Monumento ai caduti a Punta Marina Terme di Felice Nittolo La città di Ravenna e l'Istituto d'Arte "Gino Severini", nell'intento di proseguire un costruttivo rapporto di collaborazione, programmarono un intervento musivo adatto a carattrizzare una piazza di Punta Marina Terme. L'inaugurazione è avvenuta il 6 giugno 1997 alla presenza del sindaco Vidmer Mercatali (vedi foto) e altri rappresentanti del comune. Si trattava di rendere omaggio alla memoria dei caduti della seconda guerra mondiale. I docenti e gli alunni dell'Istituto d'Arte si sono subito attivati per ideare questo segno della memoria". Il lavoro si è svolto in due fasi: una progettuale che ha visto il coinvolgimento di più classi dell'Istituto, e l'altra esecutiva riservata a gruppi di allievi che a rotazione hanno dato il loro apporto alla realizzazione del mosaico. Durante la prima fase ciascun allievo ha prodotto un progetto ispirato al tema proposto, dando libero sfogo alla propria creatività. Successivamente una commissione composta da alcuni docenti dell'Istituto e da esperti del comune di Ravenna, ha scelto l'idea di sviluppare e, quindi, da realizzare a mosaico. Il progetto selezionato dalla commissione (prodotto dall'allieva Sabrina Kotlar) rappresenta una sfera spezzata ain due metà irregolari e complementari la cui parte in terna è decorata a mosaico con colori piuttosto vivaci. La sfera spezzata e i colori vivaci stanno a simboleggiare la giovane vita dei caduti che all'improvviso viene spezzata dalla crudeltà di tutte le guerre. La seconda fase ha visto impegnati alcuni allievi delle classi 3° AC, 4° Bs e 5° Bs nella realizzazione del mosaico. Prima della fase esecutiva vera e propria, sono stati prodotti piccoli particolari del mosaico con diverse proposte interpretative. Deciso quale interpretazione esecutiva adottare per tutta la realizzazione del monumento, ogni componente del gruppo si è integrato perfettamente con gli altri cercando di dare il meglio di sé. Mentre gli allievi coinvolti nella realizzazione preparavano il "campionario cromatico" degli smalti da utilizzare, l'ufficio progettazione urbanistica del comune pensava alla realizzazione delle sagome delle mezze sfere in granito (diametro cm. 180). Nell'immagine a destra due campionature cormatiche, quella di destra eseguita dall'allievo Manuel Balzani e poi scelta a modello per la realizzazione del mosaico. Il modellino in scala era stato realizzato in precedenza dall'allieva autrice del progetto selezionato. Durante la fase del taglio dei materiali e quella esecutiva vera e propria sono stati presi in considerazione alcuni aspetti fondamentali, quali l'ubicazione del monumento ed il relativo rapporto con il territorio circostante, riferito anche all'ambiente e alle caratteristiche cromatiche del luogo. L'esecuzione del mosaico si è svolta col "metodo diretto" su malta definitiva in prefetta sintonia con la tradizione musiva ravennate: questa tecnica dà la possibilità di esaltare la spontaneità dell'esecuzione, identificata dagli effetti chiaroscurali dovuti a luci e ombre generate dalla diverse inclinazioni delle tessere. I colori utilizzati sono stati organizzati secondo mescolanze (misti) che determinano effetti di riverbero; la superficie di ogni tessera è resa scabra dal taglio sapiente della martellina che stabilisce un caratteri timbrico giocato sulla luce interna ed esterna, assorbiente o riflettente. Nell'immagine a sinistra il professore Nittolo nel suo laboratorio ed uno dei suoi studenti prepara della malta, miscelata con kerafloor e ossidi minerali prima della composizione del mosaico. Gli alunni coinvolti nella relaizzazione hanno dovuto affrontare le problematiche del alvoro di gruppo riferite alla omogeneità di realizzazione; in questo modo si è venuto a creare quella caratteristica atmosfera del "lavoro di bottega" (non più spirito individuale, ma spirito collettivo): da sottolineare come tutti gli allievi coinvolti abbiano saputo rispondere con buoni risultati. La messa in opera degli smalti vetrosi sul supporto di granito opportunamente sagomato e preparato, è avvnuta mediante un legante composto da un adesivo in polvere (kerafloor) miscelato in percentuale a ossidi minerali di diversi colori, amalgamato mediante un lattice elasticizzante e isolante (isolastic). Questa malta di allettamento delle tessere così ottenuta ha caratteristiche di impermeabilizzazione e di resistenza agli agenti atmosferici. Hanno partecipato alla realizzazione dell'opera in maniera diretta o indiretta i docenti Flice Nittolo, Marco De Luca, Renato Bellettini, Daniele Albatici, Maria Teresa Strocchi e gli studenti (3°AC) Lorenza Blandino, Valentina Camillini, Annarita Gardini, Sheila Giordani, Giulia Guidi, Gloria Mazzotti, Anna Laura Pozzati, Mirella Tassi, Simone Tassinari, (4°Bs) Manuel Balzani, Federico Broccoli, Angela Fabbri, Andrea Folicaldi, Mauro Fragorzi, Silvia Masi, Mattia Renzi, Matteo Riminucci, Eva Rossi, Dunia Savioli, Samuele Succi, Mattia Tesselli, Sara tesselli, Annalisa Testoni, Francesca Veronese; (5°Bs) Silvia Baldazzi, Arianna Benedettini, Adriana Cavallaro, Carla Del Noce, Iona Garcia, Donatello Greco, Nicoletta Grestini, Francesca Grilli, Sabrina Kotlar, Sara Kuliczowski, Michela Linguerri, Nicola Mytilineos, Deborah Rescigno, Elisa Simoni, Rita Sintini, Mauro Tampieri, Laura Tassinari. Torna alla pagina principale |