San  SPIRIDIONE          

                                                             Compatrono di      FRASSINELLO  MONFERRATO   (Alessandria)

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Storia Frassinello Festa Votiva

 

By Federico Cappello

 

 

 

 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

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Comune : Frassinello Monferrato   ( di Mario Cravino)
Provincia : Alessandria.
Area storica : Basso Monferrato.
Abitanti: 614 (censimento 1991); 604 (dati comunali 1999).Estensione: 852 ha (ISTAT); 837 ha (SITA).
Confini : a nord Cella Monte e Rosignano Monferrato, a est Camagna, a sud Vignale Monferrato, a ovest Olivola e Ottiglio.
Frazioni : all’infuori di un singolo nucleo insediativo, la popolazione è distribuita per il 17 per cento in «case sparse» tra cui Ca
stel Lignano, secondo i dati ISTAT.
Toponimo storico
: «Fraxinellum», «Fraxinetellum» (Casalis 1840, p. 876); «Fraxonellus» (attestato nel 1116); «Frasinellus» (documentato nel 1262 e in seguito molto frequente, sebbene con alcune varianti); «Fraxinel»(anno 1300); «Fraxinello» (nel 1348) (Gasca Queirazza 1997, p. 286); Frassinello di Olivola (Olivieri 1965, p. 165; Sergi 1986, p. 466);Frassinello Monferrato dal 1863 (Ministero 1889, p. 4); Frassinello-Olivola (Istituto Centrale1930, p. 4)
Diocesi : Vercelli fino alla costituzione della diocesi di Casale nel 1474, quando venne inclusa nella nuova circoscrizione.
Pieve
: San Vittore di Rosignano (ARMO, XVIII, p. 36; XXXIV, p. 110; CIX, p. 235;Cognasso 1929, p. 224). Nel vasto te
rritorio della pieve sono tuttora numerosi i toponimi che rimandano ad antichi «fundi» romani, tra i quali Lignano («Legnanum», attestato per la prima volta nel 1298, «Lenius») (Settia, 1970, p.30).
Altre presenze ecclesiastiche : nell’estimo redatto nel 1299 è riportata una «ecclesia de faxinel» (per «fraxinel» o «fraxinello» con
quota d’estimo di 6 lire astensi e mezza [ARMO,XVIII, p. 36]). Le «rationes decimarum» del secolo XIV elencano due chiese di Frassinello:
Santa Maria della Sala e San Giorgio (ARMO, XXXIV, p. 110; Cognasso 1929, p. 224), la prima, tuttavia, con un estimo ormai ridottissimo rispetto a quello delle precedenti «rationes» della diocesi di Vercelli del secolo XIII (Bo 1980, pp. 22, 25 e 106). Nel XVIII secolo è ricordata come parrocchiale de l luogo, di giuspatronato della comunità e con un reddito annuo di circa 250 lire, mentre San Giorgio risulta in rovina dallo scorcio del secolo XVI.

Numerose sono le associazioni devozionali presenti nella prima età moderna: le compagnie della Beata Vergine delle Grazie, del Santissimo Sacramento, del Suffragio, oltre alle confraternite degli Angeli e di Sant’Anna, quest’ultima appartenente ai disciplinati. Almeno dai primi anni del Seicento, la confraternita degli Angeli dispone di un reddito insolitamente elevato (alla metà del secolo XVIII pari a 400 lire di Piemonte l’anno), che impiega nella celebrazione di messe e in provvista di cera e olio per la parrocchiale (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, mazzo 32, Monferrato, Province di Casale ed Acqui : memorie e stati concernenti la collettazione de’ beni ecclesiastici e luoghi pii [1728-1729], pp. 6-7; m. 37, Relazione generale dell’operato dal Commendatore Petitti in dipendenza del Regio Editto delli 24 giugno 1728 concernente li beni posseduti dalli ecclesiastici e luoghi pii nel Ducato di Monferrato [1729], c. 27 v; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale , Mazzo 6,

Relazione della Provincia di Casale , tabb. 1-2 e testo corrispondente). Nel castello di Frassinello i Nemours promuovono, su
llo scorcio del seco lo XVII, una cappella gentilizia con beneficio (Sergi 1986, pp. 471-72). A Lignano una chiesa intitolata
a San Pietro («ecclesia Sancti Petri de Legnano») figura nell’estimo della fine del XIII secolo e nei registri delle decime del secolo successivo (ma non nell’elenco dei benefici diocesani compilato nel 1440) (ARMO, XVIII e XXXIV,  Bo 1980, p.107; Cognasso1929, p. 224).
 
