Contributi di Avogadro
introduzioneAll'inizio del 1800 con la definizione della III legge ponderale e la conseguente scoperta delle masse relative per ogni singolo elemento noto all'epoca tabulate in una tavola da John Dalton (1766-1844), non si pose fine alle questioni pratiche su atomi e molecole.
Invece si osservava che in fase gassosa: 1 volume di idrogeno + 0,5 volume di ossigeno = 1 volume di vapore acqueo
Leggi di combinazioni tra i gasQuesti rapporti di combinazione erano già noti a Joseph Louis Gay Lussac (1778-1850) che su tali rapporti aveva formulato la sua I° legge sui gas cioè che quando due sostanze gassose reagiscono tra loro per formare nuove sostanze, anche esse gassose, i volumi dei gas reagenti e di quelli prodotti stanno tra loro in rapporti espressi da numeri interi e semplici (detta I° legge di Gay Lussac, la II° legge di Gay-Lussac è la più nota legge pneumatica isobara che ora si esprime come V1 / T1 = V2 / T2).
Il conte Amedeo Avogadro (1776-1856) giustamente ipotizzò che anche gli atomi elementari
potessero tra loro, come gli atomi diversi nei composti, trovarsi associati per formare delle molecole
elementari dove, ovviamente, doveva esistere qualche una sorta di affinità tra atomi uguali
(negata dalla teoria atomica di Dalton).
Inoltre Avogadro da diverse sue osservazioni era convinto che "volumi uguali di gas, alla stessa temperatura
e pressione, contengono lo stesso numero di molecole", una ipotesi ovvero un principio teorico espresso in
forma scritta dal chimico piemontese nel 1811 ma che era assolutamente teorico non essendoci all'epoca (come
pure oggigiorno) la possibilità di contare gli atomi o le particelle.
Avogadro quindi corresse la tavola di Dalton anche perch&eacete; nel frattempo si erano scoperti nuovi
elementi come segue:
Solo in base ai rapporti di combinazione in fase gassosa però non si riesce a definire una formula precisa per idrogeno, ossigeno e acqua, ma solo un rapporto relativo, infatti lo stesso rapporto: 2 idrogeno + 1 ossigeno = 2 vapore acqua va bene per numerose molecole in 'proporzioni multiple' tra di loro: 2 H2 + O2 —» 2 H2O oppure 2 H4 + O4 —» 2 H4O2 o ancora 2 H6 + O6 —» 2 H6O3 e così via... Applicando però il principio teorico di Avogadro che volumi uguali di gas, alla stessa temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di particelle siano questi atomi o molecole elementari o molecole composte si osserva che prendendo per buona la molecola più piccola che si accorda con i dati cioé H2 per idrogeno e O2 per l'ossigeno si aveva per l'acqua la formula H2O. Fino al 1860 le idee di Avogadro non furono molto diffuse e i chimici dell'epoca davano di volta in volta formule diverse alle diverse sostanze, per l'acqua si avevano tre ipotesi che andavano per la maggiore: HO (Dalton), H2O (Avogadro e altri), H4O2 (altri chimici francesi). Solo grazie ad altre tecniche e altre scoperte alla fine si concluse di attribuire all'acqua la formula H2O.
Le idee di Avogadro furono rese note alla grande comunità scientifica tramite il suo allievo 'postumo'
Stanislao Cannizzaro (1826-1910). Brillante chimico siciliano, dalla propria isola si spostò nel 1845
a Pisa e poi nel 1846 a Torino, ove fu assistente di Raffaele Piria, il chimico che per primo preparò
l'acido salicilico.
Nel 1860 partecipò al congresso di Karlsruhe ove per la prima volta si trovarono riuniti in un posto solo
illustri chimici e fisici tra cui: Friedrich Wöhler (1800-1882); Justus von Liebig (1803-1873);
Nikolaj Nikolajevic Zinin (1812-1880), Henry de Saint-Claire Deville (1818-1881), Louis Pasteur (1822-1895),
Nikolai N. Beketoff (1827-1911), Friedrich August Kekulé von Stradonitz (1829-1896),
Aleksandr Porfir'evic Borodin (1833-1887 il celebre musicista oltre che chimico) e
Dmitri Ivanovich Mendeleev (1834-1907), Hugo Schiff (1834-1915).
BibliografiaAA.VV. Enciclopedia di Scienza e Tecnica ed. Curcio 1976Adolfo Ferrari "Trattato di chimica generale ed inorganica" ed. Riccardo Pàtron, Bologna 1965 Franco Bagatti, Elis Corradi, Alessandro Desco, Claudia Ropa "Chimica" ed. Zanichelli 2000 Paolo Rossi "Storia della scienza" ed. L'espresso 2006, volume 5 G. Valitutti, A. Tifi, A. Gentile "La chimica in moduli" ed. Zanichelli |