C.R.E.A.
La scorsa settimana l’RSU ha raccolto parecchie
segnalazioni da parte dei colleghi, relativamente al modo in
cui l’azienda ha effettuato le valutazioni per la
revisione del CREA.
Sono emersi i seguenti aspetti:
Ø
pochi
responsabili si sono sentiti in dovere di spiegare le
valutazioni date e motivarne la scelta
Ø
i
criteri utilizzati nelle valutazioni sono decisamente poco
chiari e anche molto diversi da responsabile a responsabile;
la percentuale di passaggi di CREA riconosciuti varia molto
a seconda del settore aziendale e del responsabile
Ø
non
sempre la persona che ha effettuato le valutazioni conosce
bene il valutato e le attività che egli svolge
Ø
quali
sono le mansioni, i compiti, gli obiettivi in base ai quali
è stata effettuata la valutazione e definito il CREA?
Ø
parecchie
valutazioni dovrebbero essere correlate al tipo di attività
svolta e non al modo in cui viene svolta, mentre le
valutazioni sembrano essere state attribuite esclusivamente
a livello individuale
Ø
la
revisione dei CREA, invece di sanare pregresse
ingiustificate differenze tra lavoratori che svolgono le
stesse attività nello stesso modo, ha messo in evidenza
discriminazioni di trattamento non imputabili al “come”
uno svolge il proprio lavoro, ma al “come” viene visto
dal proprio responsabile.
Le valutazioni legate al CREA sono a
volte in palese contrasto con il processo aziendale di
“performance evaluation” e con i “job code”
aziendali assegnati ad ognuno di noi; pur non essendo questi
aspetti/processi sottoposti a contrattazione sindacale,
riteniamo tuttavia che non possano essere in contrasto con
l’inquadramento previsto dal contratto di lavoro e con le
valutazioni che portano alla definizione del CREA.
Abbiamo già in programma con l’azienda un
incontro, nel quale esporremo quanto emerso sinora.
Chiederemo di rivedere l’intero processo, rendendolo
più trasparente e sanando le palesi discriminazioni
che si sono evidenziate.
RSU Servizi ICT Milano
Milano, 11
giugno 2001