LUNEDI’ 21 OLTRE 15.0000 METALMECCANICI DELLA ZONA DI TORINO OVEST hanno scioperato IN SOLIDARIETA’ CON LA LOTTA ALLA FICOMIRRORS CONTRO  I LICENZIAMENTI, UN LUNGO CORTEO HA ATTRAVERSATO IL CENTRO DI VENARIA

IL SEGRETARIO FIOM GIORGIO CREMASCHI, parlando davanti ai cancelli della FICOMIRRORS: 

“L’AFFERMAZIONE DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT CHE LA FIAT NON LICENZIA E’ FALSA

Lunedì 21 hanno scioperato i metalmeccanici della zona di Torino ovest, che comprende aziende come il COMAU, la BERTONE e la PININFARINA, in solidarietà con i lavoratori della FICOMIRRORS, per i quali l’azienda ha aperto la procedura di mobilità per 211 dipendenti e ha minacciato l’invio delle lettere di licenziamento rifiutando qualsiasi strumento alternativo alla risoluzione pura e semplice del rapporto di lavoro. Alla manifestazione erano presenti anche le delegazioni delle grandi fabbriche della provincia di Torino, con gli striscioni delle RSU, fra questi la FIAT di Rivalta e Mirafiori, comprese e realtà terziarizzazte da FIAT, come T.N.T. - COMAU - MAGNETI MARELLI - TURINAUTO ecc. Lo stabilimento FICOMIRRORS apparteneva solo pochi mesi fa al gruppo MAGNETI MARELLI ed è stato ceduto alla società spagnola che, in breve tempo, ha proceduto ai licenziamenti e alla chiusura della fabbrica. Durante la fermata per le vacanze di Natale  la proprietà ha iniziato lo smantellamento dell’azienda ed i lavoratori hanno iniziato il presidio della fabbrica che continua tuttora. Di fronte allo stabilimento si succedono iniziative di solidarietà con la presenza di delegati di tutte  le principali fabbriche della provincia.

Il segretario regionale della FIOM Giorgio Cremaschi ha sottolineato l’importanza dello  sciopero parlando davanti ai cancelli della fabbrica presidiata:

“I licenziamenti alla FICOMIRRORS  sono un attacco gravissimo all’occupazione ed ai diritti dei lavoratori ed in essi è evidente l’intenzione delle imprese di creare un precedente con cui gestire le prossime ristrutturazioni, mettendo così praticamente in atto la messa in discussione dell’art. 18.

La cosa  più grave e che questi licenziamenti avvengono in una azienda ex Marelli ceduta solo pochi mesi fa dalla FIAT. Non è vero dunque quanto l’amministratore delegato del gruppo afferma oggi sul Sole24Ore e cioè che la FIAT ristruttura senza licenziare. Solo nel 2001 la FIAT ha licenziato 4000 precari, contratti a termine ed interinali in tutt’Italia, mentre ha messo in mobilità altri 2000 lavoratori. D’altra parte con la terziarizzazione di importanti stabilimenti che erano del gruppo la FIAT terziarizza i licenziamenti, li appalta ad altre società che poi li eseguono per conto suo, come avviene alla FICOMIRORS. Se si pensa che il piano di ristrutturazione della FIAT prevede la cessione di aziende per 4000 miliardi, si capisce che il destino dei lavoratori della FICOMIRORS può essere quello riservato a molte migliaia di altri lavoratori della Marelli e di altre realtà del gruppo, che rischiano di essere terziarizzati e poi licenziati. Per questo lo sciopero del 21 è stato solo il primo di una serie che dovrà chiamare in causa in primo luogo la FIAT”.