22 Marzo 26 d.c. ore 0:03 Venerdì

Lunedì 7 Aprile 27 (3787 ebr.)

giorno 17 mese 1 anno 4/6
Venerdì

9 Aprile 27 d.c. ore 19:00 Mercoledì

Martedì 27 Aprile 28 (3788 ebr.)

giorno 7 mese 1 anno 5/6
Martedì

27 Aprile 28 d.c. ore 15:13 Martedì

Sabato 14 Aprile 29 (3789 ebr.)

giorno 27 mese 1 anno 6/6
Lunedì

17 Aprile 29 d.c. ore 5:19 Domenica

Lunedì 3 Aprile 30 (3790 ebr.)

giorno 17 mese 1 anno 1/6
Venerdì

6 Aprile 30 d.c. ore 22:16 Giovedì

Martedì 24 Aprile 31 (3791 ebr.)

giorno 7 mese 1 anno 2/6
Martedì

25 Aprile 31 d.c. ore 22:33 Mercoledì

Sabato 12 Aprile 32 (3792 ebr.)

giorno 27 mese 1 anno 3/6
Lunedì

14 Aprile 32 d.c. ore 11:05 Lunedì

Mercoledì 31 Marzo 33  (3793 ebr.)

giorno 17 mese 1 anno 4/6
Venerdì

3 Aprile 33 d.c. ore 17:24 Venerdì

Si noti come la previsione essena tenda ad allontanarsi da quella effettiva comunque ci si sforzi di allinearla.

Ciò é dovuto al fatto che essendo l'anno esseno fatto di 364 giorni e non di 365,25245, lunghezza astronomica dell'anno reale, si persono 1,2525 giorni ogni anno per un totale di 7,505 giorni ogni ciclo.

Questo shift rende vani i tentativi di allineamento non conoscendo il metodo di correzione adottato a Qumran (vedi ipotesi di correzioen sul sito).

A titolo di completezza riportiamo di seguito anche le previsioni indicate dagli studi tradizionali (Sanders,Ricciotti, ecc...):

Cronologia tradizionale
Venerdì 7/04/30
Venerdì 3/04/33

la immediata constatazione che rende inattandibili queste previsioni é basata sul fatto che esse fanno coincidere l'inizio del mese di Nisan con una luna nuova astronomica e quindi fanno cadere il 14 Nissan in coincidenza con un plenilunio astronomico.

Questa ipotesi é errata in quanto non tiene conto della distanza media di 2,5 giorni del giorno centrale di ciascun mese (14-15) dal plenilunio, che si evince dalle osservazioni astronomiche della luna nuova riportate in 4Q321.

Prima di individuare una soluzione alle contraddizioni che abbiamo segnalato in precedenza, è doveroso analizzare anche una versione diversa della Passione, quella gi Giovanni, alla luce di quento é emerso fino ad ora.

La versione di Giovanni

Il Vangelo di Giovanni, a differenza dei tre precedenti, propone una versione cronologica diversa della Passione.

Giovanni esclude che la cena sia avvenuta il giorno di Pasqua ,

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Giovanni 13,1

mentre colloca, in maniera inequivocabile, la morte di Gesù il Venerdì e la Pasqua il sabato

Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Giovanni 19,31

Questa versione é impossibile secondo il calendario desunto da 4Q321, poichè collocherebbe la Pasqua il sabato e la vigilia (14Nisan) il Venerdì, ma 4Q321ci consente di desumere che il 14 Nisan non cadeva mai di Venerdì (Domenica, Mercoledì e Giovedì), probabilmente proprio per impedire che la festività pasquale cadesse di sabato.

Una delle ipotesi di soluzione proposte in passato: il calendario di Qumran

Tra le ipotesi avanzate per risolvere il problema desideriamo citarne, in particolare, una basata sull'uso del calendario di Qumran.

L'ipotesi avanzata da A.Jaubert (La date de la dernière Cène - Revue de l'histoire des religions,1954 pp 140-176) é basata sulla osservazione che il Calendario solare (di 364 giorni) in uso a Qumran, a differenza di quello lunare in uso a Gerusalemme, collocava le feste principali ebraiche sempre lo stesso giorno della settimana..

