I PRIMI ESPONENTI NATURALISTI IN EUROPA

EMILE ZOLA

 

Zola, Emile (Parigi 1840-1902), scrittore francese. Figlio di un ingegnere italiano di idee liberali, trascorse l'infanzia a Aix-en-Provence, ma la morte del padre (1847) costrinse la famiglia a dure ristrettezze. Al liceo conobbe Paul Cézanne, col quale si legò in un rapporto d'amicizia che durò diversi anni, e attraverso la lettura dell'opera di Hippolyte-Adolphe Taine si aprì al rapporto tra scienze naturali e letteratura. Fallito l'esame di maturità, abbandonò la scuola e si impiegò come fattorino in una casa editrice, dove divenne capo del servizio pubblicità ed entrò in contatto con i più noti scrittori del tempo (lo stesso Taine, Guizot, Michelet, Sainte-Beuve, Lamartine).

THÉRÈSE RAQUIN

L'esperienza di lavoro lo indusse a rinunciare ai toni intimistici tardoromantici dei suoi primi lavori e a confrontarsi con gli interessi e gli umori del grande pubblico. Dopo due romanzi d'appendice (le sue "prove di laboratorio"), si affermò presso il pubblico e la critica col romanzo Thérèse Raquin (1867), dedicato a Sainte-Beuve e valorizzato da Taine, romanzo di adulterio, di delitto e di ossessionante rimorso che, nonostante i toni tardoromantici, si presenta come opera sperimentale intesa a interpretare i dibattiti allora correnti sulla narrativa. Per influsso di Taine e della sua dottrina, Zola rese più complessa la struttura narrativa e l'adattò all'applicazione della tematica scientifica. Il romanzo divenne lo strumento per analizzare vari aspetti della vita umana e documentare i mali sociali con un linguaggio analitico ma dallo stile conciso e crudo, che egli stesso chiamò naturalismo.

IL CICLO DEI ROUGON-MACQUART

Zola si avviò così a offrire un ritratto disincantato e perfino spietato della società francese sul finire dell'Ottocento, attraverso spaccati rigorosamente oggettivi e interessanti il mondo sociale ma anche culturale e politico, non senza subire attacchi da destra (per Germinal) o da sinistra (per L'ammazzatoio) a seconda delle tematiche affrontate. Nel 1870 era nato il progetto di un complesso ciclo narrativo in venti romanzi, poi scritti tra il 1871 e il 1893, il ciclo dei Rougon-Macquart, storia naturale e sociale di una famiglia sotto il secondo impero, inteso a illustrare la storia di una famiglia attraverso cinque generazioni, lavoro in cui Zola, chirurgo-scrittore, ricerca le conseguenze di un inquinamento ereditario. Si tratta di un'analisi che ebbe un grande successo di pubblico: così Il ventre di Parigi (1873), sulla vita dei quartieri popolari della città; L'ammazzatoio (1877), sulle conseguenze dell'alcolismo; Nanà (1880), sulla prostituzione e la "buona società" della borghesia parigina; Germinal (1885), sulla vita dei minatori; La bestia umana (1890), sulla ferrovia e sulla follia omicida; La disfatta (1892), sulla guerra e sulla caduta del secondo impero.


L'AFFARE DREYFUS

Il lavoro narrativo era accompagnato da scritti di critica letteraria di taglio antiromantico. Tra questi saggi spiccano Il romanzo sperimentale (1880), il testo teorico più importante, e I romanzieri naturalisti (1881). Nel 1893 Zola mise mano a tre romanzi "moderni" su tre città, Lourdes, Roma e Parigi, col titolo complessivo di Le tre città (1894-1898), in cui si distendono intonazioni liriche e spiritualistiche già presenti negli ultimi romanzi del ciclo precedente.


L'esplosione dell'affare Dreyfus (l'ufficiale ebreo francese accusato di tradimento) aprì una nuova fase dell'attività di Zola, che si fece interprete, oltre che dei mali sociali, anche delle tensioni politiche del suo tempo. Allo scoppio del caso nel gennaio 1898, prese le difese del capitano Dreyfus con un celebre pamphlet (una lettera aperta, che esordiva con un perentorio J'accuse contro i vertici militari): questa presa di posizione gli valse la condanna a un anno di carcere, per cui dovette riparare in Inghilterra. Rientrato a Parigi, Zola acquistò sempre più un ruolo messianico e si dedicò a romanzi di ispirazione sociale e cristiana. Avviò allora il ciclo dei Quattro Vangeli, pubblicando tre dei quattro romanzi progettati, tra i quali ebbe particolare successo Lavoro, una difesa del lavoro salariato come esperienza di redenzione cristiana.

Morì nella sua casa di Parigi soffocato dal monossido di carbonio a causa di una canna fumaria otturata; ma non cadde mai il sospetto di un'azione della destra che non aveva dimenticato il caso Dreyfus.