ACCORDO SEPARATO

FIM e UILM firmano il contratto dei metalmeccanici

LA FIOM: "non c'è più autonomia contrattuale"

 

7 maggio 2003

Un milione e trecentomila lavoratori metalmeccanici hanno un nuovo contratto nazionale, che però nasce da un accordo separato che vanno a siglare, con Federmeccanica, solo Fim Cisl e Uilm, con l'esclusione della Fiom (il sindacato più rappresentativo del settore). E' il primo contratto nazionale separato del dopoguerra. La trattativa si è sbloccata nel primo pomeriggio, dopo una riunione ristretta che ha portato all'intesa definitiva. L'aumento salariale a regime sarà pari a 90 euro al V livello. E' prevista anche una una tantum di 220 euro oltre ai 10 euro già erogati con l'indennità di vacanza contrattuale.

I 90 euro di aumento a regime sono suddivisi così: 45 a luglio 2003, 24 a febbraio 2004 e 21 a dicembre 2004. Gli ultimi 21 euro sono corrisposti a titolo di anticipo del divario fra inflazione programmata e reale che si avrà nel periodo. L'intesa prevede anche una 'una tantum' di 220 euro (115 a giugno 2003 e 105 a gennaio 2004), oltre a 10 euro di indennità di vacanza contrattuale già erogata tra aprile e maggio. Nell'accordo è prevista anche una riforma dell'inquadramento che dovrà essere discussa nell'arco della vigenza contrattuale (2003-2006) da un gruppo di lavoro paritetico. L'applicazione dovrebbe partire dal prossimo contratto normativo.

Ci sono elementi nuovi anche per quanto riguarda la formazione: è attivata la possibilità di utilizzare i permessi anche per conseguire il diploma di media superiore, mentre saranno costituiti enti bilaterali per diffondere le opportunità di formazione per i lavoratori. Sui contratti atipici c'é stato un rinvio a un successivo confronto, mentre sulla malattia è stata prolungata a 24 mesi l'aspettativa non retribuita che si può richiedere alla scadenza del periodo di conservazione del posto per i lavoratori affetti da gravi malattie.

La Fiom, che non ha firmato, rigetta in blocco la trattativa di Federmeccanica e ha già dato il via agli scioperi contro l'intesa che la esclude. 'Si apre una fase di conflitto e di scontro sociale che sarà lunga e pesante'. Così ha detto stamane il leader della Fiom Gianni Rinaldini: 'nessuno si illuda che la vertenza metalmeccanici si risolva con due scioperi e in una settimana'. Rinaldini ha ribadito il giudizio totalmente negativo che la Fiom da sull'ipotesi di accordo proposta da Federmeccanica: 'siamo di fronte ad una ipotesi che supera il contratto nazionale e tutto viene rinviato all'applicazione della legge. In pratica, non c'é più l'autonomia contrattuale'. Sul fronte salariale, inoltre, 'la proposta di Federmeccanica è inaccettabile, in realtà l'aumento sarà non di 90 ma di 69 euro, più un anticipo che verrà corrisposto solamente nel dicembre del 2004. Sia chiaro, quindi, che la Fiom non subirà questo accordo'.

La segreteria della Fiom ha inviato poco fa una nota alle strutture territoriali dell' organizzazione in cui giudica le proposte di Federmeccanica ''assolutamente inaccettabili, perché lontanissime dalla piattaforma e dalla stessa difesa del salario contro l'inflazione''. ''Nell'arco del contratto - si legge - tenendo conto degli scaglionamenti, un metalmeccanico di 5ø livello riceve meno di 50 euro lordi al mese, un 3ø livello ancora meno. Nel 2003 l' aumento di soli 45 euro lordi al 5ø livello non copre neppure il recupero dell'inflazione passata e la crescita dell'inflazione in atto. Siamo dunque di fronte ad una proposta misera che riduce il salario reale dei metalmeccanici''. Inoltre, insiste la Fiom-Cgil, ''la Federmeccanica ripropone lo stesso meccanismo dell'anticipo dell'accordo separato del 2001, ampliandolo e peggiorandolo. I metalmeccanici sono entrati in questo contratto con 18 mila lire in meno di recupero salariale, che la Federmeccanica ha considerato gia' erogate; i metalmeccanici dovrebbero entrare nel prossimo contratto con un altro debito di 40 mila lire (21 euro). Di questo passo un contratto salariale biennale durerà quattro anni e verrà cancellata una norma contrattuale che doveva garantire il salario contro l' inflazione''. 

''La Federmeccanica - si legge ancora nella lettera - ha potuto presentare proposte così lesive dei diritti e degli interessi dei lavoratori perché ha alle spalle un governo che agisce continuamente contro i diritti del lavoro e perché ha di fronte una parte delle organizzazioni sindacali disponibile ad accettare tutti suoi diktat. Quello che propone la Federmeccanica non e' un vero contratto ma un trasferimento nel contratto nazionale del Patto per l'Italia e delle principali norme e scelte del governo contro le quali si sono battuti i lavoratori in questi due anni. La Fim e la Uilm hanno accettato questa impostazione degli industriali e hanno rifiutato qualsiasi regola di democrazia sindacale - conclude la Fiom - in questo modo legittimando, da posizioni di minoranza tra i lavoratori, il più grave attacco al contratto nazionale da molti anni a questa parte. La Fiom respinge totalmente l'impostazione della Federmeccanica e chiama i lavoratori a lottare per la difesa del contratto nazionale e dei loro diritti''.