Nel caso della festività pasquale, essa cadeva ogni anno di Mercoledì nel primo e quarto anno del ciclo.

Secondo la studiosa Matteo, Marco e Luca farebbero riferimento a questo calendario per collocare la cena.

Il pratica la studiosa afferma che la cena avvenne il 14 Nissan secondo il calendario Qumramiano e quindi di Martedì, i due processi (di fronte a Caifa e a Pilato) si svolsero di Mercoledì e Giovedì e la morte avvenne il Venerdì (14 Nisan del calendario ebraico.

Questa ipotesi é corretta per la parte inerente la Pasqua essena, ma non lo é di certo per la parte relativa alla Pasqua ebraica.

Come mostra 4Q321, l'unico anno nel quale era possibile una vicinanza tra le due festività pasquali (essena ed ebraica) era il primo e quarto dello schema calendariale di 4Q321, ma in questi anni la pasqua ebraica cadeva di mercoledì e non di venerdì.

La soluzione proposta

Riprendiamo questa interessante ipotesi corretta alla luce delle osservazioni fatte sul calendario Esseno e sopratutto alla luce del calendarioebraico ricostruito a partire da 4Q321.

A nostro avviso il problema delle differenti versioni sorto con Matteo ed stato generato proprio dalla interpretazione del brano citato all'inizio di questo paragrafo Matteo 27, 62, quello in cui i Farisei si recano, dopo la Parasceve (di sabato) da Pilato.

Abbiamo già mostrato come Marco e Luca, accortisi della discordanza tra quanto affermato e la previsione dei 3 Giorni, glissano sull'episodio, pur mantenendo la versione di Matteo.

L'autore del Vangelo di Giovanni, che scrive probabilmente dopo i 3 Vangeli, é al corrente della Versione di Matteo, ma insieme al problema sollevato dal brano in esame, si é posto, probabilmente, anche quello della corretta collocazione del giorno di Pasqua. Non é escluso che, sottoponendo ad analisi quella versione, ne abbia constatato l'impossibilità secondo il calendario ebraico ed abbia adottato una soluzione definitiva al problema escludendo che il giorno dell'ultima cena cadesse nella Vigilia della Pasqua.

Resta, però, il fatto che l'autore propone una tesi inconciliabile con il calendario ebraico che si desume da 4Q321 e questa osservazione, affiancata alla estrema vicinanza di Giovanni al linguaggio ed alla cultura Essena, lascia davvero perplessi, e pone seri dubbi rispetto alla collocazione della sua stesura poco dopo il primo secolo.

Ma andiamo ad analizzare quale potrebbe essere l'iter della Passione basandoci sul calendario Esseno ed ebraico desunti da 4Q321.

Partiamo dalla profezia dei tre giorni.

Se volessimo rispettare l'orario della morte del Cristo (intorno alle 3 del pomeriggio) e la profezia dei tre giorni e delle tre notti, lo schema che ne verrebbe fuori é quello di seguito illustrato:

Vigilia di Pasqua Essena

Vigilia di Pasqua Ebraica

Pasqua Essena

Parasceve

Pasqua Ebraica

"Il giorno dopo Parasceve"

     

Martedì solare

Mercoledì solare

Giovedì solare

Venerdì solare

Sabato solare

Domenica solare

14 mese 1 esseno

15 mese 1 esseno

16 mese 1 esseno

17 mese 1 esseno

18 mese 1 esseno

18 mese 1 esseno

13 Nisan

14 Nisan

15 Nisan

16 Nisan

17 Nisan

18 Nisan

19 Nisan

18:00

Ultima cena

0:00

Arresto di Gesù

15:00PM
Morte di Gesù e sepoltura, inizio della Pasqua

18:00

Prima notte

0:00
Divieto di uscire di casa
Mattino
I Farisei si recano da Pilato

18:00

Primo giorno

0:00

Seconda notte

18:00

Secondo giorno

0:00

Terza notte

18:00

Terzio giorno

0:00AM 18:00 (del Sabato) 0:00

Andiamo ad esporre la ricostruzione secondo questa ipotesi.

