LA FIAMMA DI UNA CANDELA

C'è moltissima chimica anche nella semplice fiamma prodotta da una candéla.
Intanto bisogna sapere che cos'è una candela: è un artefatto umano formato da un cilindro di sostanza combustibile facilmente fusibile (come sego, cera d'api, acido stearico, ecc.) lungo il cui asse è disposto uno stoppino.
Accendendo questo il combustibile fonde e per capillarità è assorbito e sale fino alla zona di combustione dove in forma gassosa brucia ossigeno, contenuto nell'aria circostante, con fiamma chiara.
Il migliore materiale per le candele è l'acido stearico, sostanza ottenibile dalla cera d'api e dal grasso animale, chimicamente parlando è un acido grasso con formula C17H 35COOH (o se si preferisce C18H36O2). Nella reazione di combustione con l'ossigeno che possiamo scrivere come segue:

C17H35COOH (s,l,g)+ O2 (g) —» H2O (g) + CO2 (g) + CO (g) + C (s)

i prodotti risultano rispettivamente acqua, anidride carbonica, ossido di carbonio e carbonio.
L'anidride carbonica e l'ossido di carbonio sono due gas incolori e inodori, più pesanti dell'aria, il primo tossico ed il secondo velenoso legandosi questa molecola in maniera irreversibile all'emoglobina contenuta nei globuli rossi e quindi impedendo il regolare rifornimento di ossigeno alle cellule del corpo. L'anidride carbonica è la forma più ossidata de carbonio mentre la forma più ridotta del carbonio è l'acido stearico di partenza ed in generale gli idrocarburi detti saturi.
Per cui possiamo scrivere il seguente ordine riguardo l'aggettivo ossidazione applicato al carbonio, ma gli stessi concetti si applicano anche per molti altri elementi chimici:

forma più ossidataforma più ridotta
CO2
COCzuccherigrassiidrocarburi
CH4

Diminuendo l'ossigeno disponibile alla fiamma, come quando si dispone una fiamma sotto un cucchiaio, la combusione è meno ossidante e produce carbonio. E' possibile osservare sul cucchiaio medesimo la formazione di un alone nero costituito da carbonio puro, riconoscibile per il suo effetto "argentato" se si immerge nell'acqua.

La forma della fiamma
La forma della fiamma di una candela è grossomodo conica con al punta rivolta verso l'altro, questo perché i gas e le altre particelle che concorrono a formare la fiamma, sentono i campo gravitazionale terrestre e avendo densità inferiore all'aria tendono ad andare verso l'alto.
Nello spazio dove manca una qualsiasi influenza gravitazionale la fiamma della candela assume un bellissimo aspetto sferico.

La Candela come unità di misura nel Sistema internazionale
La candela nel Sistema Internazionale o S.I. delle Unità di Misura è l'unità d'intensità luminosa con simbolo cd pari a un ventesimo della candela Violle (intensità della luce emessa in direzione normale da un centimetro quadrato di superficie di platino fuso, alla temperatura di fusione).
Denominata anceh candela decimale in quanto pari alla decima parte della candela Carcel, unità di riferimento luminoso realizzato dall'orologiaio francese Bertrand Guillaume Carcel (morto nel 1812) costituito da una lampada a olio di colza.
Dal 1948 si è convenuto di assumere, in luogo della candela internazionale, la candela assoluta (o nuova), pari a 0,98 candele internazionali, definita come la sessantesima parte della brillanza di 1 cm2 di corpo nero alla temperatura di fusione del platino.

Bibliografia
"Nuovissima Enciclopedia Tumminelli" Roma 1968