Niente SCIOPERI!

Primo incontro per il contratto NAZIONALE, Federmeccanica detta le condizioni

Si sono dati appuntamento al 3 febbraio. In quella data i rappresentanti del settore metalmeccanico (sindacati e associazioni imprenditoriali) torneranno a incontrarsi per stabilire il calendario della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo. Questo l'esito del primo incontro avvenuto in mattinata. Una trattativa difficile, tutta in salita, come confermano le posizioni prese oggi. Un negoziato al quale i sindacati - Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm - arrivano divisi, con tre piattaforme separate, ma almeno accomunati dal rifiuto di impostare la discussione sul tasso di inflazione programmata stabilito dal governo nel Dpef. Troppo basso - giudicano le organizzazioni dei lavoratori -, inadeguato alla crescita tumultuosa del carovita. Gli imprenditori rispondono alle richieste di aumento dei sindacati affermando che sono fuori dalle regole del Patto di luglio '93. Ma ''anche la difesa del potere d'acquisto che noi chiediamo e' prevista dall'accordo del '93'', replicano i rappresentanti sindacali. 

Tuttavia le imprese hanno ribadito che non intendono negoziare aumenti salariali che superino il 4,3%, ossia che si pongano al di fuori delle regole previste dall' accordo del 1993 sul recupero dello scarto tra inflazione programmata e reale. E' stato il presidente di Federmeccanica, Alberto Bombassei, a chiarire il punto al termine della riunione odierna. Mentre il direttore generale Roberto Biglieri ha spiegato: ''Vogliamo fare una trattativa finalizzata a un'intesa che sia  dentro le regole. Dobbiamo stare dentro il perimetro previsto dall'accordo di luglio, il 4,3% per questo perimetro e' un dato verosimile''. ''Abbiamo voglia di trattare e di fare il contratto - ha detto invece Bombassei - ma ci deve essere volonta' di trattare anche da parte degli altri''. Il presidente di Federmeccanica ha attaccato soprattutto la piattaforma della Fiom: a suo giudizio ''chiaramente al di fuori delle regole'', con una richiesta che ''e' piu' del doppio dell'inflazione calcolata''.

I rappresentanti delle imprese hanno inoltre sottolineato che, se si decidesse di aprire un confronto sul modello contrattuale, la trattativa per il rinnovo potrebbe essere sospesa. Il Patto di Natale (siglato nel '98), nel quale furono confermati gli accordi del luglio 1993, scade infatti a febbraio. Se partisse un nuovo confronto sulle regole contrattuali - ha spiegato Biglieri - a quel punto entrerebbe in campo l'ipotesi di "un congelamento della trattativa" sul rinnovo. 

Biglieri ha anche lanciato un avvertimento alla Fiom: Federmeccanica e' pronta a disdettare gli incontri che verranno se i sindacati di categoria proclameranno uno sciopero nel corso dei quattro mesi di 'moratoria' previsti dal Protocollo del luglio del '93. Insomma un tavolo molto fragile, pieno di paletti e pronto a saltare al primo ostacolo.

E le condizioni poste dagli imprenditori non sono piaciute ai metalmeccanici della Cgil. "Abbiamo illustrato la nostra piattaforma e la risposta di Federmeccanica e' stata di chiusura: hanno detto che per loro il contratto si deve fare rispettando l'inflazione programmata e partendo dall'accordo separato. E' un atteggiamento nettamente negativo". Questo il commento del segretario generale Fiom, Gianni Rinaldini. "Stante le posizioni attuali - ha spiegato Rinaldini - si prospetta un rinnovo contrattuale molto difficile. Le distanze tra la nostra piattaforma e le risposte di Federmeccanica sono enormi. Le nostre richieste non sono fuori dall'accordo di luglio '93".

Sempre più vicine, invece, le posizioni di Fim e Uilm. Al termine dell'incontro odierno, i segretari generali delle due organizzazioni, Giorgio Caprioli e Tonino Regazzi, hanno evidenziato le affinità tra le due piattaforme presentate, ipotizzando la possibilità di una confluenza. Critiche anche Fim e Uilm, ad ogni modo, sulle "rigidità" di Federmeccanica. ''Sono successe le cose che mi aspettavo - ha detto Caprioli - la Federmeccanica ha posto con molta rigidita' le regole del 23 luglio dicendo di essere disponibile ad aumenti solo all'interno dell' inflazione programmata. La trattativa si preannuncia complicata. Ci vedremo il 3 febbraio per fare un calendario ma credo inizieremo dalla parte normativa''. Caprioli ha anche detto che ''c'e' la possibilita' di andare ad un'unica piattaforma. Le richieste - ha detto - sono simili  nell'impostazione''. UNa prospettiva, quest'ultima, che anche Regazzi ha definito "possibile" aggiungendo però che "va verificata''.