Secondo il calendario esseno il Martedì del giorno 14 del primo mese esseno, al tramonto (dopo le 18:00) cade la Vigilia di Pasqua: i discepoli si riuniscono per l'ultima volta e celebrano la Pasqua immolando l'agnello.

Tutto ciò avviene nella al tramonto del 13 Nisan ed nella notte del 14 Nisan, secondo il calendario ebraico quindi i sacerdoti, che desideravano evitare che l'arresto avvenisse durante la festività hanno potuto inviare nella notte, inviare le guardie guidate da Giuda, senza violare la festività che non era ancora iniziata:

Essi, mettono in pratica il loro piano nella notte del 14 Nisan nel rispetto delle leggi ebraiche (il vincolo partiva dopo il tramonto del 14 e quindi all'inizio del 15 Nisan: Pasqua) e secondo i piani che avevano disegnato nei giorni precedenti.

Cristo viene processato ed immolato prima del tramonto del 14 Nisan e quindi prima che cominciasse la Pasqua ebraica (ma in piena pasqua essena): egli é immolato alla stregua dell'agnello che andava sacrificato prima del tramonto. Questo spiega il perchè vi fosse tanta fretta nel seppelire Cristo prima del tramonto tanto da usare la tomba offerta da Giuseppe di Arimatea.

I Farisei non si recarono da Pilato immediatamente dopo la sepoltura di Cristo, poichè era ormai troppo tardi e si avvicinava il tramonto della Vigilia di Pasqua durante la quale non si sarebbero potute abbandonare le dimore. Essi attesero il giorno dopo (il Giovedì) e, una volta nota la tomba, la fecero sigillare nel rispetto delle Leggi ebraiche e la fecero sorvegliare dalle guardie .

La profezia dei tre giorni e delle tre notti che Gesù avrebbe dovuto passare nel ventre delle terra é pienamente rispettata:

3 notti (quelle del Mercoledì, dopo la sepoltura, del Giovedi e del Venerdì)

3 giorni (quelle del Giovedì, del Venerdì e del Sabato)

In pratica Gesù sarebbe risorto dopo il tramonto del sabato e quindi in piena Domenica secondo la misura del tempo ebraica, ma si ci sarebbe resi conto di ciò solo alle prime luci dell'alba é unicamente perchè Maria si recò al sepolcro solo alle prime luci dell'alba essendo inopportuna una visita notturna durante il sabato, pur consentita dalla Legge essendo quella notte parte integrante della Domenica.

Matteo 28,1 Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.

Resta da capire qual'è l'etimologia del termine Parasceve.

Etimologia del termine Parasceve

La tesi che avanziamo sulla etimologia del termine Parasceve é strettamente legata al problema della stesura dei Vangeli.

Dalle analisi fatte nelle pagine del sito, a differenza della magior parte degli studi esegetici moderni, riteniamo che la versione fornita dalla patristica inerente l'esistenza di un proto-Matteo ebraico sostanzialmente identico al Matteo greco in nostro possesso sia veritiera.

Questo testo, secondo la patristica, costituisce il più antico dei Vangeli e a nostro avviso é quello da cui l'autore del Vangelo di Marco trasse la sua "versione opportunamente ridotta" (in linea con l'insegnamento paolino).

