... E dicono di noi ...
Egregio EDS team for ENI,
perché intasate i server della posta elettronica con mail che, nella migliore delle ipotesi, sono un concentrato di banalità autocelebrative o, come per la Vostra ultima, un tentativo vano di scaricare il barile delle Vostre responsabilità su qualcun altro?
“Purtroppo siamo incorsi nelle ultime settimane in alcuni problemi…” .
MA NON MI DIRE!
Come mai incorriamo in problemi che fanno arrabbiare il cliente ENI?
Colpa dei lavoratori, ovvio!
Ed ecco allora una bella ramanzina, che nulla dice dei veri problemi ma, in compenso, è abbondantemente condita con genericità e ovvietà in merito a come si dovrebbe lavorare.
Perché non entriamo invece nel dettaglio dei problemi?
Non potete realmente credere che i disservizi siano causati dalle negligenze o dallo scarso impegno dei lavoratori.
Se vi accontentate e vi nascondete dietro una tale giustificazione o siete nell’ignoranza più completa in merito alle modalità di lavoro seguite nell’azienda da Voi guidata, oppure evitate, in modo irresponsabile e disonesto, di affrontare i nodi cruciali che vanificano il quotidiano ottimo lavoro condotto da noi tutti.
In entrambi i casi Voi non state svolgendo correttamente il Vostro lavoro.
Affrontiamo invece con coraggio la situazione; analizziamo con doverosa onestà come mai si è giunti a tanto.
Vogliamo parlare del lavoro, di quel lavoro che richiede esperienza e professionalità e che, dall’oggi al domani, viene suddiviso, impacchettato ed assegnato ad una sede diversa dove i costi risultano inferiori?
Giuste considerazioni economiche? No, semplice incapacità di valutare in prospettiva i maggiori costi generati da scelte che non tengono in nessun conto la qualità; quella qualità che, lungi dall’essere garantita o inventata da procedure ISOqualcosa o SASqualcos’altro, si costruisce nel tempo lavorando con passione e competenza in team bene organizzati ed affiatati.
I progetti di qualità appunto. Quanto del nostro tempo dobbiamo dedicarvi?
La forza lavoro è quella di sempre ma gli impegni aumentano accompagnati da inutile e dannosa burocratizzazione.
Certo l’imperativo oggi è risparmiare contraendo tutto ed adeguandosi ciecamente agli standard EDS.
Importa se poi, nell’utilizzare un nuovo software standard targato EDS, siamo costretti a compiere il doppio delle usuali operazioni perché lo standard non risponde per nulla alle esigenze del contratto e del rapporto intrattenuto con il cliente ENI?
E, ciliegina sulla torta, che dire del clamoroso, assurdo ed inatteso quasi spegnimento del CED di Inverno?
Come venne pianificato l’intervento? Venne pianificato?
Di che intervento si trattava? TOP SECRET!
Spiegazioni ufficiali nebulose che accreditano maggiormente, nella loro scarsa credibilità, la versione che parla di un intervento sbagliato, condotto male, al di fuori di qualsiasi prassi e soprattutto non imputabile ai lavoratori di questa sede.
Vedete, Egregio EDS team for ENI, i comunicati urbi et orbi con generici richiami ad un maggiore impegno, velate minacce che il trend attuale ci possa portare a sgradevoli conseguenze, in una parola i comunicati nello stile del bastone e della minuscola carota, non incantano più nessuno.
A Voi che ci giudicate vogliamo ricordare che in questa azienda lavoriamo con passione, in condizioni spesso controproducenti e deleterie, scarsamente gratificati ma, nonostante ciò, raggiungiamo gli obiettivi e rispettiamo i tempi, portando avanti tutta la baracca, nonostante la (dis)organizzazione che ce la mette tutta nello scoraggiarci.RSU Servizi ICT Milano
Milano, 16/10/2006