    La chiesa viene spostata, “traslata”, dai consignori di Lignano nel 1624 (Sergi 1986, p. 517); una cappellania del castello di Lignano appare fondata e dotata nel 1680. Quattro cappelle campestri sono presenti sotto i titoli dei Santi Giuseppe, Martino, Bernardo e di Nostra Signora delle Grazie (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, mazzo 32,
Monferrato, Province di Casale ed Acqui : memorie e stati concernenti la collettazione de’beni ecclesiastici e luoghi pii
[1728-1729], pp. 6-7; m. 37, Relazione generale dell’operato dal Commendatore Petitti in dipendenza del Regio Editto delli 24 giugno 1728 concernente li beni posseduti dalli ecclesiastici e luoghi pii nel Ducato di Monferrato
[1729], c. 27v ; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale , mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale , tabb. 1-2 e testo corrispondente; Casalis 1840, p. 876).
Assetto insediativo: Frassinello Monferrato comprende oggi anche il luogo di Castel Lignano, le cui vicende storiche di giurisdizione
“interstiziale” sottolineano il legame tra le strategie dei signori locali e il territorio.
Comunità, origine, funzionamento: nel 1479, il marchese di Monferrato Guglielmo VIII Paleologo, sanzionando apparentemente una situ azione di fatto, in cambio dell’esazione di una «multa» di 150 ducati, concedeva alle comunità di Frassinello e di Olivola la facoltà di eleggere un giusdicente «in pieno e genera le consiglio». Nel 1496 troviamo i «sindaci» di Frassinello prestare, a nome della loro comunità, il giuramento di fedeltà dovuto ai tutori del marchese Guglielmo IX. Qualche anno dopo, negli anni 1501 e 1502, la comunità appare impegnata a difendere i suoi diritti di privativa su forni e mulini contro la concorrenza esercitata dai fratelli Giacomo e Galvano Nemorsi (i futuri Nemours), consignori del luogo.
Nella controversia s’inserì l’intervento del ma rchese Guglielmo IX e infine si raggiunse un compromesso che apparentemente tutelava però le prerogative comunali. Nel 1507, una sentenza emessa dal segretario marchionale Giacomo Pastrone registrava infine in termini più generali l’ambito di autonomia giurisdizionale della comunità in rapporto al feudo. Alla prima veniva in tal modo riconosciuta la facoltà di eleggere autonomamente ogni anno i propri consiglieri e di riunirli libera mente al di fuori del castello, oltre che di nominare propri ufficiali, in particolare commissari di sanità in caso di peste (AC Frassinello, Pergamene, nn. 1-5; Giorcelli 1904-1905, p. 106).
La scarna storiografia esistente suggerisce, nel lungo periodo, un elevato grado di collaborazione, o cooptazione, tra i signori locali e una rosa visibile, forse ampia, di notabili locali detentori di cariche comunitative e promotori di una vivace vita cerimoniale e religio
sa (Saletta 1711; Vitullo 1937).
Dipendenza nel Medioevo: è possibile che, nel quadro della distrettuazione carolingia, Frassinello e buona parte delle località comprese nell’odierno Basso Monferrato facessero parte della «iudiciaria torrensis» un distretto minore di cui si hanno indizi in carte risalenti alla seconda metà del secolo IX e ai primi anni del secolo successivo e che avrebbe potuto estendersi, a nord del comitato di Asti, tra le propaggini orientali della collina torinese e la confluenza del Po e del Tanaro. Quest’area risulta comunque avere perso un’autonoma caratterizzazione pubblicistica già intorno alla metà del X secolo, quando fu probabilmente smembrata a favore dei comitati cittadini limitrofi di Torino, Asti e Vercelli, per divenire infine, nel secolo successivo, oggetto delle contrastanti ambizioni
territoriali degli Aleramici e dei vescovi di Asti e di Vercelli (Settia 1983, pp. 11-53). La dipendenza dai marchesi del
Monferrato si stabilizza a partire dal secolo XIII.
Feudo: Signori di Celle, Cuccaro, Frassinello e Fubine (Cane, Marescalco, Pocaparte, de Monteoriolo, Manasco, Scuca, Clerico, Guglielmengi, Guardengi, Rossi) dal secolo XII Signori di Frassinello (poi Nemours) dal 1381; Signori di Lignano dal secolo XIV; Cane 1415 ;
415; Nemours 1419; Paravanza 1600; Roero 1609; Cotti 1610; Grisella 1635; Turco 1652.
