San SPIRIDIONE Compatrono di FRASSINELLO MONFERRATO (Alessandria)
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Comune
: Frassinello Monferrato ( di Mario Cravino)
Provincia
: Alessandria.
Area storica
: Basso Monferrato.
Abitanti: 614 (censimento 1991); 604 (dati comunali 1999).Estensione: 852 ha
(ISTAT); 837 ha (SITA).
Confini : a nord Cella Monte e Rosignano Monferrato, a est Camagna, a sud
Vignale Monferrato, a ovest Olivola e Ottiglio.
Frazioni : all’infuori di un singolo nucleo insediativo, la popolazione è
distribuita per il 17 per cento in «case sparse» tra cui Ca
stel Lignano, secondo i dati ISTAT.
Toponimo storico
: «Fraxinellum», «Fraxinetellum» (Casalis 1840, p. 876); «Fraxonellus»
(attestato nel 1116); «Frasinellus» (documentato nel 1262 e in seguito molto
frequente, sebbene con alcune varianti); «Fraxinel»(anno 1300); «Fraxinello»
(nel 1348) (Gasca Queirazza 1997, p. 286); Frassinello di Olivola (Olivieri
1965, p. 165; Sergi 1986, p. 466);Frassinello Monferrato dal 1863 (Ministero
1889, p. 4); Frassinello-Olivola (Istituto Centrale1930, p. 4)
Diocesi : Vercelli fino alla costituzione della diocesi di Casale nel 1474,
quando venne inclusa nella nuova circoscrizione.
Pieve
: San Vittore di Rosignano (ARMO, XVIII, p. 36; XXXIV, p. 110; CIX, p. 235;Cognasso
1929, p. 224). Nel vasto te
rritorio della pieve sono tuttora numerosi i toponimi che rimandano ad
antichi «fundi» romani, tra i quali Lignano («Legnanum», attestato per la
prima volta nel 1298, «Lenius») (Settia, 1970, p.30).
Altre presenze ecclesiastiche : nell’estimo redatto nel 1299 è riportata una
«ecclesia de faxinel» (per «fraxinel» o «fraxinello» con
quota d’estimo di 6 lire astensi e mezza [ARMO,XVIII, p. 36]). Le «rationes
decimarum» del secolo XIV elencano due chiese di Frassinello:
Santa Maria della Sala e San Giorgio (ARMO, XXXIV, p. 110; Cognasso 1929, p.
224), la prima, tuttavia, con un estimo ormai ridottissimo rispetto a quello
delle precedenti «rationes» della diocesi di Vercelli del secolo XIII (Bo
1980, pp. 22, 25 e 106). Nel XVIII secolo è ricordata come parrocchiale de l
luogo, di giuspatronato della comunità e con un reddito annuo di circa 250
lire, mentre San Giorgio risulta in rovina dallo scorcio del secolo XVI.
Numerose sono le associazioni devozionali presenti nella prima età moderna: le compagnie della Beata Vergine delle Grazie, del Santissimo Sacramento, del Suffragio, oltre alle confraternite degli Angeli e di Sant’Anna, quest’ultima appartenente ai disciplinati. Almeno dai primi anni del Seicento, la confraternita degli Angeli dispone di un reddito insolitamente elevato (alla metà del secolo XVIII pari a 400 lire di Piemonte l’anno), che impiega nella celebrazione di messe e in provvista di cera e olio per la parrocchiale (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, mazzo 32, Monferrato, Province di Casale ed Acqui : memorie e stati concernenti la collettazione de’ beni ecclesiastici e luoghi pii [1728-1729], pp. 6-7; m. 37, Relazione generale dell’operato dal Commendatore Petitti in dipendenza del Regio Editto delli 24 giugno 1728 concernente li beni posseduti dalli ecclesiastici e luoghi pii nel Ducato di Monferrato [1729], c. 27 v; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale , Mazzo 6,
Relazione della Provincia di Casale , tabb. 1-2 e testo corrispondente). Nel
castello di Frassinello i Nemours promuovono, su
llo scorcio del seco lo XVII, una cappella gentilizia con beneficio (Sergi
1986, pp. 471-72). A Lignano una chiesa intitolata
a San Pietro («ecclesia Sancti Petri de Legnano») figura nell’estimo della
fine del XIII secolo e nei registri delle decime del secolo successivo (ma
non nell’elenco dei benefici diocesani compilato nel 1440) (ARMO, XVIII e
XXXIV, Bo 1980, p.107; Cognasso1929, p. 224).
