L'articolo 18
riesce ancora a
colpire. Per lo
meno fino a che
è in vita e la
speranza è che
continui ad
essere in vita.
E' di due giorni
fa la notizia
dell'ultima
reintegrazione
ottenuta grazie
all'applicazione
della norma
dello statuto
che si vuole
abrogare. Mario
Bertolo, operaio
della
Pininfarina, è
riuscito a
riottenere il
suo posto dopo
il licenziamento
dichiarato
illegittimo dal
tribunale di
Torino. Una
sentenza che
rende giustizia
a un vero
arbitrio.
«Tutto è accaduto nell'aprile del
2002», racconta
Mario. «Mi
recavo come ogni
mattina al
lavoro quando mi
è stata
consegnata una
lettera di cassa
integrazione
retrodatata. Ho
chiesto
semplicemente
che venissero
rispettate le
procedure e che
mi venisse
consegnata una
lettera con la
data aggiornata,
appunto perché
altrimenti il
licenziamento
sarebbe stato
illegittimo.
Vengo accusato
di
insubordinazione
grave e
licenziato».
Mario Bertolo,
siciliano, è da
trentuno anni al
"greggio"
di Grugliasco.
Sindacalista Fiom prima del
licenziamento
era impegnato in
prima linea
all'interno
delle Rsu
aziendali. Lo
stabilimento
Pininfarina di
Grugliasco vede
all'opera 900
operai. E' uno
dei tre da cui
escono i
gioielli della
casa
automobilistica.
Anche qui, però,
l'onda lunga
della recessione
non ha mancato
di far sentire i
suoi effetti.
Già nell'ottobre del 2001 sono stati
messi in cassa
circa 500
lavoratori e
Mario è stato
da delegato Fiom
uno dei
sindacalisti in
prima fila ad
opporsi alla
mancata
rotazione della
Cig.
Spesso ai licenziamenti dovuti a
necessità
strutturali si
aggiungono
quelli
mascherati da
motivi non
troppo
cristallini.
Quello di Mario
rientra in
questa
tipologia, o
meglio
rientrava, fino
a due giorni fa
appunto alla
sentenza del
Tribunale del
lavoro che ha
applicato
l'articolo 18
condannando la
Pininfarina alla
reintegra e al
risarcimento
delle
retribuzioni
globali di fatto
maturate dal
giorno del
licenziamento a
quello della
reintegra, nonché
a versare i
contributi
assistenziali e
previdenziali
per tutto il
tempo trascorso
fino ad oggi.
«Si conclude dopo dieci mesi con il
ripristino di un
diritto - è il
commento di
Giorgio Airaudo,
segretario della
Fiom Cgil di
Torino - una
vicenda che ha
ingiustamente
colpito un
delegato
sindacale della
Cgil. Il
reintegro
avviene grazie
all'applicazione
dell'articolo 18
che il Governo,
la Confindustria
e il Patto per
l'Italia
vogliono
cancellare. La
Fiom esprime la
propria piena
soddisfazione e
diffida le
imprese dal
proseguire
dall'attacco ai
diritti
sindacali e si
impegna a
sostenere con il
suo sì forte e
chiaro al
referendum
l'estensione
dell'articolo 18
e la reintegra
nei posti di
lavoro di fronte
agli ingiusti e
non giustificati
licenziamenti di
tutti i lavori e
per tutti i
lavoratori».
«La reintegra del delegato
licenziato alla
Pininfarina -
aggiunge la
segreteria
nazionale della
Fiom - mostra
tutto il valore
dello Statuto
dei lavoratori».
FIOM - CGIL
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