Mutamenti di distrettuazione : appartenne al marchesato, poi ducato, del Monferrato, quando, sebbene con nozione priva di un preciso contenuto amministrativo era classificata fra le terre dello stato «al di qua del Tanaro» o «Monferrato fra Po e Tanaro». In questo quadro fu retto dal consortile dei signori di Celle; poi signori di Frassinello e signori di Lignano. Dopo l’annessione del ducato del Monferrato agli stati sabaudi nel 1708 entrò a far parte della provincia di Casale. Tale assetto fu confermato dalla definitiva sistemazione delle province piemontesi attuata nel 1749 e si mantenne perciò fino alla caduta dell’antico regime in
Piemonte (1798) (Sturani 1995). Entro la maglia amministrativa francese, Frassinello seguì le sorti dell’intero territorio della
vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di estensione variabile aven
te per capoluogo Alessandria. Si trattò dapprima del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di
occupazione (1799), e, dopo il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo, circondario (arrondissement) di Casale. Non toccato dal successivo rimaneggiamento del 1805, l’inquadramento
amministrativo del Casalese e quindi di Frassinello non mutò fino alla Restaurazione (Sturani 2001; ANP, F2 I 863 [Montenotte]). Dopo la parentesi napoleonica, Frassinello rientrò a far parte della ricostituita provincia di Casale, inclusa nel 1818 nella divisione di Alessandria e dopo ulteriori instabili riorganizzazioni a livello sovraprovinciale durante la prima metà del secolo, ridotta a circondario
della provincia di Alessandria nel 1859 (Sturani 1995).
Mutamenti territoriali : nel secolo XI è ipotizzabile, e forse attestata, l’esistenza di un nucleo fortificato collegato con un’azienda agraria: una curtis incastellata, che abbina funzioni militari con quella di centro amministrativo di una curtis soggetta alla sua protezione. È ipotizzabile che il nucleo fortificato si presentasse come villaggio fortificato e non come residenza signorile munita, sebbene occupasse probabilmente un sito corrispondente all’attuale castello (Sergi 1986, p. 466; Settia 1984, pp. 467-85). L’accentramento entro un insediamento unico e nucleato sembra risalire al secolo XIV, quando gli abitanti di Santa Maria si trasferiscono vicino al fortilizio di Frassinello nel nuovo centro, ai piedi del castello, che assume la fisionomia di borgo protetto
da una cinta muraria. Dopo una sostanziale staticità dell’assetto territoriale tra il tardo medioevo e l’età moderna, i confini amministrativi comunali in età contemporanea sono il frutto dell’assegnazione a Frassinello Monferrato del luogo di Lignano, nonostante i pareri degli amministratori sabaudi settecenteschi in favore di un’assegnazione di questo «tenimento separato»
alla comunità di Camagna (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 21, Perequazione generale del Piemonte , fasc. 17,
Tabella de’cantoni, borgate e tenimenti separati ed indipendenti per la rispettiva aggregazione alle città e comunità vicine, riguardo à quali non avvi contradizione né ostacolo , s.d.). In epoca contemporanea, il comune di Olivola viene soppresso e aggregato al comune di Frassinello, che assume la denominazione di Frassinello-Olivola, dal 1928 al 1947 (Istituto Centrale 1930,
Luoghi scomparsi : nel secolo XIII, forse in un contesto più ampio di casali diffusi, esistono due nuclei insediativi: uno presso la chiesa di San Giorgio, l’altro, chiamato «Sala de Fraxinello», presso la chiesa di Santa Maria. La migrazione e l’accentramento «circa castrum» sembrano risalire al secolo XIV, quando gli abitanti di Santa Maria si trasferiscono vicino al fortilizio di Fras
sinello nel nuovo centro, ai piedi del castello, che assume la fisionomia di borgo protetto da una cinta muraria a disegno quasi di
ottagono e ricordata nel Settecento come «antica» (Saletta 1711, vol. I, cc. 466 r-68v). Lo stato di decadenza attestato
per la chiesa di San Giorgio a fine secolo XVI suggerisce l’avvenuto decadimento di quell’insediamento, che tuttavia è ancor oggi ricordato dall’omonimo quartiere posto su una collinetta al di fuori del concentrico (Sergi 1986, p. 467).
Non sono attestate strutture insediative in età tardomedievale o moderna nei pressi del castello di Lignano (Sergi 1986)

 

 

 

Vantaggi principali

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