La chiesa viene spostata, “traslata”, dai consignori di
Lignano nel 1624 (Sergi 1986, p. 517); una cappellania del castello
di Lignano appare fondata e dotata nel 1680. Quattro cappelle
campestri sono presenti sotto i titoli dei Santi Giuseppe, Martino,
Bernardo e di Nostra Signora delle Grazie (AST, Camera dei conti, II
archiviazione, Capo 26, mazzo 32,
Monferrato, Province di Casale ed Acqui : memorie e stati
concernenti la collettazione de’beni ecclesiastici e luoghi pii
[1728-1729], pp. 6-7; m. 37, Relazione generale dell’operato dal
Commendatore Petitti in dipendenza del Regio Editto delli 24 giugno
1728 concernente li beni posseduti dalli ecclesiastici e luoghi pii
nel Ducato di Monferrato
[1729], c. 27v ; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79,
Statistica generale , mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale ,
tabb. 1-2 e testo corrispondente; Casalis 1840, p. 876).
Assetto insediativo: Frassinello Monferrato comprende oggi anche
il luogo di Castel Lignano, le cui vicende storiche di
giurisdizione
“interstiziale” sottolineano il legame tra le strategie dei
signori locali e il territorio.
Comunità, origine, funzionamento: nel 1479, il marchese di
Monferrato Guglielmo VIII Paleologo, sanzionando apparentemente
una situ azione di fatto, in cambio dell’esazione di una «multa»
di 150 ducati, concedeva alle comunità di Frassinello e di
Olivola la facoltà di eleggere un giusdicente «in pieno e genera
le consiglio». Nel 1496 troviamo i «sindaci» di Frassinello
prestare, a nome della loro comunità, il giuramento di fedeltà
dovuto ai tutori del marchese Guglielmo IX. Qualche anno dopo,
negli anni 1501 e 1502, la comunità appare impegnata a difendere
i suoi diritti di privativa su forni e mulini contro la
concorrenza esercitata dai fratelli Giacomo e Galvano Nemorsi (i
futuri Nemours), consignori del luogo.
Nella controversia s’inserì l’intervento del ma rchese Guglielmo
IX e infine si raggiunse un compromesso che apparentemente
tutelava però le prerogative comunali. Nel 1507, una sentenza
emessa dal segretario marchionale Giacomo Pastrone registrava
infine in termini più generali l’ambito di autonomia
giurisdizionale della comunità in rapporto al feudo. Alla prima
veniva in tal modo riconosciuta la facoltà di eleggere
autonomamente ogni anno i propri consiglieri e di riunirli
libera mente al di fuori del castello, oltre che di nominare
propri ufficiali, in particolare commissari di sanità in caso di
peste (AC Frassinello, Pergamene, nn. 1-5; Giorcelli 1904-1905,
p. 106).
La scarna storiografia esistente suggerisce, nel lungo periodo,
un elevato grado di collaborazione, o cooptazione, tra i signori
locali e una rosa visibile, forse ampia, di notabili locali
detentori di cariche comunitative e promotori di una vivace vita
cerimoniale e religio
sa (Saletta 1711; Vitullo 1937).
Dipendenza nel Medioevo: è possibile che, nel quadro della
distrettuazione carolingia, Frassinello e buona parte delle
località comprese nell’odierno Basso Monferrato facessero
parte della «iudiciaria torrensis» un distretto minore di cui
si hanno indizi in carte risalenti alla seconda metà del
secolo IX e ai primi anni del secolo successivo e che avrebbe
potuto estendersi, a nord del comitato di Asti, tra le
propaggini orientali della collina torinese e la confluenza
del Po e del Tanaro. Quest’area risulta comunque avere perso
un’autonoma caratterizzazione pubblicistica già intorno alla
metà del X secolo, quando fu probabilmente smembrata a favore
dei comitati cittadini limitrofi di Torino, Asti e Vercelli,
per divenire infine, nel secolo successivo, oggetto delle
contrastanti ambizioni
territoriali degli Aleramici e dei vescovi di Asti e di
Vercelli (Settia 1983, pp. 11-53). La dipendenza dai marchesi
del
Monferrato si stabilizza a partire dal secolo XIII.
Feudo: Signori di Celle, Cuccaro, Frassinello e Fubine
(Cane, Marescalco, Pocaparte, de Monteoriolo, Manasco, Scuca,
Clerico, Guglielmengi, Guardengi, Rossi) dal secolo XII
Signori di Frassinello (poi Nemours) dal 1381; Signori di
Lignano dal secolo XIV; Cane 1415 ;
415; Nemours 1419; Paravanza 1600; Roero 1609; Cotti 1610;
Grisella 1635; Turco 1652.