Se questo si dimostrasse vero, la presenza del termine Parasceve(Paraskeuè) in Matteo e Marco potrebbe essere dovuta alla presenza di un termine simile per assonanza nella versione ebraica (vedi tesi inerente la priorità di Matteo su Marco)

Esistono due parole che sono ottime candidati per il supposto termine ebraico utilizzato in Matteo che confermano in pieno la tesi cronologica che abbiamo esposto:

Parash  (Parush)= separare il termine é, ad esempio, la radice della parola Fariseo cioè separato

Shev'ua (Sheb'uè)= il numero sette parola che é radice anche dei termini ebraici sabato (Shabbat) e settimana (shavu'a)

Parash sheva tradotto rispettando quasi letteralmente la sonorità della parola con l'equivalente greco Parasceve (che, però, ha significato completamente diverso) doveva essere il termine usato nel Matteo ebraico con il significato di metà settimana e quindi Mercoledì secondo la numerazione dei giorni della settimana ebraica:

1 2 3 4 5 6 7
DOMENICA LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' SABATO

Un'altra interessante assonanza tra il termine parasceve e un equivalente coppia di termini ebraici la troviamo associando ancora una volta il termine Parash al termine KWN.

KWN si pronuncia oggi  koon, ma vista la inseistenza delle vocali nell'alfabeto ebraico e visto che un termine simile come KW (finestra) si pronuncia Kav non é da escludere che anticamente KWN fosse pronunciato keven.

Quindi

Parash = sepatato

Keven (KWN) = preparazione (Vigilia)

e quindi PARASH - KEWEN (Paraskeuè sostituito per assonanza) fosse il termine utilizzato nel Matteo ebraico.

Questa etimologia, se da un lato ci fa perdere il concetto di associazione al giorno della settimana (Mercoledì) dall'altro ci restituisce la diversità tra la Pasqua farisaica da quella essena.

Infatti il termine parash é radice del termine Farisei, e quindi Parash Keven era la Preparazione (Vigilia) dei Separati (Farisei).

In questo caso l'errore di traduzione di Marco sarebbe ancor più giustificabile e tra l'altro apparirebbe non più come un errore ma come una volontaria omissione e camuffamento.

Infatti tra le omissioni di Marco c'è sicuramente quella della polemica antifarisaica di Matteo, in questa ottica  la sostituzione del termine parash keven (Preparazione dei farisei) con l'innocuo Parashkeuè ebraico (semplicemente prerapazione), risulta ancor più credibile.

In entrambe i casi possiamo far un ragionamento simile:

L'autore del Vangelo doveva pur trovare una denominazione per la vigilia della Pasqua farisaica che in quell'anno cadeva di mercoledì, una denominazione che gli consentisse di distinguerla da quella "vera": la Pasqua essena seguita da Gesù e dalla comunità cristiana, che invece cadeva di Martedì.

Egli, probabilmente, adotto questa identificazione ("metà della settimana") richiamando, la profezia dei 70 giorni Daniele già citata nella profezia della passione pronunciata da Gesù nel punto in cui é scritto: "nel mezzo della settimana sarà tolto di vita un Unto (Messia o Cristo) che nessuno difenderà".

E' ipotizazbile che il termine fosse d'uso comune nella comunità essena (ci ripromettiamo di effettuare una più approfondita verifica sui testi qumramiani), ma non era noto a Marco che lo ritenne,  un neologismo dal greco Parasceve generando l'equivoco cronologico che abbiamo esposto.

Un ragionamento simile vale anche per la seconda etimologia proposta.

L'intenzione di Matteo era quella di sottolineare il fatto che Gesù era stato immolato la Vigila di Pasqua come agnello: ma si tratta delle vigila della Pasqua ebraica e non di quella essena.

La funzione di sacrificio esecratorio compiuto durante la falsa Pasqua farisaica si unisce alla maledizione che i farisei pronunciano su se stessi all'atto della richiesta di condanna per Gesù ("il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli"), maledizione che, ovviamente, non riguardava gli esseni.

Seguendo questa interpretazione in Matteo, é  proprio rispettando la Legge "mal interpetrata"  che i Farisei uccidono il Cristo il giorno della "loro Vigilia", maledicendo il loro modo di "interpetrare la Legge", e credendo d'averla adempiuta perfettamente.

A completare il quadro della maledizione c'è il fatto che si trattava di un sacrificio umano ed inoltre il luogo scelto per il sacrificio lo qualificava come un atto esecratorio compito per propiziarsi le false divinità secondo quanto indicato dal Levitico