Rivalta 25/07/2002

 

COMUNICATO FIOM RIVALTA

 

Via libera di Fim, Uilm e Fismic alle espulsioni facili, 3.437 posti di lavoro che saltano, un «inutile sacrificio» che la Fiom ha respinto negando la firma a un piano senza futuro. Andranno in mobilità i lavoratori che matureranno i requisiti per la pensione nel periodo previsto dalla legge. Fismic e Uilm avevano annunciato totale disponibilità, solo la Fim ha insistito per avere un più chiaro il destino industriale del gruppo. Poi però la Fiom è rimasta sola a criticare le insufficienze dei programmi, gli investimenti inferiori alla media della concorrenza e il radioso futuro affidato ai modelli d’auto che il mercato non gradisce invece di promuovere le nuove vetture a basso impatto ambientale. Riassume il segretario Fiom di Mirafiori, Claudio Stacchini: «Un piano che riduce l’occupazione e la presenza industriale di Fiat nell’auto». Il via libera alle 3.437 mobilità (2.887 nel gruppo Fiat e 550 di Powertrain) apre una pericolosa falla che anticipa i prossimi mesi quando si creeranno migliaia di posti vuoti, e interi stabilimenti saranno dismessi.

Un accordo sindacalmente modesto ma gravissimo sul piano industriale. Tra l’altro prevede a ottobre la verifica per individuare «i nuovi provvedimenti per affrontare la situazione», il che suona come implicito annuncio di ulteriori esuberi. Alle insistenti richieste della Fiom di chiarimenti su Arese, Fiat non ha risposto né al sindacato né al governo. Il piano non spende una parola per Arese, conferma invece la scomparsa del montaggio con gravi dubbi per Torino e Termini Imerese.

Il segretario nazionale Fim Spagnolo afferma: ho firmato «per esercitare il primo dovere di un sindacato, di assicurare la tutela ai lavoratori», ma mantiene dubbi sul piano. Anche Giovanni Sgambati, Uilm, ritiene «inalterate le grandi preoccupazioni sul futuro di Fiat auto e dell'intero gruppo».

Ma se avevano questi dubbi,

perché hanno firmato ?

 

FIOM RIVALTA