Mutamenti di distrettuazione
: appartenne al marchesato, poi ducato, del Monferrato,
quando, sebbene con nozione priva
di un preciso contenuto amministrativo era classificata fra
le terre dello stato «al di qua
del Tanaro» o «Monferrato fra
Po e Tanaro». In questo quadro fu
retto dal consortile dei signori
di Celle; poi signori
di Frassinello e signori di Lignano. Dopo
l’annessione del ducato del Monferrato agli stati sabaudi nel 1708 entrò a far parte della
provincia di Casale. Tale assetto fu confermato dalla definitiva sistemazione delle
province
piemontesi attuata nel 1749 e si mantenne perciò fino alla caduta dell’antico regime in
Piemonte (1798) (Sturani 1995). Entro la maglia
amministrativa francese, Frassinello seguì le
sorti dell’intero territorio della
vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali
alterazioni, a una circoscrizione
di estensione variabile aven
te per capoluogo Alessandria. Si
trattò dapprima del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di
occupazione (1799), e, dopo il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione
amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo, circondario (arrondissement) di
Casale. Non toccato dal successivo rimaneggiamento del 1805, l’inquadramento
amministrativo del Casalese e quindi di Frassinello non mutò fino alla Restaurazione (Sturani
2001; ANP, F2
I 863 [Montenotte]). Dopo la parentesi
napoleonica, Frassinello rientrò a far
parte della ricostituita provincia
di Casale, inclusa nel 1818 nella divisione di Alessandria e
dopo ulteriori instabili riorganizzazioni a livello sovraprovinciale durante la prima metà del
secolo, ridotta a circondario
della provincia di Alessandria nel 1859 (Sturani 1995).
Mutamenti territoriali
: nel secolo XI è ipotizzabile, e forse attestata, l’esistenza di un nucleo
fortificato collegato con
un’azienda agraria: una
curtis
incastellata, che
abbina funzioni
militari con quella di centro amministrativo di una
curtis
soggetta alla sua protezione. È
ipotizzabile che il nucleo fortificato si presentasse come villaggio fortificato e non come
residenza signorile munita, sebbene occupasse probabilmente un sito corrispondente
all’attuale castello (Sergi
1986, p. 466; Settia 1984, pp. 467-85). L’accentramento
entro un
insediamento unico e nucleato sembra risalire
al secolo XIV, quando gli abitanti di Santa
Maria si trasferiscono vicino al
fortilizio di Frassinello nel
nuovo centro, ai piedi del castello,
che assume la fisionomia di borgo protetto
da una cinta muraria. Dopo una sostanziale
staticità dell’assetto territoriale tra il tardo medioevo e l’età moderna, i confini amministrativi
comunali in età contemporanea sono il frutto dell’assegnazione a Frassinello Monferrato del
luogo di Lignano, nonostante i pareri degli amministratori sabaudi settecenteschi in favore di
un’assegnazione di questo «tenimento separato»
alla comunità di Camagna (AST, Camera dei
conti, II archiviazione, Capo 21,
Perequazione generale del Piemonte
, fasc. 17,
Tabella de’cantoni, borgate e tenimenti separati ed indipendenti per la rispettiva aggregazione alle città
e comunità vicine, riguardo à quali non
avvi contradizione né ostacolo , s.d.). In epoca
contemporanea, il comune di Olivola viene soppresso e aggregato al comune di Frassinello,
che assume la denominazione di Frassinello-Olivola, dal 1928 al 1947 (Istituto Centrale 1930,
Luoghi scomparsi
: nel secolo XIII, forse in un contesto
più ampio di casali diffusi, esistono
due nuclei insediativi: uno presso la chiesa
di San Giorgio, l’altro, chiamato «Sala de
Fraxinello», presso la chiesa
di Santa Maria. La migrazione e l’accentramento «circa
castrum» sembrano risalire al secolo XIV, quando
gli abitanti di Santa
Maria si trasferiscono
vicino al fortilizio di Fras
sinello nel nuovo centro, ai piedi
del castello, che assume la
fisionomia di borgo protetto da una cinta muraria a disegno quasi di
ottagono e ricordata nel
Settecento come «antica» (Saletta 1711, vol. I, cc. 466
r-68v). Lo stato di decadenza attestato
per la chiesa di San Giorgio a fine secolo XVI suggerisce l’avvenuto decadimento di
quell’insediamento, che tuttavia
è ancor oggi ricordato dall’omonimo quartiere posto su una
collinetta al di fuori del
concentrico (Sergi 1986, p. 467).
Non sono attestate strutture
insediative in età tardomedievale o moderna
nei pressi del castello
di Lignano (Sergi 1986)
Vantaggi principali
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